Capitolo 2 -Draco-

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AVVISO
Prima di lasciarvi al capitolo volevo specificare che anche se per scrivere la storia mi sono ispirata a Junjou Romantica, ci saranno solo pochi avvenimenti simili al manga, mentre la storia in generale sarà del tutto differente.

Quella sera il locale era decisamente pieno. Chiusi il blocchetto per segnare gli ordini e lo appoggiai dietro al bancone. "Zab vado a cambiarmi." Avvisai Blaise prima di andare negli spogliatoi. Solitamente "ballare" al locale, significava improvvisare per dieci minuti filati, togliendo buona parte dei vestiti e dando spettacolo. Per me era una buona palestra, sia per quanto riguardava l'improvvisazione, sia per la presenza di un pubblico cospicuo.
Indossai una maglietta a maniche corte forata, ed un pantalone della tuta largo, riponendo poi la divisa da cameriere nel mio armadietto.
Per quella sera avrei ballato su una base di moderno che spesso utilizzavo per i i miei spettacoli al locale.
Inoltre, avevo deciso di aggiungere alla sequenza originale anche la sequenza fatta con la professoressa Morgan quella stessa mattina.
"Malfoy sei pronto?" Mi chiese Luna entrando negli spogliatoi, guardandomi con aria di sfida.
Luna Lovegood come me era una delle ballerine del locale e all' occorrenza una cameriera provetta.
Tra noi c'era sempre stata una sorta di rivalità, alimentata dal fatto che avevamo un modo di ballare completamente diverso l'uno dall'altro. "Io sono prontissimo. Tu invece sembri uno straccio." La presi in giro. Era tutta sudata, i vestiti tra le braccia e il corpo coperto solo da una culotte rossa ed un reggiseno imbottito dello steso colore. I tacchi a spillo la rendevano più aggraziata ed elegante di quanto in realtà non fosse. Alle mie parole, mosse i capelli biondi e li lasciò ondeggiare sulla sua schiena mentre sculettava verso il suo armadietto. Alzai gli occhi al cielo e mi avviai verso il palchetto al centro della sala facendo segno al dj di mettere play alla mia musica, lui mi fece un cenno di assenso, così mi posizionai al centro del palco con la testa bassa.
Non appena la musica partì, alzai la testa e comincia a ballare. Per la prima volta mi sentii strano, sapendo che nel pubblico c'era anche Harry.
Non che mi interessasse il suo giudizio, ma la sua presenza mi faceva stranamente piacere.
Mi lasciai trasportare dalla musica dando come al solito il meglio di me in ogni passo ed in ogni emozione.
Seguii il ritmo e mi spogliai pian piano dei miei vestiti, così come ero abituato a fare, fino a rimanere con addosso solo i miei boxer verdi e grigi. Era sempre piacevole ballare in quello stato, dato che la temperatura nella stanza era molto alta.
Solo quando finii l'esibizione e mi guardai intorno, vidi Harry che mi guardava meravigliato dal suo posto vicino al bancone; anche Blaise mi stava guardando, ma in lui c'erano altre emozioni, sembrava quasi fiero di me. Sorrisi nella direzione dei due e tornai velocemente allo spogliatoio, raccattando i miei vestiti e portandoli con me.
Non appena mi fui chiuso la porta alle spalle mi sedetti su una delle panchine in legno della stanzetta e guardai distrattamente il telefono. Era quasi l'una di notte. Sospirai.
Quella sera il mio turno sarebbe dovuto finire alle undici, ma come succedeva di frequente negli ultimi tempi, Domenico, il proprietario, mi aveva chiesto di rimanere con la promessa che mi avrebbe pagato le ore di straordinario.
"Emhh... Scusami.'' Harry mi guardava dalla porta semi-aperta, indeciso se entrare o meno.
"Ti conviene entrare e chiudere." Suggerii in tono annoiato. Lui parve pensarci su per un attimo, ma poco dopo fece come detto.
"Domenico mi ha chiesto di dirti che per stasera puoi andare via."
Mi avvisò guardando il pavimento.
"Poteva anche a muovere il culo e venire ad avvisarmi lui stesso. Non aveva bisogno di mandare un moccioso come te." Ribadii duro.
Harry sussultò. "Sei proprio uno stronzo con i fiocchi eh?" Fece retorico, poi senza farmi rispondere alla sua affermazione, si affrettò ad andare via. Ragazzini... Pensai. Mi alzai in fretta e lo raggiunsi prima che potesse uscire, bloccandolo tra me e la porta, facendolo sussultare per la seconda volta. "Che diavolo vuoi, adesso?" Chiese, ed era evidente stesse cercando di mantenersi calmo.
"Domani alle due a casa mia. Non fare ritardo o potrei cambiare idea su questa questione di insegnarti a ballare." Gli dissi semplicemente. Lui strinse i denti.
"E chi ti dice che io voglia averti come insegnante?" Chiese affrontandomi.
Mi allontanai ridacchiando e ricominciai a vestirmi.
"Se vuoi davvero entrare alla Juilliard ci vediamo domani, altrimenti fa come credi..." Alzai le spalle con aria di sufficienza. Passarono diversi secondi, poi la porta che sbatteva mi avvisò che se ne era andato.

Il giorno dopo il campanello suonò alle due in punto. Steso sul mio letto non avevo la minima intenzione di alzarmi, ma dovetti farlo ugualmente, dato che il suono prolungato del campanello mi infastidiva tremendamente. A piedi nudi mi trascinai fino alla porta e la spalancai. Harry, agitato, mi fulminava con lo sguardo. "Volevi farmi marcire qui davanti?" Chiese entrando in casa come una furia e lasciando il suo borsone nell'ingresso.
Chiusi la porta con uno sbuffo ed evitai di rispondere alle sue provocazioni. Ero troppo stanco per quel tipo di cose.
"Allora, grande ballerino, cosa facciamo oggi?" Mi chiese mentre io mi accasciavo sul divano. Lo avevo spostato in modo che ci fosse lo spazio necessario per ballare, anche se la casa rimaneva un buco.
"Che ne dici di cominciare a scaldare i muscoli?" Feci sbadigliando. Lui annuì togliendo la felpa e lanciandola a terra. Non dissi nulla. La casa era già una discarica, una maglia in più sul pavimento non avrebbe cambiato la situazione.
Guardai Harry fare piegamenti, sciogliere i muscoli delle braccia e delle gambe, fare flessioni... Era strano pensare che fosse il fratello di Blaise, non aveva nulla a che fare con lui.
Harry era molto più magro e basso, ed i suoi lineamenti erano molto più dolci e gentili. Lo squadrai critico con una mano a mantenermi il mento.
"Se hai finito di guardarmi puoi cominciare a spiegarmi qualcosa..." Mi riprese Harry, sbuffando.
Incrociai le gambe sotto di me e mi imposi di concentrarmi sul mio dovere. Dovevo farlo per Blaise, no?
"Cominciamo con qualcosa di semplice. Mi fai vedere il tuo cavallo di battaglia ed io ti correggo per quel che riguarda la tecnica." Esposi la mia idea ed Harry annuì concentrato.
Si allontanò in silenzio ed io allungai il collo per seguire i suoi movimenti, temendo sarebbe potuto scappare via da un momento all'altro. Al contrario delle mie aspettative, però, si abbassò sul suo borsone ed iniziò a cercare qualcosa, uscendone vittorioso quasi un minuto dopo, con un lettore mp3 tra le mani. "Dimmi che hai delle casse." Supplicò tornando da me. Annuii indicandogliele e lui sorrisse soddisfatto attaccando la musica. Era una canzone che conoscevo benissimo, Gomenasai.
"Direi che te la cavi meglio con il classico, vista la scelta..." Commentai sorpreso, ero convinto che Harry fosse un tipo portato per il moderno o l'hip hop... Non avrei mai detto che fosse un ballerino classico. Il ragazzo arrossì a causa delle mie parole, ma non si lasciò scoraggiare, ballando con sicurezza e fluidità davanti a me.
Aspettai che finisse la canzone prima di esprimere il mio giudizio, dando anche l'opportunità ad Harry, di riprendere fiato.
"Nel complesso sei molto espressivo ed hai un ottimo portamento... Dovresti concentrarti di più sull'aspetto tecnico. Le tue pirouette sono goffe e nel piqué la gamba non è abbastanza tesa."
Gli dissi. Lui annuì.
Non seppi quante volte rifece lo stesso balletto, seguendo le mie correzioni man mano che gliele illustravo, ad un certo punto, però, crollai accompagnato dalla dolce melodia sulla quale si stava esercitando.
Mi svegliai che fuori era ormai buio.
Di Harry non c'era traccia, al suo posto, trovai il mio appartamento pulito come mai era stato.
Il pavimento era limpido e senza ostacoli, il lavandino era vuoto e gli oggetti erano tornati al loro posto sugli scaffali. Mi guardai intorno ed un biglietto sul tavolo attirò la mia attenzione.
Mi avvicinai e lessi quello che vi era scritto.

La tua casa era un vero schifo, non ce la facevo a rimanere a guardare senza fare niente. Ho dato un'occhiata alla tua dispensa e c'era della roba che stava per scadere, così l'ho cucinata.
È tutto in frigo. Se hai fame ti basta riscaldare tutto.
Grazie per l'aiuto con il mio balletto.

Harry

Ehilà mi scuso per eventuali errori. Fatemi sapere cosa ne pensate. Lasciate un commento e/o accendete la stellina 🌟 qui sotto.
Un bacione e alla prossima...

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