Passarono una ventina di giorni da quando Mara se ne andò, e io e Giulia quella sera tornammo a casa per le feste. Fu l'ultimo giorno di scuola e i bambini disegnarono ciò che avevano sacrificato per Gesù, insomma fecero il loro fioretto, chi non riuscì ad immaginare cosa sacrificare fu Caterina che si decise gli ultimi 20 minuti prima del suono della campanella, e senza dirmelo mi consegnò un disegno con cuore, e mi disse: "Sacrifico il mio cuoricino, perché le mie bambole non le abbandono, e a Gesù non servirebbero. Prometto a Gesù di fare una preghierina per lui ogni sera." Io la abbracciai commossa, perché quello era il senso del Natale. Mettemmo tutti i fogli in una busta da lettere enorme tutta natalizia e scrivemmo gli indirizzi, se ne andarono tutti contenti e con in mano quella busta che custodirono gelosamente fino alla notte di Natale.
Tornai a casa con Giulia, e lei era piuttosto triste, odiava stare lontano da Mattia, e io odiavo vedere lei così. Lei non ve l'avevo mai descritta davvero, della sua bellezza ne avevo parlato, della sua risata no, aveva una risata contagiosa, rideva subito. Era talmente solare che quando la vedevi con il broncio stava a significare che la situazione era abbastanza grave. Poi lei aveva degli occhi magnetici, un po' come i miei, per questo bastava, da sempre, uno sguardo per capirci. Ti travolgeva come vi avevo già raccontato, ma non solo, aveva un grande istinto di protezione: lei ti proteggeva sempre, anche da lontano, lei chiamò Lorenzo quando mi lasciò; lei chiamò mia madre per la paura di un attacco di panico quando io ero giù per Mara; lei chiamò Cristel per ricordarsi che ero allergica al peperoncino quindi di fare attenzione; lei dal dolore alla schiena che ebbi alla schiena la settimana precedente ne fece una malattia, passò da mettermi la pomata, a cuscini dietro la schiena, a farmi le punture; lei proteggeva me in un modo che forse neanche mia madre faceva, era molto apprensiva. Solo che per questo suo broncio non avevo idea di cosa poter fare. Lei aveva sempre fatto tutto per me, di tutto, che mentre preparavamo le valigie mi chiusi in stanza e chiamai Mattia. "Io la butto lì, verresti per capodanno giù da noi? Sì, lo so che è avventato, ma le faremo una sorpresa. Quest'anno non ho voglia di andare a veglioni, allora andremo in piazza con amici nostri, e se tu ti presentassi lì, penso che lei sarebbe felice. Non torna perché mi vuole controllare, altrimenti la madre le ha detto che poteva tornare tranquillamente e stare con te l'ultimo dell'anno, ma dice che io ho bisogno di lei. Ho provato a convincerla, io non le ho chiesto nulla, tutto lei fa." - Mattia rise e rispose -"Lo so che è lei, dice che ha paura che a causa della fragilità del momento in cui vi trovate tu e Lorenzo, potreste fare qualcosa di cui pentirvene. Il problema è che qui dovrei lasciare Fabio ed io ho lo stesso problema di Giulia. Però prima o poi saprà del gesto che hai fatto per lei. Vedrò come risolvere la situazione.", dopo poco chiusi la chiamata e lui mi disse che loro facevano questo perché ci tenevano a noi, riferito anche a Fabio. Ah giustamente volete sapere di lui! Beh cominciò a migliorare, a camminare senza stampella e a lavorare. Ogni tanto ci riunivamo tutti insieme, e non ci litigavamo più, o meglio non lo picchiavo più, ma le discussioni rimanevano. Passammo l'8 dicembre tutti insieme a casa loro, poi Giulia e Mattia andarono dai genitori di quest'ultimo e io rimasi con loro perché a detta di Cristel, non potevano lasciarmi sola nei giorni di festa, anche se non ero di buona compagnia.
In questi giorni sentii Lorenzo costantemente, a volte parlammo al telefono per 20 minuti, ma oltre il discorso Mara non si andava. Io ero stata abbastanza chiara, saremmo rimasti solo buoni amici. Un giorno al supermercato mi imbattei in un paio di occhi verdi, erano così belli, (sì come avrete capito mi circondavo di occhi chiari, non sapevo resistere, però le persone con cui alla fine ebbi una storia avevano gli occhi scuri), gli urtai contro, e mi cadde tutto dalle mani, lui mi aiutò, e si presentò come Matteo, cominciammo a parlare, e decisi di andare con lui a prendermi un caffè. Era insolito per me uscire con uno sconosciuto, ma non so cosa mi fece venire fuori un coraggio da vendere, cominciammo a parlare, e mi raccontò un po' di se. Io, ovviamente, quando facevo incontri che potevano cambiarmi la vita ero come una depressa: leggins, felpa di Lorenzo (sì, avevo ancora le sue cose, ma non per ricordo, ma perché mi piacevano), coda, senza un filo di trucco. Comunque continuammo la conoscenza anche per messaggi, e Giulia cominciò a idealizzare un film, dall'incontro al supermercato arrivò a un matrimonio, 3 figli e un cane. Mattia invece fu molto discreto, sì molto, indagò soltanto sul suo conto, mise in moto i suoi "scagnozzi" Gianluca e Tommaso a chiedere in giro su di lui. Poi venne da me e mi portò 5 fogli pieni. Scoprii le sue ex, i suoi amici ed ex amici, il suo lavoro, e il suo dopo-lavoro, ma non riuscii ad arrabbiarmi con Mattia lui lo faceva solo per proteggermi, per vedere se non aveva precedenti penali soprattutto, a suo dire.
STAI LEGGENDO
RICOMINCIO DA ME!
RomanceManuela lascia la sua città, per abbandonare tutto ciò che le fa più male. Ma il passato torna a bussare alla sua porta, insistentemente. Lei sarà così forte da lasciarlo fuori, e non farsi scalfire da nulla? Sarà così forte da ricominciare?