La decisione che presi la sera prima non comportò nessuna reazione da parte di Giulia e questa cosa mi stupì. Andai a scuola, e verso le 11 mi arrivò un messaggio di Cristel per avvisarmi di andarla a prendere all'università che sarebbe venuta a casa nostra e poi tutte insieme a pulire. Quando Cristel vide per foto il vestito di Giulia si commosse: "Mia madre non potrà mai vedermi col vestito, mi manca tanto." - io l'abbracciai - "Che hai?" - "Il comportamento di Fabio è chiaro, non vuole che io stia con Salvatore, ma neanche lo conosce." - "Devi dargli tempo a tuo fratello, lui è così. Ti ricordo quello che ha fatto a me appena conosciuti, e ricorda che sei la sua bambina." - "E Mattia? Non mi chiama più come prima, e mi manca anche con lui il rapporto che avevamo prima." - intervenne Giulia - "Mattia lo sta accettando fidati! Ieri lui ha chiamato Salvatore per dirgli della promessa e se poteva darci una mano così sarebbe venuto anche lui stasera per pulire." - Cristel abbracciò Giulia - "Grazie, in effetti Fabio fa di tutto per non farmi uscire. Pensa che l'altra sera ha voluto che facessi esercizi con lui, alle 21, perché sapeva che stavo per uscire." - "Quanto lo odio! Come vorrei spaccargli quel visino bello che si ritrova!" - Giulia sottolineò un particolare che mi ero lasciata sfuggire - "Hai appena detto visino bello cara Manu, te ne rendi conto sì?!" - "Giù ma non ho mai detto che Fabio sia brutto. Ti fai troppi film." - "Ma non hai mai neanche detto che è bello." - "Ma non può essere brutto, è un fatto oggettivo che sia bello, come è un fatto oggettivo che sia stronzo, comunque Cristel è inutile che mi guardi con quegli occhietti furbetti non parlerò con lui." - "Dai Manu, ti prego sei l'unica che ha il potere di farlo arrabbiare e poi calmare in 5 secondi, e sei l'unica che riesce a dirgli ciò che pensa senza avere la paura che il giorno dopo lui non ti parli." - "Tanto non mi parla anche se gli ho detto cose belle, quindi andatelo a capire."
Quando arrivò Mattia, andammo tutti alla sala, presi alcune pezze e pulii tutto. Quando arrivò Salvatore, apprezzai il gesto di Mattia di farli andare via e uscire, rimasi con i futuri sposini, solo che mi resi conto della stanchezza evidente di Giulia e decisi di farla tornare a casa con Mattia. Per le 18 mi fermai per un dolore alle gambe, mi poggiai al muro e chiamai Lorenzo: "Pronto!" - "Dove sei?" - "In ufficio, tu?" - "Sono alla sala, ho fatto andare da Giulia a casa perché era troppo stanca, io sono rimasta qui" - "Hai fatto bene, che hai? Ti sento giù" - "Niente, ieri sera ho preso una decisione." - "Che decisione?" - "Torno giù, tu non puoi lasciare il lavoro, io cercherò qualcosa per il prossimo anno." - "Davvero? Non ti sento convinta." - "Davvero! Forse non sei tu molto contento della mia scelta." - "No, perché dici così?" - "Ti conosco da troppo, so che c'è qualcosa che non va." - "Dopo ciò che è successo l'altro giorno ho dubitato del fatto che noi possiamo realmente stare bene insieme, ho bisogno di tempo per pensare. Se ce la faccio a liberarmi salgo settimana prossima per il mio compleanno." - "Puoi anche evitare di venire, pensa e poi fammi sapere." Piansi tutte quelle poche lacrime che mi erano rimaste, Lorenzo non mi amava già da un bel po', mi aveva solo usata. Finii di lavare per terra, ma decisi di non tornare, avevo bisogno di stare sola. Era 00:00, le chiamate di Giulia cominciarono a diventare insistenti, ma chiusi il cellulare. Andai su Ponte Milvio, e mi venne in mente la volta che venni qui con Lorenzo, attaccammo il nostro lucchetto, eravamo fidanzati da 3 anni ed eravamo venuti per stare con Giulia. Volevo urlare, volevo strapparmi i capelli, volevo farmi del male, sentivo l'aria venire meno, ma mi asciugai le lacrime, per lui non avrei più versato una lacrima.
Quando rientrai feci finta di nulla, mandai un messaggio a mia mamma: <Settimana prossima scendo, non ci sarà nessun matrimonio tra me e Lorenzo> - <Non preoccuparti, non eravate fatti per stare insieme, io l'ho sempre detto.> Fu un messaggio che mi diede quella forza in più per buttare giù tutto: libri, cellulare, vestito da sposa, bracciali, pupazzi, non volevo saperne più nulla. Entrò Mattia nella stanza tutto preoccupato: "Che è successo qui?" - "Devo sfogarmi, e per non farmi del male butto tutto ciò che mi trovo davanti" - mi prese dalle spalle - "Ehi, puoi sfogarti parlando, noi siamo qui." - "No, voi siete nell'altra stanza, vi sposerete e sarete felici, io ho appena messo in dubbio che la persona che io dovrei sposare mi abbia mai amato." - "Perché lo hai messo in dubbio?" - "Perché non è più sicuro del fatto che noi possiamo stare insieme, ti rendi conto sì?" - "C'è qualcosa sotto!" - "Infatti aspetto settimana prossima, venerdì sera torno ovviamente senza dirglielo, e capirò quello che lo preoccupa." - "Può darsi che ti abbia detto questo perché magari ha capito che qui tu stai bene e gli dispiace farti lasciare tutto, e lasciarti andare è una grande prova d'amore." - "Non si chiama Mattia, stiamo parlando di Lorenzo non di te. Tu seguiresti Giulia anche fino al Polo Nord senza che lei te lo chiedesse." - "Ma se non ti sposerai con lui ci sarà un altro a farti indossare quel meraviglioso vestito che hai comprato. Un giorno troverai l'amore vero Manu, e ti renderai conto che Lorenzo era solo un capitolo della tua vita completamente chiuso." - "Te lo porti via il vestito, prima che io possa commettere una pazzia." - "Subito! Però tu mi prometti che ti metti nel letto e non pensi più?" - "Promesso!" - "Ma Giulia?" - "Non ha sentito nulla perché si è messa a dormire con l'MP4, quindi ancora sta sentendo canzoni." - "Meglio così. Odio quando mi vede stare male." - "Glielo devi dire domani!" - "No, assolutamente. Tu neanche glielo devi dire, faccio passare la promessa e poi le parlerò." - "Va bene, dormi adesso, buonanotte." Dopodiché mi abbracciò, forte, e se ne andò. Non ebbi neanche la forza di mettermi il pigiama.
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RICOMINCIO DA ME!
Roman d'amourManuela lascia la sua città, per abbandonare tutto ciò che le fa più male. Ma il passato torna a bussare alla sua porta, insistentemente. Lei sarà così forte da lasciarlo fuori, e non farsi scalfire da nulla? Sarà così forte da ricominciare?