FABIO.
Seduto sul letto, l'unica persona che mi venne in mente fu lei! Non sono mai stato uno pieno di dubbi e paure, fino a quel momento in cui mi scontrai in quel paio di occhi blu, da lì la mia testa era piena di "se" e "ma".
Scrivevo raramente e solo di cose speciali, quindi fui io il primo a stupirmi nel ritrovarmi a scriverle il giorno del suo compleanno, anche solo per qualche riga buttata su un cartoncino, ma sentivo di doverlo fare. Sentivo che sparire in quel modo non era stato un bel gesto, ma lei non poteva immaginare ciò che io provavo anche solo guardandola. Fu dura guardarla dormire ogni notte, e leggermente accarezzarla e sfiorarle la testa. Fu dura vedere il suo sorriso mentre parlava con lui quel giorno in ospedale, fu difficile sentire la felicità di Mattia e non poter essere con lui a congratularmi della sua vita. Quando Giulia mi disse che lei si stava per sposare il mondo mi crollò addosso, in quel momento avevo tanti fascicoli in mano che mi caddero, sparpagliandosi di qua e di là. Il momento esatto in cui realizzai che non potevo mai più avere una chance con lei fu proprio quello, perché che lei lo amasse era palese, ma arrivare a sposarlo così presto dopotutto quello che le aveva fatto passare, era la conferma assoluta di come il perdono se ami esiste, qualsiasi sia la gravità del problema che quella persona ti abbia causato.
Pensavo spesso prima di addormentarmi a come poteva essere la mia vita se non fosse mai arrivata qui, ma a questo non sapevo proprio rispondermi. Mattia più di una volta mi rimproverò il fatto di non essermi mai esposto, che secondo lui le cose potevano andare diversamente, ma io la pensavo esattamente l'opposto. Il destino aveva scelto per lei anni fa, come per me del resto: c'era scritto da qualche parte che io incontrai la donna più bella del mondo, ma che non poteva ricambiare il mio amore, perché lei era troppo per uno come me, che pensava solamente a divertirsi.
Se pensavate che io fossi chiuso in casa, vi sbagliavate di grosso, ho ricominciato la mia vita, soprattutto ad uscire con qualche ragazza. L'ultima che frequentai era completamente l'opposto di lei, Sabrina si chiamava, bionda, occhi color pece, non bellissima ma passabile.
Solamente che non riuscivo a vedermi fidanzato, quindi evitavo di farmi vedere da mia sorella e dagli altri, ma purtroppo una sera mentre passeggiavo con Sabrina mi scontrai in Manuela, era su Ponte Milvio, lei piangeva ma appena mi vide mano nella mano con Sabrina, cambiò umore, si asciugò frettolosamente le lacrime e poi passò ad avere da uno sguardo triste, a stupito, a furioso?! Mi avvicinai a salutarla, presentandole la mia amica "speciale", ma quando la presentai come amica Sabrina non lo accettò e quella sera finii in bianco. Si arrabbiò perché cominciò a dire che non avevo un minimo considerazione di lei, che si stava affezionando ma evidentemente io no. Non la sentii più, ma in compenso il saluto che mi scambiò Manuela fu così distaccato che sembrava quasi gelosa, a me solo di lei importava, nonostante tutto.
Notai che il suo comportamento era molto ambiguo, la sera in cui andai a cena da loro, era uscita per poi tornare dopo due ore, quindi quando la vidi in quelle condizioni cominciai a seguirla: usciva tutte le sere e andava lì, ci stava per ore, piangeva. Ma comunque da quella sera Manuela non mi rivolse neanche un semplice ciao, evitava il mio sguardo e soprattutto quando c'ero io non proferiva proprio parola, si limitava ad annuire e a sorridere. Capii che non disse nulla a Giulia perché altrimenti lei con quella bocca che si ritrovava lo avrebbe detto a tutti, mia sorella compresa.
Cristel era così presa dall'università e da Salvatore, che non si preoccupò più dei miei problemi di cuore, ma se da una parte questa cosa mi faceva tirare un sospiro di sollievo, dall'altra mi mancava potermi confidare con lei, Mattia non sapeva mai che dire o come comportarsi, ormai teneva ad entrambi allo stesso modo, la proteggeva, ed evitava di raccontarmi cose per proteggere me.
Preso dallo sconforto decisi nuovamente di mettere nero su bianco ciò che provavo, perché sentivo un vuoto allo stomaco, era dovuto alla sua assenza, anche se erano più i momenti in cui lei non c'era nella mia vita che quelli in cui li riempiva con quei suoi occhioni. Ero costretto a guardarla da lontano, guardarla essere felice con qualcuno che non sarei mai stato io, qualcuno che non la meritava assolutamente; la dovevo guardare mentre si preoccupava per gli altri, soprattutto per lui, e non più per me. Mi mancava prenderla in giro, sfiorarla, farla ridere, anche che lei mi gridasse contro mi mancava, perché ora era solo indifferente nei miei confronti, potevo anche urlarle che l'amavo, lei non mi considerava. Io avevo sbagliato, forse un giorno restandole amico, mi avrebbe amato, ma adesso ero costretto a scrivere ciò che sentivo, perché non potevo andare da lei e aprirle il mio cuore.
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RICOMINCIO DA ME!
RomanceManuela lascia la sua città, per abbandonare tutto ciò che le fa più male. Ma il passato torna a bussare alla sua porta, insistentemente. Lei sarà così forte da lasciarlo fuori, e non farsi scalfire da nulla? Sarà così forte da ricominciare?