...posso?

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Lo vide passare con la coda dell'occhio, le gambe toniche e il sedere più perfetto che avesse mai visto, il tutto fasciato da un paio di jeans che avrebbero dovuto censurare, una t-shirt bianca che aderiva perfettamente ad una schiena scolpita, Mario rimase imbambolato a fissare il fondo schiena del bronzo di Riace appena entrato, finché Daniele non gli diede una gomitata. Arrossì  di colpo, come i bambini che vengono colti in fragrante con le mani nelle caramelle.

Non lo aveva ancora visto in viso, ma tutto ciò che aveva visto fino ad ora lo attraeva in un modo assurdo.

Una volta completata l'ordinazione il ragazzo che stava fissando si girò alla ricerca di un tavolo, e Mario rimase imbambolato alla vista di quegli occhi verdi, quegli zigomi perfetti e quella bocca morbida.

Sembrava un Dio greco, si guardò intorno alla ricerca di un tavolo vuoto, ma l'unica sedia libera era al tavolo di tre ragazzi. Proprio in quel momento lo sguardo di Claudio si posò su uno di loro, il ragazzo moro aveva occhi profondi e un sorriso furbetto, nello stesso  momento Mario dopo aver dato  un rapido sguardo alla sala, sorrise costatando che l'unico posto disponibile era al loro tavolo, alzò gli occhi e trovò due fari verde smeraldo puntati su di lui.

Mario avrebbe voluto morire quando realizzò che il Dio greco,aveva assistito alla sua perlustrazione e al suo compiacimento,  in quel momento il ragazzo in piedi poco lontano da lui, sorrise alzando un sopracciglio, <... a schiaffi mi prenderei! > Pensò Mario

Silenzio e vuoto cosmico circondavano Mario mentre il Dio greco si avvicinava al loro tavolo, gli occhi puntati su di lui " Posso? " Disse Claudio indicando la sedia "certo !" rispose Luca. Mario non avrebbe potuto parlare nemmeno se gli avessero puntato una pistola alla tempia. Non riusciva a staccare gli occhi dal quel fusto, la sua saliva era a zero e il suo cuore aveva accelerato talmente i battiti, man mano che il Dio greco si avvicinava , che ora sembrava aver smesso di funzionare.

I ragazzi si presentarono e cominciarono a parlare con lui,  Claudio fu molto vago su ciò che lo aveva portato a Roma, gli piaceva sempre mantenere un alone di mistero, come se avesse bisogno di rendersi più interessante...

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