Presenze

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Claudio e Paolo entrarono al Monkey's a serata già iniziata, Claudio si guardò intorno, il locale era grande e molto bello, i colori di base erano il nero, l'oro e il verde, le luci soffuse davano l'idea di un Night club, i clienti erano di ogni fascia d'età, notò Daniele sul palco, il ragazzo simpatico della pizzeria aveva lasciato il posto ad un animale da palcoscenico pazzesco, i movimenti, la voce ...era veramente molto bravo. Avanzarono a fatica nel locale che era pienissimo. Incuriosito dalla folla che circondava il bancone Claudio si fece strada e poi lo vide...e il suo cuore si fermò , Mario era dietro il bancone, circondato da una calca pazzesca, armeggiava con le bottiglie, le faceva volare in aria e le riprendeva, riempiva al volo la sfilza di bicchieri che aveva già posizionati sul bancone, la gente intorno a lui urlava e batteva le mani come fosse al concerto del loro beniamino. Alcune ragazze approfittavano del cambio di bicchieri per avvicinarsi e baciarlo sulla guancia, Claudio colse l'attimo in cui le ultime due approfittando di averlo avvicinato, gli infilarono un bigliettino nella mano che erano riuscite ad agganciare, non ci voleva molto a capire il contenuto di quei pizzini. Claudio sorrise,  e in un attimo lo assali l'angoscia di aver mal interpretato i loro sguardi in pizzeria "cazzo paolo ma se è etero?"
Paolo che stava fissando la stessa scena disse "Claudio,  se quello è etero io assomiglio a Obama! " i due scoppiano a ridere .
Il fascio di luci gialle e verdi che inondava Mario, lo faceva sembrare un bronzo di Riace,  si era cambiato aveva, una camicia nera aderente al punto di non lasciare spazio all'immaginazione, i primi due bottoni erano slacciati ed esaltavano un collo perfetto , i pantaloni neri che indossava poi, aderivano al suo fondo schiena come una seconda pelle ...e quella barba che circondava quella bocca perfetta allargata in un sorriso dolcissimo e malizioso al tempo stesso. Claudio non aveva mai visto niente di più bello, niente di più intrigante! Non riusciva a staccargli gli occhi di dosso, ebbe un' impeto di rabbia quando vide un ragazzo avvicinarsi a lui per dirgli qualcosa all'orecchio e mettergli un bigliettino nella tasca della camicia, avrebbe voluto prenderlo a pugni. Claudio non era più certo che fosse stata una buona idea andare in quel locale. Il ragazzo un po' introverso che aveva incontrato in pizzeria, aveva lasciato il posto ad un autentico adone, maliziosamente provocante e sicuro di se. Era l'attrazione del locale, su questo non c'erano dubbi.

Claudio non aveva ancora deciso cosa fare " Paolo, non mi posso presentare lì,  penserà che sono un morto di fame, che ha visto uno che gli piace e che l'ha seguito"
"No Claudio - disse Paolo- penserà che sei un morto di sesso, che ha inseguito per tutta Roma,  uno che lo attizza! E che ha trascinato il suo amico, cioè io, sconvolto da ore di viaggio , per tutta Roma solo per provare a farselo!" Claudio gli diede una gomitata, tutta la sicurezza di cui era capace e che mai lo aveva abbandonato, se n'era andata, non sapeva che fare, così senza pensarci troppo, strappò un pezzo di carta da un tovagliolo lasciato su un tavolino,qualsiasi cosa gli fosse venuta in mente , non voleva andar via senza fargli sapere che era stato lì, ma non voleva nemmeno che Mario pensasse davvero che era un pazzo arrapato che lo aveva seguito, così scrisse sul biglietto semplicemente "Posso?" e un pochino più sotto a mo di firma "VR" diede il biglietto a Paolo e lo mandò a perdere un paio di cocktail.

Ovviamente Mario come d'abitudine sorrise, ma non fece molto caso al viso di chi gli porse il biglietto, prese il pezzo di carta e lo mise in tasca . Claudio sorrise , Mario nemmeno li notava i volti  di chi gli porgeva i biglietti, faceva parte del gioco, pensò Claudio, sorrideva carinamente e li infilava in tasca, era proprio curioso di sapere cosa ne avrebbe fatto poi di tutti quei numeri. Paolo tornò con i cocktail, si voltò guardando Mario e disse a Claudio " Io comunque, alcuni di quei numeri li chiamerei! " Claudio gli diede un altra gomitata.

La serata si concluse qualche ora dopo.
Daniele ricomparve da una porta posteriore vestiva con i vestiti che aveva in  pizzeria , si avvicinò al bancone, Mario gli andò incontro, si scambiarono un sorriso sincero e soddisfatto, batterono cinque, come nelle migliori vittorie, la serata era stata un successo e Claudio,  guardando quella scena avrebbe voluto essere li con loro, a condividere quella gioia, a ricevere quel sorriso e condividere quell' intimita' che non aveva bisogno di parole.

Mario porse un drink a Daniele , disse qualcosa ai barman e uscì dal bancone, si voltò come se qualcuno lo avesse chiamato, osservò le figure rimaste nel locale alla ricerca di qualcuno, esitò qualche secondo e si avviò verso la porta che dava sul giardino. Si voltò ancora un paio di volte e poi sparì . Claudio era certo che non lo avesse visto, si era seduto in una parte buia del locale. Avrebbe voluto alzarsi e seguirlo, ma era inchiodato alla poltrona  terrorizzato, per la prima volta in vita sua, se Mario lo avesse visto come avrebbe reagito? Gli avrebbe chiesto con che diritto lo aveva seguito, oppure sarebbe stato sorpreso, oppure infastidito, non si era mai sentito così e  questa cosa lo terrorizzava.

"Cosa cazzo stai aspettando? - disse Paolo - mi hai trascinato per tutta Roma, mi hai abbandonato fuori dalla stazione, dimmi ti prego che ne è valsa la pena!" Claudio grugni qualcosa, fissò il bicchiere che aveva in mano e che era ancora mezzo pieno < alcool, ecco cosa mi serve!> Bevve il drink tutto d'un fiato, fece un respiro profondo e si alzò seguendo le orme di Mario.

Il giardino era buio, Claudio ci mise un po' a mettere a fuoco, poi lo vide sprofondato in un divanetto, sigaretta in una mano e nell'altra un bigliettino. Lo fissò qualche minuto mentre Mario scorreva i vari pizzini,  lo vide alzare la testa ad un certo punto, come a cercare qualcosa, e poi vide un ragazzo che si avvicinava a lui. Gli sembrò che il corpo di Mario si irrigidisse, ma era troppo buio per esserne certo. Rimase qualche minuto a fissarli,  gli sembravano in confidenza ma l'atteggiamento di Mario sembrava cambiato, Claudio si era fatto l'idea che non doveva essere una conversazione troppo piacevole, ma forse era il suo inconscio a sperare che fosse così. <  ok basta Claudio ! - pensò tra se- la situazione ti sta fuggendo mano taglia la corda ora che sei ancora in tempo > e così fece. Recupero' Paolo e andarono via.

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