Immobile

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Mario rimase interdetto, si era alzato da quel tavolo e aveva sentito lo sguardo di Claudio su ogni  centimetro del suo corpo, era uscito dal locale, non voleva rispondere a sua madre davanti agli altri, e poi, poi era stato un attimo, Claudio era scappato dal locale come fosse un ladro e quella mano, quella scossa l'aveva sentita anche lui?  "Mamma scusa ora devo proprio andare, ti chiamo domani, ok?" - disse Mario prima di chiudere la chiamata. Emise un respiro profondo e si accese una sigaretta , e rimase immobile, lo sguardo ancora fisso sulla strada che aveva appena percorso il taxi, beh...un domani avrebbe potuto dire che gli dei greci non sono una leggenda, lui ne aveva incontrato uno una volta.

Sentì la mano di Luca sulla spalla "andiamo ?" I tre s'incamminarono verso le loro macchine, i due amici guardavano Mario di sottecchi, sapevano che non avrebbe chiesto loro niente in merito alla conversazione avvenuta in sua assenza, anche se moriva dalla voglia di farlo, Mario era un tantino orgoglioso. Luca provò a incalzarlo "simpatico Claudio,vero?" "Mmm sì! " ok discorso chiuso, il messaggio era chiaro, pensò Luca facendo l'occhiolino a Daniele,  conoscevano Mario come le loro tasche, non avrebbe detto di più in quel momento.

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