Guerriero

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Erano passati diversi giorni da quando Mario se ne era andato. Claudio viveva in un incubo. Non lo aveva più sentito, aveva provato a chiamarlo, ogni tentativo di raggiungerlo era stato vano...gli restava solo una cosa da fare, andare a Roma, piazzarsi sotto casa sua e pretendere che lo ascoltasse, prima però avrebbe dovuto sistemare una cosa...

Era salito in macchina e stava guidando verso Milano. Lo aveva chiamato per sapere se fosse a casa.
"Ciao amore! Ti stavo aspettando ...", disse Gerardo al telefono, la sua voce era così distorta, così fastidiosa, <come cazzo ho fatto??? - pensava Claudio - ho passato con sto stronzo due anni della mia vita...come ho fatto???> Era così infastidito dal suo tono di voce . Gerardo era così, se rompeva una cosa, aveva i soldi per aggiustarla, non aveva limiti, non aveva scrupoli e non perché fosse cattivo, era solo superficiale e cinico, tutto ruotava intorno a lui "tutto si può comprare Claudio, ogni cosa ha il suo prezzo! " gli aveva detto una volta. E invece, ci sono cose per cui non bastano tutti i soldi del mondo, ci sono cose che una volta rotte non puoi più aggiustare.

"Ben arrivato amore" gli andò incontro Gerardo baciandolo sulla guancia, Claudio rimase immobile sulla soglia, con un borsone in mano "Chi cazzo ti credi di essere?"
" Amore dai non essere arrabbiato, ero venuto a riprendermi ciò che è mio..." Disse languido Gerardo.
" Io non sono una tua proprietà " sibilo' Claudio.
" Sì ho capito sei arrabbiato, ti ho rotto il tuo giocattolino, ma dai Claudio quello non era alla tua altezza, lo so io, lo sa lui e lo sai anche tu"
" Che cazzo ne sai tu di lui? Che cazzo ne vuoi sapere tu?? L'unico che non era all'altezza ero io...di lui. Hai distrutto una cosa a cui io tenevo molto, e tu...tu lo sapevi...sapevi quanto fosse importante per me...io non ti perdonerò' mai!"
" Amore sei tu che l'hai distrutta con le tue bugie...avresti dovuto raccontargli di noi"
" Io non gli ho raccontato di noi perché non esiste un NOI!!!" -urlò Claudio - mi hai spezzato il cuore Gerardo e io ti detesto, mi viene il vomito al solo pensiero di aver passato due anni della mia vita con te, se potessi tornare indietro cancellerei tutto"
"Amore sei arrabbiato, dai vieni dentro che ti coccolo un po'...", disse Gerardo prendendogli il braccio.
" Levami le tue cazzo di mani di dosso!"

Claudio aveva una luce negli occhi che Gerardo non gli aveva mai visto prima, certo avevano litigato tante volte, ma quello sguardo era carico di odio, di disgusto, nessuno lo aveva mai guardato così ."Senti che cosa facciamo - continuò Claudio - ora, io uscirò da questa porta e io per te sarò morto, non mi cercherai più , non tenterai di metterti in contatto con me, con lui o con nessuno per sapere della mia vita.".
" Tu mi stai veramente lasciando per un barista?" Disse  esterefatto Gerardo, " Io ti sto lasciando perché mi hai fatto del male...non voglio una persona come te nella mia vita..." era fondamentale che Gerardo capisse il senso, altrimenti li avrebbe tormentati per il resto della loro vita...
"Dai ciccino lo capisco che sei arrabbiato ma ti passerà, è troppo tempo che non stiamo insieme, ti sei dimenticato come ci divertivamo..."
" Io non ti voglio più vedere! Se tu mi avessi amato davvero, mi avresti lasciato andare...sarebbe stato doloroso, ma lo avresti fatto, mai avresti potuto distruggermi...e lo sai perché? Perché l'amore è questo...è condivisione è sacrificio è anteporre il bene di chi ami al tuo,  è fare dei successi di chi ami i tuoi ... "
"Tornerai da me , lo sappiamo Claudio, tornerai da me perché lui non ti vuole più...".
" Che ne sai tu?".
" Perché dovrebbe volerti dopo che gli hai spezzato il cuore?".
" Non sono cazzi tuoi, dovesse essere anche l'ultima cosa che farò io lo riconquistero'! "
" Perché ?" Disse Gerardo in preda alla frustrazione
" Perché lo amo, e se tu avessi mai amato qualcuno nella tua vita, sapresti di cosa sto parlando - fece cadere a terra il borsone - qui ci sono le tue cose, i tuoi regali, io non voglio più vedere o saper di niente che mi ricordi che esisti!". Si girò e se ne andò.

Claudio ora lo sapeva l'amore non era quello, l'amore era fatto di piccoli e significativi momenti in cui due frammenti di anime si avvicinano fino a fondersi e diventare una sola. L'amore era Mario che lo aspettava a casa col grembiule dopo aver spignattato per ore cucinando i suoi piatti preferiti, l'amore era Mario che controllava i conti del bar con lui, l'amore era Mario che non vestiva firmato perché non aveva bisogno di griffe importanti, il valore più grande che aveva era il suo cuore e nessuna griffe sarebbe stata all'altezza di quello, l'amore era Mario che s' incazzava e sbraitava come un folle e gli chiedeva scusa quando capiva di aver sbagliato, l'amore era Mario che provava a contenere i suoi emboli di rabbia, l'amore era Mario che per lui provava ad essere migliore, e l'amore era lui che si preoccupava per Mario, l'amore era lui, che si vedeva attraverso gli occhi di Mario, voleva essere migliore, voleva essere degno di quell'amore, farlo sentire speciale, unico, l'amore era lui che voleva solo rendere felice Mario.
La consapevolezza di quello che aveva perso assali Claudio, non sarebbe stato facile ma avrebbe lottato, avrebbe calpestato ogni cosa, non voleva una vita senza Mario. L'indomani sarebbe partito per Roma, avrebbe faticato a farsi ascoltare, ma non avrebbe mollato, era deciso a riprendersi la sua felicità e avrebbe distrutto tutto e tutti per riconquistarla, Mario compreso.

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