smottamenti

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Era quasi pomeriggio quando Claudio si svegliò, tutto intorno c'era silenzio, la porta di Mario era socchiusa. Claudio si alzò e si affacciò, lo vide dormire, non ebbe il coraggio di entrare...avrebbe voluto sdraiarsi accanto a lui abbracciarlo e dirgli che avrebbe potuto guarire le sue ferite, ma non si mosse, quella era la camera di Mario e lui non ci sarebbe entrato, a meno che non fosse stato lui a chiederglielo.
Si voltò, prese i suoi occhiali da sole, il guinzaglio di Kim e la portò fuori. Si fermò a fare colazione, comprò delle arance per Mario, qualcosa da mangiare e tornò nell'appartamento.

Si fece una doccia che sembrò calmarlo un po'. Era riuscito a farsi ascoltare si era messo a nudo, qualsiasi cosa avesse deciso Mario, lui gli aveva aperto il suo cuore, glielo aveva messo in mano. Per Claudio non era facile parlare di sentimenti, richiedeva uno sforzo immenso. Anche per Mario non era stato facile averlo lì, davanti a lui, vedere quegli occhi pieni di sofferenza, di speranza, di dolore, Mario aveva deciso di non parlare, lo avrebbe ascoltato e basta..si mise sul divano ad aspettare che Mario si svegliasse.

Fu svegliato dalla voce del bel moro che salutava Kim... "Dio ti prego!"- aveva pensato - la voce che Mario aveva appena sveglio era sexy da morire, la sua erezione non tardò a presentarsi. Quante volte avevano fatto l'amore appena svegli, perché Claudio non poteva resistere, non poteva aspettare... il veronese non sapeva resistergli, e Mario lo sapeva - <Cazzo! Non avrei dovuto mettermi la tuta> pensò Claudio arrossendo, Mario si accorse e sorrise tra sé, orgoglioso di fare ancora quell'effetto al suo Dio greco. Claudio sembrò cogliere l'orgoglio negli occhi di Mario, e fiero si alzò e si diresse in cucina, orgoglioso di ciò che spuntava dai suoi pantaloni. Fece una spremuta a Mario e si sedettero uno di fronte all'altra. Claudio rimase in attesa .

Mario l'assaporo' fino all'ultima goccia , era squisita...appoggiò il bicchiere al tavolo respiro' profondamente e disse " mi dispiace...io... non ce la faccio", Claudio sentì un rumore provenire dal centro del suo petto, come di un vetro rotto che si era spezzato in mille pezzi, "perché? " - aveva chiesto deluso - Mario fu lapidario come sempre: "perché non mi fido più...", Claudio non trovava le parole...non riusciva a respirare, farfugliò'
"certo ora no, ma ti fiderai Mario , dammi una possibilità ", irremovibile e gelido il moro rispose: " io non credo di potercela fare,mi dispiace, non posso stare con te, se non mi fido" , la frustrazione di Claudio aumentava. Mario aveva già deciso, non c'era nulla che lui potesse dire o fare in quel momento,ma non avrebbe mollato " ho commesso un errore Mario, dammi la possibilità di dimostrati che ora ho capito, io non ti farei più del male... ", Mario decise di mettere fine a quell' agonia, era arrabbiato, deluso e terrorizzato e consapevole che più sarebbe durato quel momento più la sua fora di volontà sarebbe venuta meno, così tagliò corto e disse : " io non riesco nemmeno a guardarti in faccia..." La fermezza nei suoi occhi parlava per lui, era pieno di orgoglio e amarezza, la delusione di Claudio si stava trasformando in rabbia : "perché Mario eh? Perché dimmi? ...perché sei troppo orgoglioso da permettere a te stesso di tendere la mano a chi ti ha fatto del male, nonostante sia qui a supplicarti di dargli un'altra possibilità? Eh?? Perché? Perché sei troppo perfetto da accettare di avere al tuo fianco qualcuno che è irrimediabilmente imperfetto? Oppure perché non mi ami abbastanza da riprovarci?
Claudio ormai urlava, gli tremava la voce " quale delle tre dimmi...".
" Io non ti devo dire proprio niente...", "Certo lui è Mario Serpa! Lui ! il Dio della perfezione! il giusto! quello che sa cosa si può fare è cosa no...quello che non sbaglia mai...quello che mette in discussione tutti ,ma non si mette in discussione mai! sai che ti dico Mario -gli urlò in faccia Claudio, sbattendo le mani sul tavolo - sai qual è la differenza tra me e te??? che il coglione qui presente, da quando te ne sei andato non ha fatto altro che vita di clausura...non è riuscito neanche lontanamente ad avvicinarsi ad un uomo...perché non ne aveva la forza... il Dio Serpa Della Perfezione invece, ha un succhiotto grande quanto il collo...", Mario si alzò in piedi e urlando, puntò il dito verso Claudio , "non ti permettere proprio, stronzo, mi hai buttato via tu... " , "non è così, e ora lo sai...ma a te non importa ,vero??? Beh! sai che c'è??? fai tanto il grande uomo, quello dai grandi valori...ma hai proprio dei valori del cazzo Serpa..." urlò Claudio , Mario lo colpì, gli tirò una sberla facendogli girare la testa...lacrime calde sgorgavano dagli occhi di Claudio, si accarezzo' la guancia arrossata, e senza guardare Mario si avvicinò al divano, prese il suo borsone, e uscì dalla vita di Mario.

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