Infarto

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Era passata una settimana,
Mario aveva deciso di fare una sorpresa a Claudio. Clarissa lo aveva accompagnato alla stazione "Amo sei sicuro che sia una buona idea, vero?" , Mario si fidava di Claudio, e non perché fosse ingenuo o, come tutti gli innamorati, un po' stupido, ma perché sentiva quanto quell'amore tra loro fosse speciale, non avrebbero permesso a niente e  nessuno di minacciarlo. Arrivò alla stazione qualche ora dopo, per tutto il viaggio non aveva fatto altro che pensare a cosa dire , man mano che si avvicinava alla destinazione, un senso d'ansia cresceva in lui, forse Clarissa aveva ragione, forse avrebbe dovuto avvisare...ma ormai era tardi,  scese dal treno e chiamò un taxi. Arrivò al bar in un lampo, il suo stomaco ormai era completamente annodato. ..aveva i crampi. Scese dal taxi, fece un respiro a pieni polmoni ed entrò nel bar, da dietro al bancone Alex, un dipendente di Claudio lo salutò con slancio, ma Mario gli fece cenno di fare silenzio , posando dito indice sulle labbra: "shshshs" . Alex capì al volo e gli  strizzo' l'occhio. In effetti - pensò Alex-   se Claudio avesse saputo che sarebbe arrivato Mario quella mattina, sarebbe stato eccitatissimo e più logorroico del solito, pensò ridendo. Claudio uscì dallo sgabuzzino, Alex stappo' una birra, l'appoggio' su un vassoio  " Claudio per favore la porti al tavolo 13" ,  Claudio prese il vassoio, si avvicinò al tavolo "ecco a le..." rimase così , con la schiena un po' inclinata in avanti e la bocca aperta, ad ammirare l'uomo più bello che avesse mai visto. Mario sorrideva "grazie! ottimo servizio in questo bar!" Mario indossava una camicia nera, i primi bottoni erano slacciati,  sulla sua sua bocca c'era un  dolcissimo sorriso, e quei denti bianchi incastonati come diamanti lo rendevano così luminoso - Claudio risaliva con lo sguardo  centimetro per centimetro il mezzo busto di Mario che spuntava dal tavolo - e gli occhi di Mario brillavano, brillavano d'amore, di gioia.  Claudio incredulo, rimase senza parole, era felice e questo era evidente, ma le emozioni che provava stavano prendendo il sopravvento, gli veniva da piangere, "Cazzo Mario!  ", gli disse facendo il giro del tavolo, lo abbracciò e lo baciò sulla bocca.  Mario rimase di sasso, era la prima volta che lo baciava in pubblico, Claudio non amava esternare i propri sentimenti, figurarsi baciarlo in pubblico,  nel suo locale poi ! il romano era al settimo cielo,quel gesto così spontaneo valeva più di mille parole, le ansie che aveva in viaggio, Claudio le aveva cancellate tutte. Il suo uomo era lì, e lo stava baciando davanti a tutti, Mario si stava commuovendo, "mi sei mancato" sussurrò a Claudio, aveva gli occhi pieni di lacrime tanta era l'emozione che provava, " ti amo Cla! " disse Mario . Claudio pensò di morire, le parole di Mario sembravano ripetersi nel suo cervello a mo di eco ti-amo-Cla- ti-amo-Cla... Claudio avrebbe potuto piangere davanti a tutti, il cuore gli stava scoppiando di gioia e d'amore...dio gli faceva male il petto "Mario penso davvero mi stia venendo un infarto". Un cenno ad Alex e i due uscirono dal locale, si avviarono a casa di Claudio. Una volta arrivati Claudio si sedette sul divano con la mano sul petto. Mario preoccupato si era inginocchiato davanti a lui . "Cla ti prego parla!" , "sono così felice che tu sia qui!"  prese la mano di Mario e l'appoggio' sul suo petto, all'altezza del cuore, "cazzo Cla! " esclamò Mario preoccupato dal battito del cuore , Claudio sorrise, gli prese il volto tra le mani e lo baciò intensamente, "mi sei mancato così tanto, io non voglio andare avanti così Mario, io qui tu a Roma, dobbiamo parlarne..." Mario lo baciò " non ora Cla, non ora ti prego...io ho bisogno di averti..." . Non era la prima volta che ne parlavano, e non avevano mai concluso nulla, al momento nessuno dei due aveva preso in considerazione l'idea di trasferirsi.

Quella sera Claudio aveva in programma una cena a Milano con gli amici, ovviamente nemmeno lo ricordava più quando Paolo bussò alla sua porta, pronto e vestito. Non aveva nemmeno preso in considerazione l'idea di andarci con Mario, primo perché aveva bisogno di stare con lui, loro due da soli, e poi c'erano cose di cui ancora non gli aveva parlato , e più passava il tempo più aveva il terrore di farlo. Paolo non fu molto contento di essere bidonato, ma era felice per il suo amico, perciò si congedo' e raggiunse gli altri.

Mario si era addormentato, la sveglia all'alba doveva averlo distrutto. Claudio sorrideva, mentre lo osservava dormire ed era certo di non aver mai visto niente di più bello al mondo. Sembrava un angelo. Gli aveva detto che lo amava, li davanti a tutti, Claudio pensava che il cuore gli sarebbe scoppiato prima o poi, come poteva contenere tutto quell'amore,  tutta quella gioia...gli aveva detto che lo amava...per Mario sembrava tutto così facile, il cuore o la pancia parlavano per lui, scollegati completamente dal cervello, Mario era capace delle frasi più taglienti e di quelle più dolci, era un istintivo, in ogni caso, le parole erano davvero superflue quando si trattava di Mario, i suoi occhi parlavano per lui. Nessuna parola poteva competere con la dolcezza di quelle due iride nere come il petrolio, morbide come il velluto, nessuna parola poteva far male quanto il suo sguardo tagliente quando era arrabbiato, e niente e nessuno al mondo avrebbe mai potuto competere con l'estasi pura che aveva negli occhi nel momento del piacere...avere Mario nel suo letto ed in giro per casa lo faceva sentire così completo, così soddisfatto...si stava innamorando di lui? Forse era già troppo tardi, Mario gli faceva bene, questo al momento gli bastava. Gli diede un bacio su quelle labbra morbide " dormiglione, è ora di cena..." Mario mugugno' qualcosa di incomprensibile, "dai svegliati! Ho fame!" Mario aprì un occhio ...mise a fuoco la sagoma che aveva davanti...aveva sempre avuto difficoltà  ad essere ricettivo appena sveglio, ma una volta messo a fuoco il volto di chi aveva di fronte, strofino' il viso sul cuscino e quelle labbra si allargarono  in un sorriso dolcissimo e meraviglioso " ciao...", "pigrone alzati!" Sto morendo di fame".
Mario si alzò, c'era troppo buio in quella stanza, si guardò intorno, c'erano tantissime candele accese, Claudio aveva creato un atmosfera bellissima, la tavola era apparecchiata con candele e calici di cristallo, e c'erano candele di tutte le grandezze disseminate ovunque, era tutto così romantico! " sono felice tu sia qui!" Disse Claudio. <Dio perché?!?!?!?>  maledì se stesso il veronese , perché gli era così difficile dire a Mario ciò che aveva  dentro, adorava averlo accanto, adorava vederlo sorridere, amava essere la causa dei suoi sorrisi, lo faceva sentire così orgoglioso.  < l'ho fatto per te Mario - pensò Claudio- voglio vederti sempre così felice! Dio Serpa quanto mi fai bene!> Mario si avvicinò a lui e lo baciò, un bacio dolce e morbido, come solo la sua bocca era in grado di fare.
"Ti amo Cla! " Claudio avrebbe voluto dirgli che lo amava anche lui, ma la sua voce sembrava non avere la forza di uscire, lesse l'attesa negli occhi di Mario ma dalla sua bocca non uscì alcun suono.

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