Legami

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Su quel pianerottolo aveva preparato un'infinità di discorsi, ma ora, qualsiasi concetto avesse in mente era svanito, ora aveva solo paura.

Kim si avvicinò a Claudio per farsi coccolare, Mario la chiamò, ma lei fece finta di non sentire la voce del suo padrone, imperterrita continuava ad alzarsi sulle gambe posteriori in attesa che Claudio la prendesse in braccio, il veronese alzò gli occhi verso Mario "...posso?" Per Mario fu un tuffo al cuore, era la loro " parola" ...annuì con la testa e Claudio la prese in braccio, la piccola traditrice si accoccolo' sulle gambe di Claudio, il veronese sorrise dolcemente, quante volte l'aveva presa in braccio portandola sul divano o sul letto, e Kim si sdraiava sempre in mezzo a loro due, come se li legasse insieme, come se fosse esattamente al centro di quella che sapeva essere la sua famiglia. La vicinanza di Kim gli diede un po' di coraggio e Claudio cominciò.

" Ho conosciuto Gerardo ad una sfilata quasi tre anni fa, è stato un colpo di fulmine,lui era così...così maestoso, era simpatico, sopra le righe, aveva amici facoltosi e mi sono ritrovato in un mondo che avevo visto solo al cinema: viaggi, limousine, camerieri, mi veniva a prendere con l'aereo privato e mi portava ovunque...mi sono invaghito di lui e del suo mondo, tutto quel lusso e lustrini mi ha imbambolato", Mario lo guardava serio, " passavamo da uno jacht ad un resort extra lusso e pensavo mi bastasse, all'inizio stavamo sempre insieme , c'erano delle cose di lui che non mi piacevano, il suo modo di trattare le persone, il suo cinismo...Ha avuto dei problemi di droga ed è stato seguito da uno psicologo, la sua infanzia non è stata facile, è cresciuto tra colf e babysitter, genitori sempre assenti e cameriere che lo riempivano di attenzioni e affetto , che i suoi pagavano profumatamente..." - Claudio vide il sopracciglio di Mario alzarsi, " c'è stato un periodo in cui siamo stati molto vicini, in cui pensavo di poterlo aiutare, mi ero affezionato a lui ma, per lui, ero il trofeo belloccio da esibire alle cene con gli amici, la geisha che avrebbe voluto trovare a casa ogni sera,il numero di telefono da comporre quando si sentiva solo. Un anno e mezzo fa le cose sono cambiate, le nostre differenze caratteriali hanno creato dei solchi col tempo, piano piano sono diventati dei veri e propri baratri, io per la mia vita volevo altro, il tempo che stavamo insieme era sempre meno, volevo qualcuno con cui condividere la vita, che si interessasse a me , che condividesse la sua vita con la mia, ci siamo allontanati, a me andava bene così, io avevo il bar, la mia famiglia i miei amici. Nessuno ha detto la parola fine, semplicemente ognuno ha preso la sua strada ...non abbiamo tagliato i ponti , non avevamo nessuno a cui rendere conto, perciò abbiamo continuato a farci ehm...compagnia quando capitava...senza nessun vincolo, senza pretese... mesi fa abbiamo litigato pesantemente, i discorsi erano sempre quelli...fai ciò che vuoi basta che torni da me era la sua concessione... ma io ero già oltre Mario, non sarei mai tornato con lui ...in quel senso intendo...abbiamo litigato e ognuno per la sua strada, Ci sentivamo ogni tanto .

Claudio osservava Mario, ogni tanto faceva delle pause per dare il tempo a Mario di assorbire tutte le sue parole"...poi c'è stata Roma. ", Mario lo guardava senza dire una parola, Kim si era addormentata, e Claudio continuava ad accarezzarla. "...c'è stata Roma...quella pizzeria e tu...mi hai colpito subito , i tuoi occhi neri che nascondono un mondo di emozioni, io mi sono sentito rapito. Ho preso Paolo in stazione e siamo volati al Monkey's... quando ti ho visto, io non riuscivo a staccarti gli occhi di dosso, la camicia nera che indossavi, il fascio li luce gialla e verde che t'investiva, il tuo sorriso radioso e le tue acrobazie...io non riuscivo letteralmente a staccarti gli occhi di dosso, e quei bigliettini...li avrei presi a pugni tutti... io...io credo di essermi innamorato di te in quel momento... - il cuore di Mario fece una capriola, Mario si maledisse, doveva restare lucido e non farsi intenerire, se Claudio pensava che sarebbero bastate due paroline dolci per recuperare, si sbagliava di grosso - "ero terrorizzato - continuò Claudio - all'idea di avvicinarti, certo c'eravamo scambiati un paio di sguardi ma ...per la prima volta in vita mia io non sapevo cosa fare...ti ho seguito quando sei uscito, e ho visto quel ragazzo avvicinarsi...e io ero... ero deluso, arrabbiato...io ero geloso Mario...non potevo crederci...io geloso? La gelosia è un sentimento che non mi appartiene, non mi è mai appartenuto... e poi...camminare per Roma fino al mattino con te, come se ci conoscessimo da sempre, come se la cosa più naturale per noi fosse stare insieme...fare l'amore con te è stato così...così...non saprei come descriverlo... totalizzante, così completo, non mi ero mai sentito così nella mia vita, abbiamo iniziato a frequentarci, io volevo averti nella mia vita, aspettare una settimana per vederti era devastante...io ero così felice quando eravamo insieme, è come se con te,tutto fosse al suo posto, io mi sentivo completo, e ti sentivo dentro di me anche quando eri lontano ..." a Mario sembrava impossibile ma ogni parola stava sgretolando pezzo a pezzo il suo orgoglio e le sue convinzioni.

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