CAPITOLO OTTO

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STACEY

Ormai erano cinque giorni che io e Adam ci trovavamo nell'isola e ancora nessuna traccia di turisti.

Del cibo non rimaneva molto e dovevamo trovare un modo per tornare dove eravamo.

Mi alzai dal letto e misi il costume a due pezzi.

Poi presi l'asciugamano e uscii lasciando Adam ancora addormentato.

Andai verso il mare, misi giu l'asciugamano e entrai a lavarmu in acqua.

Poi ripensai alla notte appena passata con Adam. 

La sera prima avevamo acceso un fuoco e ci eravamo seduti davanti a mangiare. Quando il fuoco si stava per spegnere avevamo inciso con un bastone le nostre iniziali dentro a un cuore e ci eravamo alzati.  Poi entrammo  in acqua e ci baciammo per molto. Lui mi prese per la vita e io gli misi le mani al collo e le gambe sui fianchi e  ci fermammo solo per respirare. Poi lui cominció a darmi dei dolci baci sul collo e mi tolse i pantaloncini che aveva addosso. Io feci altrettanto con lui e restai in reggiseno. Lui mi accarezzò la schiena e dolcemente me lo tolse. Così ci ritrovammo in acqua, nudi, dimentichi di tutto. Mi sentivo al settimo cielo.

Era la prima volta che lo facevo ma mi sentivo piu che sicura. Uscimmo dall'acqua e entrammo nella casetta in quella posizione, senza smettere di baciarsi. Quando entrammo ci stendemmo sul letto e lì completammo il lavoro. Dopo un pò di tempo ero esausta e senza volerlo mi addormentai.

Mentre stavo ancora pensando alla notte passata apparve Adam, bello come sempre e con il costume. Anche lui entrò in acqua e mi sorrise. Poi mi si avvicinó, mi prese per la vita e ci baciammo.

"Buongiorno amore!"mi disse.

"Non sai quanto darei per avere sempre un buongiorno simile!"gli dissi e lo spruzzai di acqua. Anche luì cominció a spruzzarmi fino a quando scivolai e caddi in acqua. Lui mi prese e mi bació, poi uscimmo. Ci asciugammo uno alla volta con il mio asciugamano e ci incamminano verso casa. Quando entrammo ci cambiammo e ci sedemmo a mangiare.

"Non é rimasto molto cibo!"gli dissi. "Adam, dobbiamo trovare un modo per andarcene, non possiamo stare qui ad aspettare che qualche turista venga nell'isola."

"Lo so, quello che non so é come faremo a tornare!"mi disse e io sospirai.

"Però un'idea ce l'avrei!"sussurró poi.

"Dimmi!"gli chiesi speranzosa.

"Ascolta, posso andare a cercare aiuto per nuoto..."

"Non ci pensare neanche!"

"Ascoltami!"

"No e no, Adam."

"Ehii, dimentichi che sono un bagnino. Ed é l'unico modo."

"Allora voglio venire con te!"

"Coosa? Sei pazza!"

"Sì, ma non ti lascio andare da solo."

"Ascolta amore.."

"No Adam, non se ne parla!" Mi alzai e presi i vestiti che avevo messo ad asciugare nello zainetto. Poi misi anche quelli di Adam e misi gli zainetti vicino alla porta.

"Amore, non fare la testarda!"

"Non faccio la testarda. E se ti succedesse qualcosa? È tutta colpa mia!"

"Ma che cosa dici?"

"Sì è colpa mia se siamo in quest'isola, é colpa mia se hai dimenticato di legare la corda, dovevi recuperarmi, é colpa mia..." ma non riuscii a finire di parlare che le sue labbra erano sulle mie.

L'errore più bello della mia vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora