CAPITOLO VENTINOVE

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STACEY

Non trovavo Adam. Lo cercai tra l'immensa folla che stava nella piazza, ma non lo trovai.  Eppure fino a un minuto prima eravamo mano nella mano. Lo chiamai molte volte e tutti mi guardarono male. Cosa volevano? Loro non avevano perso il loro ragazzo.

"Adaam!"urlai sempre in preda alla disperazione. Andai a cercarlo per strada. Niente, non appariva. Forse era finito dall'altra parte della strada, così decisi di attraversare. Troppe macchine.

Ecco, ora non ce n'era più nessuna. Attraversai. Mentre attraversavo cercando Adam con lo sguardo notai una macchina, dovrebbe essere una Volvo, venirmi incontro. Era troppo veloce, non sarei riuscita a scapparne. Infatti... boom. Non vidi più niente, solo il buio totale.

"Oddio!"gridai sedendomi. Era solo un incubo. Per fortuna.

"Amore tutto bene?"

"Adam, sei qui!"dissi guardandolo.

"Sì, sono sempre con te.  Hai fatto un incubo, torna a dormire."Mi disse abbracciandomi forte.

"Promettimi che starai sempre con me!"gli dissi.

"Te lo prometto amore mio. Ti amo!"

"Anche io!"gli dissi e mi sdraiai vicino a lui.

Non riuscii ad addormentarmi così dopo dieci minuti mi alzai e andai a farmi una doccia.

Dopo la doccia mi vestii con una camicia a maniche corte color verde acqua e dei pantaloncini blu. Chiusi i capelli perché faceva davvero caldo e coprii la ferita dell'incidente con la frangia. Ancora non riuscivo a truccarmi. La perdita del mio bambino fu molto dolorosa, sentivo di aver perso una parte di me. 

Cercai di non piangere e uscii dalla stanza. Quando scesi in cucina Benjamin era già lì che faceva colazione.

"Buongiorno Stacey. Ti ho fatto i pancake!"mi disse alzandosi dalla sedia per andarsene.

"Aspetta!"gli dissi prendendolo per un braccio e lo abbracciai.

"Ti voglio bene fratellone!"

"Anche io piccola. Ti voglio un bene dell'anima!"mi rispose e restammo abbracciati a lungo.

"A proposito della partenza, non pensi di voler prima parlare con mamma?"

"E perchè?!"

"Perchè resta pur sempre tua madre." Alzai le spalle.

"Stacey ascoltami. Immagina se succede qualcosa alla mamma. Poi ti pentirai di aver litigato con lei, di non essere riuscita a darle l'ultimo saluto, ti pentirai del fatto che se ne è andata senza potersi chiarire con te!"

Aveva ragione. Benji pensava quasi sempre alla morte e secondo lui era un argomento molto importante.

"Okei. Parleró con la mamma!"

"Perfetto, perché viene questo pomeriggio!"

"Già tutto programmato tu eh?"

"Eh già piccola" mi disse facendomi l'occhiolino e io gli diedi un bacio sulla guancia e lo abbracciai forte.

"Mi mancherai davvero tanto!"gli dissi.

"Anche tu mi mancherai tanto principessa!"

Ci sedemmo sul divano e rimasi a parlare con lui di tutto e di più tra le sue braccia. Adoravo mio fratello, era quasi tutto per me. Ormai la mia vita era composta da due persone: benji e adam. Vivevo per loro due. Ovviamente c'erano anche le mie due migliori amiche, che mi erano sempre rimaste accanto. Anche loro mi sarebbero mancate molto.

L'errore più bello della mia vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora