Capitolo 13
Non posso crederci. Mi ha mentito tutto il tempo, non gliene é mai fregato niente di me, o meglio gli importava ma per altri motivi, solo perché era costretto dal Daimio oscuro. Ma di che mi stupisco? A nessuno è mai importata qualcosa di me, eccetto i miei genitori... peccato, sono morti per colpa mia.
Non me la sento di andare a lezione, piangerei tutto il tempo. Rimango così sdraiata su un letto non mio, dato che è andato distrutto, con la faccia immersa nel cuscino e le lacrime che lo bagnano. Voglio solo qualcuno che non mi tradisca, è troppo? Qualcuno che ci sia sempre , qualcuno... come Nyco. Chi voglio prendere in giro? L'idea che lui sia il discendente oscuro mi uccide, più che farmi infuriare.
Il flusso dei miei pensieri viene interrotto da qualcuno che bussa alla porta. Dalle voci deduco siano Sem e Chiara. "Marta possiamo?" Chiede Sem. Cerco di ricompormi. "Si entrate" rispondo singhiozzando senza voltarmi, non voglio farmi vedere in questo stato. Un silenzio pesante invade la atanza, così decido di sciogliere il ghiaccio. "Come sta Aurora?" Chiara si avvicina rispondendo "Si è svegliata e ora si sta preparando per tornare con noi.. tu piuttosto come stai?" "Io bene..." e poi mi rendo conto di non aver mai detto una bugia più grande. Mi butto con la faccia nel cuscino e ricomuncio a piangere. " Marta non fare così..." Chiara mi si butta addosso abbracciandomi. "Perché doveva essere proprio lui?" Sussurro, sperando che non mi sentano, ma mi sbaglio. Dopo alcuni minuti di sfogo, riesco finalmente a mettermi seduta e a guardare Chiara in faccia senza piangere. O meglio, riesco a trattenermi. "Senti Marta" Sem si siede accanto a me. Anche lui è visibilmente dispiaciuto. "Io sono il migliore amico di Nyco, forse l'unico che abbia mai avuto e penso che, ammesso e concesso che lui sia il discendente oscuro, non ti avrebbe mai mentito ,credimi. Tiene moltissimo a te me lo ha detto lui stesso . Non credo proprio che se fosse stata tutta una presa in giro ne avrebbe parlato con me." Lo guardo dubbiosa, ma sento che dice la verità. "Pensaci e per favore torna a sorridere che le lacrime rendono più brutte." Sem riesce a strapparmi un sorriso. "Ci proverò, capo." Rispondo e lui mi scompiglia i capelli -già mal ridotti di loro- per poi uscire con Chiara.
Rifletto sulle parole di Sem ed un nodo allo stomaco mi fa singhiozzare di nuovo . Ripenso a quando mia nonna è morta, al momento in cui ho tirato fuori i miei poteri, a quando Rych mi ha offesa... Nyco c'era. Nyco mi ha sempre compreso. Ed io devo fare lo stesso con lui. Devo stargli accanto, che sia il discendente oscuro o no. Infondo è stata la preside stessa a dire che quest ultimo non deve per forza essere cattivo. Nyco non lo è, lo so , e se ha detto davvero quelle parole a Sem io non posso fa finta di niente. Non lo abbandoneró, a costo di mettermi contro tutti. Stringo la mia collana, accarezzando il suo medaglione. Nyco mi stava supplicando di credergli... perché non dovrei farlo? Perché non dovrei dare fiducia alla persona grazie alla quale ho scoperto bene o male chi sono? Ho la tentazione di gettare nuovamente la faccia el cuscino, ma una strana determinazione mi invade. Devo farlo.Andrò da Nyco , gli parlerò e chiariremo il tutto, senza attaccare ne farlo sentire un mostro. Faccio un bel respiro profondo... sì, andrò da lui. Unica nota negativa delle mie intenzioni: non dirò nulla a Rych anche se vorrei che lui mi stesse vicino, ma in questo caso non mi appoggerebbe mai. Lo sento. "So già che me ne pentirò.." commento da sola, per poi correre a cambiarmi e mettemri la prima tuta che mi capita tra le mani. I capelli una criniera erano ed una criniera sono rimasti. Corro in direzione dello studio della preside , trovandola in pieno discorso con Claus. Come al solito non posso fare a meno di origliare e di insultarmi da sola per la mia sfacciataggine. Se mi beccano, sono morta. " Claus il ragazzo sta bene?" è la preside e sembra seriamente preoccupata. "Stai tranquilla Bett."la rassicura Claus, ma lei insiste. "E se qualcuno dei discendenti scoprisse dove si trova?" "Bett la camera antiaura é accuratamente sorvegliata e poi non può essere liberato, sai in quella camera non funziona alcun potere sennonché quelli di livello superiore" ho ascoltato abbastanza. La camera antiaura è il mio obbiettivo, ma non posso trovarla da sola. Mi serve l'aiuto di Aurora. Corro in infermeria ricordando solo adesso quello che le è successo. Una volta arrivata, prendo fiato appoggiandomi sulle ginocchia ed ecco che la vedo già alzata, vestita e pronta per andarsene. "Aurora stai... insomma ti sei.. o cavolo, non respiro " Aurora si mostra divertita. "Respira allora. Sì ,mi sono ripresa, tranquilla. Perché quella faccia preoccupata?" Sembra ricordare improvvisamente qualcosa. "Oh, già... Nyco. Ho saputo. Mi dispiace tanto." "ANche a me ed è per questo che mi serve il tuo aiuto" taglio corto io. Lei mi guarda confusa. "Che tipo di aiuto?" Proseguiamo un po' lungo il corridoio e so già che non sarà facile convincerla a fare quello che ho in mente. "Hai presente Peter Split?" Capirete presto che tipo è e perché lo conosco -si fa per dire- "Intendi quel secchione che sa tutto di tutti e di tutto? Sì ovvio che lo conosco. Tutti lo conoscono. Per quanto orribile e mingherlino possa essere, non è per niente idiota, dato che se vuoi ottenere informazioni da lui devi offrirgli qualcosa." Ecco... già la cosa non mi piace. O meglio, non le piacerà." Esatto proprio lui. Ha una cotta per te, giusto?" "Chi non ha una cotta per me?" Chiede ironicamente ed io cerco di ricambiare il sorriso. "Ma perché hai tirato in ballo lui." "Scusa se te lo chiedo, so che mi odierai, ma ho bisogno che tu ci provi con lui." "Cosa?! Ma è orribile, tutto occhiali, e lentiggini viola in tutto il volto! Ha un aspetto alieno , un orribile aspetto alieno, mentre altri sono davvero dei fusti... insomma,perché?!" "Perché devi farti dire dove si trova la camera antiaura." "La che?!" La zittisco per paura che possa sentirci qualcuno. "Camera antiaura. Ti prego ,dopo farò tutto quello che vuoi" "Non c' é bisogno scema. Ok... andiamo da Peter cesso." "Ti adoro Aurora " "Me lo dicono in tanti..." mi fa l'occhiolino. Arrivati proprio davanti alla porta che conduce alla mensa, individuiamo la nostra preda. Cavolo se è brutto: lentiggini viola non sono niente in confronto ad i suoi occhi di colore diverso, alla sua carnagione rosa esagerata e alla sua terza gamba, accavallata sulle altre due. Aurora sospira. "Davvero lo stai per fare?" Chiedo un po' ddivertita "Se vuoi ti risparmio lo spettacolo." "No, no. Va pure." "Aspettami qui " si avvia verso Peter cancellando la sua espressione disgustata. La scena che segue è fantastica , da premio oscar a mio parere: Aurora si siede accanto a Peter con fare accattivante per poi poggiare la testa sulla sua spalla .Mi viene da ridere e per evitare di rovinare tutto,mi giro dall' altra parte tappandomi la bocca quando vedo Rych. Smetto di sorridere e sento il panico gelarmi le ossa. Non posso farmi vedere da lui, anche perché sa che sono chiusa in camera a piangere. Bene, e ora che faccio? In preda al panico vado al tavolo dove sono seduti Aurora e Peter e mi piombo sotto di esso. "Marta ma che...?" Do un colpo alla gamba di Aurora "Stai zitta. Io non ci sono e la stessa cosa vale per te, Peter! Non fiatate. E se Rych ti chiede dove sono, digli in camera a dormire,o a piangere... quello che vuoi!" "Okok!" il secchione mi guarda sconvolto, ma un sorriso di Aurora gli cancella ogni perplessità. Rych si avvicina ad Aurora come sospettavo : "Ciao Aurora." "Rych." "Amico." Interviene anche Peter, ma scommetto che Rych lo guarda inarcando un sopracciglio. " Hai visto Marta, per caso? Sai, ha saltato la lezione, quindi..." "Sta dormendo,stava poco bene
Sai con quello che è successo non se la sentiva proprio di venire. " "Non posso biasimarla. Se penso a quel che è successo... mi dispiace davvero tanto per Nyco. Se la vedi dille che la stavo cercando" "Contaci." si allontana. Mi dispiace nascondergli tutto questo, soprattutto dopo quello che ha appena detto. Infondo Nyco era il suo unico parente, nonostante non abbiamo un rapporto stupendo dovrebbero volersi un minimo di bene... no?
Dopo essermi assicurata che se ne sia andato, esco fuori da sotto il tavolo, ritrovandomi lo sguardo sconvolto di Peter addosso. " Bene Aurora, em... ti lascio con questo .. em.. bel ragazzo. Non voglio disturbarvi oltee." ritorno in quell' angolino sospirando sollevata. Quando mi volto per controllare come va l'appintamento,trovo Aurora davanti a me "Ma come hai..?" "Niente domande,quella stanza si trova all'ultimo piano, ovvero la zona vietata dagli studenti." "Perfetto, grazie mille" "Ei ei aspetta." Mi blocca per un braccio prima che io possa scappare. Ti prego, non chiedermi quello che è ovvio che chiederai ... "Non ho fatto quel che ho fatto per niente. Voglio sapere perché ti interessa." Sbotta decisa. "Non posso dirtelo.." "Io però ti ho aiutato. Mi sono sacrificata, si può dire" "Ok ok." Sbuffo arresa e decido di confessare "In quella stanza c'é.. Nyco, e io ho urgente bisogno di parlare con lui." Analizza un attimo la situazione. "Avrei fretta.." commento dato che mi tiene ancora la mano. "Tutto qui? Bene,allora io vengo con te." " No!Neanche per sog...!" Una palla d'acqua mi arriva in faccia e ne bevo circa metà. "Ei!" "Avevi detto che avresti fatto qualsiasi cosa dopo se io avessi convinto quel mostro, o forse ricordo male?" la guardo furiosa, ma alla fine mi arrendo alla sua richiesta. Infondo, due sono sempre meglio di una. "Ok, però questa cosa la sappiamo solo noi due." "ovvio." "Adesso puoi lasciarmi il braccio?" "Oh... certo" acougo velocemente i capelli. Cominciamo a camminare, quando Aurora mi chiede una cosa alla quale non avevo pensato. "Ma hai pensato a come scappare dalla sorveglianza?" Mi blocco. "Veramente no... ma ci verrà in mente qualcosa" "Siamo messe bene!"
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Unione di elementi -il destino di un Daimio-
FantasyMarta era arrivata al punto di non chiedersi più cosa avesse che non andava. A parte gli occhi rossi, va bene, era un mostro solitario che aveva perso tutto. Eppure non pensava che qualcos'altro , qualcun altro,potesse sembrarle tanto familiare. Nyc...