Capitolo 30
Osservo Nyco allontanarsi e stavolta, la prima da quando lo conosco, freno l'istinto di inseguiro nonostante sia forte ed assillante. Le accuse che ha rivolto a Rych ,che per giunta non sta affatto bene, erano infondate, la voglia l'aveva lui, stavolta quello precipitoso è stato lui. Perché diamine si comporta così ? Sem vorrebbe raggiungerlo, ma Aurora lo blocca. "Ha bisogno di stare solo, Sem. Non sarà facile digerire tutto questo per lui ed ha reagito di conseguenza. Lasciamolo in pace." Lui rinuncia dopo aver guardato per lunghi secondi il punto in cui Nyco è scomparso. Non appena mi rendo conto che lo sto facendo anch'io, distolgo lo sguardo e mi concentro su Rych. Nyco ha torto, non aveva motivo di accusarlo in quel modo, la storia della voglia poi era assurda... e allora perché diamine il mio sesto senso non è d'accordo per una misera volta con la mia mente? Non riesco a capire me stessa, figuriamoci Nyco. "Rych, ti prego di perdonarlo lui.." non apprna però gli sfioro la mano intenta a stringetla, mi blocco nel vedere che questa trema in maniera eccessiva ed abbastanza preoccupante. "Rych cosa... stai male? Che ti succede?" "Amico?" Sem si avvicina e quasi Rych cade a terra dalla debolezza. La preoccupazione per lui mo fa dimenticare Nyco per il momento e mi rende irrequieta. Strizza gli occhi. Geme. "Oddio, Rych dimmi cos'hai"di "Lasciatemi!" lui mi spinge via all'improvviso, lasciando tutti sbigottiti. Forse le parole di Nyco lo hanno colpito più di quanto sperassi... ma se erano false, perché allora reagisce così? Mi guarda dispiaciuto ed indietreggia pian piano spaventato. Da cosa? "Scusatemi io... niente, ho solo bisogno di stare un pò solo." "Ma se non ti reggi nemmeno in..." Aurora non fa in tempo ad esprimere il suo accorgimento che lui è già zoppicato in mezzo ai cespugli , nascosto dai nostri occhi. "Ok, Rych è abbastanza strano. Non ha mai fatto così." Dice Sem grattandosi la testa e guardando ininterrittamente sia la direzione in cui è fuggito Nyco che quella di Rych. Non sa chi sostenere. "Neanche Nyco scherza certe volte." Commenta Aurora un po' stufa di questa storia, ma chiara lo difende. "Ragazzi, non deve essere facile essere il Daimio oscuro... insomma, almeno credo. Io non lo giudicherei." "Marta come tua amica ti consiglio di lasciarli perdere ognittanto e di pensare a te stessa." Aurora non ha tutti i torti, quei due sono come cane e gatto e mi stanno facendo diventare matta. È anche vero però che Rych è il mio ragazzo e che ,in questi caso, è lui ad avere maggiore ragione. Per la prima volta sono io a prendere l'iniziativa da fidanzata r devo dire che questa mia nuova sfumatura mi crea una sensazione strana. Sto davvero ammettendo che Rych è il mio ragazzo e, soprattutto, che io sia la sua ragazza. Non posso starmene qui con le mani in mano.
"Ragazzi non posso lasciarli perdere." Ammetto sconfitta. "Aspettate qui cerco di parlare con Rych." Corro nella sua stessa direzione cercando di non considerare la stana paura che mi attraversa il corpo. Paura di cosa, vi chiedetete. Il punto è che me lo chiedo anch'io. È come se un'altra parte di me volesse avvertirmi. E se fosse una sensazione? Una previsione? Scrollo il capo mentre mi do dell'egoista. Devo pensare a Rych. Poi a Nyco.
Comincio a cercarlo tra la vegetazione, chiamando il suo nome ad alta voce nella soeranza che lui si facvia sentire. Ma non lo fa... i almeno non nel modo in cui mi sarei aspettato. Lo sento gemere e seguendo la voce del suo dolore, finalmente lo trovo. Nel vederlo, una scarica di panico mi blocca il respiro: é accasciato a terra a stringersi lo stomaco, enormi gocce di sudore rigano la sua fronte scendendo fino al mento, continua a tremare, stringe i denti e ringhia, come se volesse liberarsi da delle catene. "Rych!" Il mio corpo ricomincia inprovvisamente a muoversi, si piega su di lui e cerca di aiutarlo,ma la sua mano respinge la mia. Non lo aveva mai fatto. "Marta ti prego vattene." Sussurri esausto. La sensazione di paura si intensifica, le mani cominciano a surriscaldarsi... è sempre quella dannata sensazione che precede la perdita di qualcosa o qualcuno. Che ha preceduto la morte dei miei genitori. Immagini veloci di quel giorno mi colpiscono il cuore come pugnalate, il dolore emotivo è difficile da trattenere. Cosa succederà adesso? Marta concentrati. Pensa a Rych . Pensa solo a lui.
"No,non me ne andrò. Non con te in questi stato." "Marta dannazione vattene! Ti supplico, obbedisci e basta!" Adesso la sua mano mi stringe il polso talmente forte da farmi male, come se una oarte di lui volesse in realtà che io gli resti accanto. Non te to di indietreggiare, lascio che la sua mano desiderosa stritoli il mio polso, ma qualcosa dentro di me sembra come avvisarmi. Deglutisco. Ho paura. Sì, ho paura di Rych. "Rych ti prego dimmi che hai, io ti aiuterò.." "No , non puoi farlo, non può farlo nessuno. Perciò vattene, ti prego." Lo guardo dritto negli occhi, che mutano il lroo colore, diventando più cupi, misteriosi... malvagi. "Rych io..." mi lascia andare il polso, si allontana straziante, ringhiando, combattendo come una sorta di nemico interiore. "Che ti sta succedendo? Parlami, Rych, perché non posso vederti così." "Marta perché non mi ascolti e basta?! Devi andartene! Dovete farlo tutti! Lui sta arrivendo ed io..." " Lui chi?" Chiedo confusa avvicinandomi ancora lui, mentre le lacrime cominciano a riempirmi gli occhi per il senso di inutilità che provo. Cosa posso fare? Perché sta così male? Perché mi caccia via mentre prima la sua gelosia lo spinge a rimanermi accanto? "Rych che... chi sta arrivando? Ti prego,fatti aiutare,io..." "Nessuno può aiutarmi!" Improvvisamente, sprigiona un'immensa quantità di energia, senza neanche darmi il tempo di capire qualcosa ,di difendermi. Mi colpisce, mi spinge via, mi fa cadere a terra. Mi sollevo di scatto terrorizzata, confusa, ferita. Ma poi la vista di un colore per me così estraneo in lui mi trafigge il cuore, dando finalmente il via libera alle lacrime, desiderose di accarezzarmi le guance per l'ennesima volta. Era da troppo tempo che non piangevo, che nessuno mi deludeva... invece, adesso, mi ritrovo davanti Rych, il ragazzo che credevo mi amasse, il ragazzo che voleva proteggermi denunciando a chiare lettere la colpevolezza del suo stesso cugino, suo unico parente, il ragazzo che ha posato le sue labbra sulle mie senza neanche darmi il tempo di capire cosa provassi e facendomi subito sentire amata; quello stesso ragazzo, adesso, ha le mani circondate di aura totalmente nera, gelida, oscura ed il suo sguardo da demone puntato sul mio . Uno sguardo terrificante, tagliente, gelido... distrutto. Indietreggio fino ad incontrare con la schiena il tronco di un albero. Di colpo, tutto sembra più chiaro: la collana trovata nella tasca di Nyco, Nyco che viene scoperto in bagno , i continui sbalzi di umore di Rych, i suoi pensieri tanto strani che ora hanno perfettemente un senso. Sono davanti al discendente oscuro.
"Marta io..." "Come hai potuto? Tutti ci fidavamo di te.... io mi fidavo di te." Lui vorrebbe ribattere, ma le sue labbra si serrano, il suo sguardo si spegne, si colma di vuoto, di stanchezza. Sa di non poter replicare. Sa di avermi ferita. "Marta va via." Ripete ancora stanco, nonostante i suoi pugni stretti indicano che si trattiene dall'esplodere. Io invece mi lascio andare, piango affranta per l'ennesimo colpo basso del destino. Mi ha solo usata, quindi? Lo ha fatto solo per i miei poteri? Le forze mi abbandonano e la fiducia si frantuma in mille pezzi. Rych l'ha distrutta. "Non aopena Nyci sarà qui io non mi controlleró piú." Continua a spiegarni lui ed il suo tono di voce si fa sempre più aggressivo. "Non voglio farti del male , vattene." " Tu non puoi far del male a nessuno... non puoi fa3rko a me" le parole escono spontanee, spezzate dia singhiozzi. Mi alzo, tento ancora di avvicinarmi. Ma il senso di colpa mi divora. Nyco aveva ragione. Nyci è il discendente Bianco. Rych solleva lo sguardo colmo di un'inquietante sete di sangue all'improvviso . "È qui." Mi guardi attorno e lo sento anch'io. "Nyco..." sussurro. " Non devo farlo avvicinare altrimenti Rych... cosa farà? Di cosa ancora è capace di fare? Di uccidere? "Non lo farò avvicinare." Dico determinata già printa a correre per fermarlo, ma Rych , ripresosi del tutto come se nulla fosse ,guarda il cielo, chiude gli occhi e dice:"E' troppo tardi. Loro sono già qui." Inizio a sentire il mio battito cardiaco rimbimbare nelle orecchie: è veloce, frenetico, vuole fuggire... da cosa? "Marta eccoti!" Nyco mi spunta alle spalle... no, non ora. Non sono pronta, non lo è nemmeno lui. "Nyco devi andartene! Rych é..." "Pericoloso e tu devi metterti in salvo." Nyci lancia uno sguardo a Rych, uno sguardo pieno della consapevolezza di aver sempre avuto ragione e di rabbia per aver subito tanto senza motivo. "Traditore." Sbotta a denti stretti. Rych sostiene il suo sguardo, non sorride, ne cambia espressione. "Sì, hai ragione, cugino: Sono un traditore." "Chiara!" Urla Nyco all'improvviso. Lei spunta dal nulla e mi salta addosso cogliendomi alla sprovvista. Chiudo gli occhi per paura dell'impatto , il fiato manca oer alcuni secondi. Non appena li riapro non sono più in mezzo alla boscaglia, ma a terra circondata dal resto del gruppo . Senza né Nyco, né Rych. Mi alzo di scatto. "Perché Chiara?! Non possiamo lasciarlo solo!" Chiara comincia a toccarsi e mani nervosamente, sembra sul punto di piangere. " Io...Dovevo teletrasportare anche lui , giuro, ma si è scansato prima che potessi prenderlo. Io... io non volevo farlo ,ma è stato tutto così improvviso. Mi ... mi dispiace.." Sem la abbraccia mentre lei comincia a piangere. I loro sguardi trasmettono dolore . Aurora mi si avvicina. "Nyco ci ha detto tutto. Ci ha detto di Rych, del suo inganno" dice Aurora,ma so che non riesce a crederci. Nessuno di loro riesce a credere che il loro fratello, il loro leader, il loro punto di riferimento sia in realtà il biglietto garantito per la loro morte. Cosa mi aspettavo? Che l'avrebbero presa tanto alla leggera? Non ci sono riuscita io, perché dovrebbero farlo loro? Non lo pretendo nemmeno. " Cosa vuole fare?" Chiede Sem che stringe ancora Chiara, con lo sguardo oerso nel vuoto nel oensare al legame che il suo stesso fratello ha spezzato. "Vuole uccidere Nyco, Sem. Si uccideranno entrambi se non facciamo qualcosa." Nessuno di loro vuole fare del male a Rych, ma ecco che le emozioni di Sem lo spingono a parlare con una strana autorità che quasi non mi permette di riconoscerlo. "Sappiamo tutti cosa c'è da fare. Purtroppo, la situaziine è quella che è e Rych... beh, nin è più umo di noi. Nyco, invece , deve solo ricevere delle scuse scuse. Quello che gli ha fatto Rych, quello che ha fatto a tutti noi....insomma, se dovrò attaccarlo, lo farò." Conclude Sem fingendosi determinato. In realtà non lo è . Come posso chiedere ad Aurora e Chiara di opporsi a Rych? Nemmeno io ci riesco,per quanto mi sforzi. I sentimenti che provavo per lui durante quei baci non sono mai scomparsi. Fanno solo più male dopo che la fiducia è stata tradita.
Ecco che dagli alberi viene creata un'esplosione dalla quale si vede volare Nyco, che piomba al suolo di schiena e geme dolorante. "Nyco!" Urlo terrorizzata. Rych spunta poco dopo, pronto a colpirlo ancora, illuminato dalla sua aura oscura. Aurora si porta una mano alla bocca sconvolta. Rych li ha traditi e non le è mai sembrato così vero. "Sei finito." Minaccia Rych a Nyco ancora a terra, ignorando totalmente noi altri. Prima che possa agire, decido di fare una follia, decido di seguire il cuore. "Rych fermo!" mi metto davanti a Nyco come scudo. Lui è a due passi da me, una palla energetica in mmano quello sguardo che trafigge... so che non mi farebbe mai del male, lui non è così. "Rych non farlo. Ti scongiuro." Lo supplico ricominciando a piangere e qualcosa nei suoi occhi cambia, rendendolo più familiari, più buoni.
D'improvviso si infuria, e dopp aver ringhiato forse contro se stesso vola via. Vorrei seguirlo, parlare, ma Sem mi frena. "Lascialo stare. Non abbiamo più alcun motivo per fidarci di lui." Nonostante tenti di essere forte, la sua vice esprime una trsistezza infinita ed i suoi occhi continuano a guardare la sagoma di Rych che svanisce nel cielo. Scrolla il capo e si concentra su Nyco, dandogli una mano per farlo alzare. "Amico stai bene?" "diciamo di sì..." commento guardando poi tutti, senza più dire nulla. Nin è uno sguardi che pretende scuse, né quello tipico da ve lo avevo detto. È uno sguardo buono, dispiaciuto per quello che è successo il che è quasi paradossale: nonostante tutto quello che ha subito, tutte le accuse che gli abbiamo rivolto, lui condivide comunque la tristezza del gruppo. Aurora avanza, con lo sguardo basso imbarazzata. "Nyco io... noi... ci dispiace tanto per quello che è successo. Non sapevamo che Rych..." le si spezza la voce, ma si raddrizza subito e ritorna l'Aurora determinata che conosco. "Abbiamo sbagliato. Non ti abbiamo creduto e tu nonostante questo non ti sei mai separato dal gruppo. Ci hai comunque considerati la tua famiglia. Ti chiedo scusa personalmente." Aurora lo abbraccia di colpo e Nyco si ritrova un po' spaesato. Lei si stacca e indietreggia dispiaciuta. "Stessa cosa vale per me. Non avrei dovuto dubitare delle tue parole...Scusami per tutto." Chiara si trattiene dall'abbracciarlo ed arrossisce. "Amico mio, mi sento un idiota." Comincia Sem. "Pace fatta?" Gli porge la mano. Nyco la stringe quasi subito, facendo un lieve sorriso. "Non fa niente, davvero. Avrei reagito anche io così... beh, almeno credo. Mi dispiace per..." "non pensiamoci più " s'intromette di botto Aurora quasi innervosita. "Voglio dire... dovremmo pensare a riposarci , così domani possiamo cercare il primo popolo e quindi il primo oggetto." "Si hai ragione." La appoggia Sem. "iniziamo a sistemare la tenda. È meglio non nin oensarci..." Chiara Aurora e Sem cominciano a cercare un posto in cui sistemare la tenda. Io resto immobile a guardare Nyco negli occhi, che piangono ancora. "Scusami. Scusa per tutti io..." "Marta è tutto apposto, davvero." "Ti ho deluso. Mi sono fidata di lui, tu hai semore avuto ragione. " "Marta basta. È acqua passata." "No, non lo è." Lo abbraccio e stavolta lui sembra aspettarselo. Ricambia l'abbraccio. "Mi dispiace ,Nyco. Mi dispiace tanto." Dico singhiozzando." "Anche a me, Marta. Non volevo finisse così." Sono stanca di queste continue prese in giro, stanca di combattere anche con le mie stesse emozioni.Stanca di questo finale, stanca ancora prima di cominciare.
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Unione di elementi -il destino di un Daimio-
FantasyMarta era arrivata al punto di non chiedersi più cosa avesse che non andava. A parte gli occhi rossi, va bene, era un mostro solitario che aveva perso tutto. Eppure non pensava che qualcos'altro , qualcun altro,potesse sembrarle tanto familiare. Nyc...