Sofferenza

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Capitolo 42

La stanchezza di noi ragazze è talmente tanta che potremmo addormentarci in piedi, ma a quanto pare né la Dria Beatrice né il resto del.popolo dell'acqua hanno tra i loro obbiettivi quello di farci riposare. Infatti,non appena giunge la fine dello scontro nel.momento in cui Rych è scappato, tutti gli sguardi sono puntati su di noi e su Nyco che si regge in piedi. Si sentono solo le onde del mare accarezzare delicatamente la riva e ,nel mio caso ,la paura da parte degli altri che il popolo sia arrabbiato per tutti i danni causati. Io non mi preoccuperei... o meglio, il mio sesto senso non me lo permette. Dopo pochi secondi , urla di gioia stordiscono le.nostre orecchie, le armi vengono gettate in aria come per liberarsene e noi veniamo perfino solevati da terra, esultati, ringraziati.
Eroi.
Salvatori.
Prescelti.
Veniamo definiti così e qualcosa si muove dentro di me nel vedere Nyco sorridere. Alla felicità e al solloevo nel vederlo così si oppone un senso di colpa insostenibile che distrugge il mio sorriso. Un ricordo che nonostante sia lontano fa ancora male, come una ferita aperta. Freddo,tagliente come un pezzo di vetro.Nessuno era mai riuscito a salvare qualcuno dal morso di una Serpe e noi abbiamo sconvolto questa tradizione. Abbiamo portato a termine una missione, una speranza che tutti credevano impossibile. Ma dannazione, sono riuscita a superare una prova vitale per il ritrovamento di un oggetto sacro e non sono riuscita a salvare i miei genitori da un banale incendio.... chi l'ha provocato? Non lo so, forse io stessa. Perché?No ne ho idea. Ed io? Dormivo nello scantinato. La loro morte è a prescindere legata a me. Al mio potere. Al fuoco.
Il flusso dei miei pensieri viene interrotto quando mi accorgono che vogliono gettarci in acqua. Mi dimeno e strillo ,ordinandogli di lasciarmi andare. Loro obbediscono senza nemmeno far caso alla mia espressione distrutta. Credo che trovino soddisfacente come spiegazione il semplice fatto che sono una dominatrice del fuoco, quindi acqua uguale la mia nemesi. Indietreggii tra la folla, mi siedo nell'erba mentre tutti giocano in acqua e sollevo lo sguardo al cielo. Non piangere. Non oggi che hai superato te stessa, non oggi che hai vinto in un luogo ostile sopratutto a te. I miei genitori sarebbero fieri di me ,lo so. Lo sono anch'io. Ma mi mancano così tanto, dannazione. Come si fa a dimenticare chi tra tutti riusciva a renderti felice? Io non voglio farlo. Sorrido così raramente che ho bisogno di trarre esempio dai sorrisi che quelle persone tra tutti riuscivano a farmi nascere per ricordarmi come si fa. I miei genitori. La mia forza.
"Tutto apposto?" Non sollevo nemmeno lo sguardo. Aurora si siede al mio fianco, tutta bagnata. È bella anche così."Si, io... ecco, stavo solo pensando." "Sembri delusa da qualcosa." Nota lei. "Forse." "Io credo che dovresti pensare solo al fatto che hai fronteggiato una sirena nonostante i tuoi poteri, hai trasmesso i tuoi ricordi a qualcuno, hai superato la prova dei cristalli, mi hai fatta ammettere di essere stata una stupida..." Qui mi fa l'occhiolino e mi sforzo di ssorridere "... e soprattutto, hai convinto Rych a non macchiarsi le mani di sangue. Hai salvato Nyco. Non hai niente di cui deluderti. Sei forte,Marta. La ragazza più forte che abbia mai conosciuto." Ci stringiamo in un abbraccio. Lo ammetto: mi è mancata un po'. "Grazie Aurora." "Figurati. Ei, guardandoci meglio credo che abbiamo bisogno di un piccolo ritocco prima del banchetto. Siamo davvero inguardabili." "Banchetto?" Chiedo esausta anche se abbastanza affamata. "Già. Festeggiamo. Ei, ce lo meritiamo in pieno. Dai entriamo al palazzo, rifocilliamoci e attiriamo l'attenzione con qualche bel vestito" altre creme, trucchi, acconciature, abiti succinti... no,mi astengo volentieri. "Mangio,ma non mi cambio. Al massimo mi faccio una doccia e metterò qualcosa di comodo, ma assolutamente niente vestitini o roba del genere. Comodità è la mia parola magica." "No, fuori moda è la tua parola. E va bene! Ti lascio in pace,ma almeno andiamo! Sennò ci perdiamo tutto!" Aurora corre dentro il palazzo insieme a tutti fli altri. Guardo un'ultima volta il cielo, chiudo gli occhi ed immagino i miei genitori dirmi che sono fieri e che mi vogliono bene. Con questa bellissima illusione, mi alzo ed entro nel palazzo a testa alta, consapevole che almeno in parte possa essere fiera di me stessa.

Unione di elementi -il destino di un Daimio-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora