Allenamento speciale difficile da ottenere

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Capitolo 52

NYCO'S POV.

Dopo l'uscita di scena di Cassiopea, diciamo che mi sono dato alla pazza gioia, amche perché nessuno mi permetteva di uscire per capire che problema avesse. Mi hanno costretto a partecipare ai festeggiamenti e credetemi, non ho mai mangiato così tanto prima d'ora. Bevo un ultimo bicchiere d'acqua, e Sem si siede al mio fianco. "Cavolo, la testa." Mormora per poi lasciarsi andare sul tavolo. Nessuno commento sulle cameriere, niente donne da attenzionare.. "Direi che l'effetto del fiore sia svanito." Deduco io. "È così. Nyco mi sento uno straccio... sembro essere appena sopravvissuto ad una sbronza, accidenti." "Beh, in effetti ubriaco ci sembravi veramente." "Ma la cosa grave è che non solo ho lasciato perdere il cibo, mio fedele sposo da quando sono nato, ma perfino Chiara. Sono un deficiente...Lei dov'è adesso?" "Non saprei. Ma andiamo in camera, è inutile parlarne qui. Da vieni." "Mi gira la testa." "Ti guido io, tranquillo." andiamo velocemente alla camera con lo stomaco talmente pieno che potremmo rotolare per i corridoi. Le cameriere ci offrono perfino altro cibo ed il fatto che Sem ignori sia loro che il cibo -soprattutto loro- mi rincuora. Arrivati alla camera, entrambi sentiamo l'esigenza di buttarci nei letti. Sem direttamente di faccia. "Dio, quanto ho mangiato." Sussurro massaggiandomi lo stomaco. Sem borbotta qualcosa con la faccia nel cuscino, e continua a gesticolare con le mani come se io stessi realmente capendo qualcosa. "Sem, Sem: non ho capito un fico secco" si mette seduto e fa volare di qua e di là il suo cuscino, forse come anti-stress "Come ti dicevo prima, si tratta di Chiara. Sono stato uno stupido." "Sem, eri sotto l'effetto di quell'aroma, non lo hai fatto apposta." "La conosco, Nyco, e so di averla ferita. Si sentirà brutta ed insicura e non lo è." "Effettivamente c'è rimasta male." Commento a bassa voce e grattandomi la testa, non sapendo se è opportuno parlarne. "Come lo sai?" "Me ne ha parlato prima di pranzo." "Cosa? Te ne ha parlato? E da quando Chiara si confida con te?" "Sem, tranquillo, sono stato io a chiederle perchè fosse giù e lei mi ha semplicemente risposto" "Ah..." si limita a dire. Seguono minuti di silenzio, fin quando il cuscino cade a terra e la faccia di Sem di nuovo sul letto. È un caso perso. "Mi odierà. Come ho fatto ad essere così stupido? Devo risolvere tutto. Devo parlarle." "Vedi? Sai cavartela alla grande anche senza di me nonostante la tua follia." "Ma non senza Chiara." Mi stupisce la sua preoccupazione. Non lo facevo così cotto. "Smettila! Non ti lascerà mica!" "Mi ripudierà e mi sostituirà con un libro sui venti. Me lo sento." "Sei paranoico." Nonostante tutto, mi sto divertendo. "Sono un uomo morto. Solo e morto. Le devo parlare." Prendo il cuscino e glielo tiro in faccia. "Ei!" "Dovevo svegliarti in qualche modo. Facevi quasi paura. " "Colpo basso. Molto basso e scorretto per un discendente bianco, caro Nyco... a proposito di scorretto, come faremo con l'oggetto rubato?" Smette di agitarsi per una cosa e ne trova subito un'altra. Effettivamente dovrei preoccuparmene anch'io. Dovremmo farlo tutti. "Non lo so.Credo che potremo riaverlo soltanto quando saremo vicini a Set, dato che non lo porteranno di certo in tasca ad ogni scontro, purtroppo per nou." "Quindi possiamo andarcene anche oggi stesso,no? Non abbiamo più nulla da fare qui." "Alcune guardie dicono che non sia possibile, non almeno finché le presenze oscure non saranno rimosse dai confini. L'ho sentito durante il banchetto, ma credo che domani avremo certezza. Intanto sfrutteró questo momento di pausa per qualcosa di utile." "Tipo?" "Tipo allenarmi." Stavolta il cuscino arriva alla mia faccia, ma con la forza che mette Sen nei suoi colpi d'aria finisco perfino a terra. "Ma sei impazzito?!" Sbotto rialzandomi. "Magari una botta alla tesga ti sveglia
Sei già abbastanza forte,non hai bisogno di spezzarti la schiena." Sbuffo gettandogli il cuscino. "Sem, non capisci: Efesto non si è provocato nemmeno un graffio con la mia furia del drago e se il Daimio oscuro è molto più forte di lui, allora sono veramente sotto zero. " "E sarei io il paranoico?! Ma ti senti?! Efesto è un generale sfigurato e pazzo,non puoi mica paragonarti a lui." " Che tu sia generale o discendente bianco, Set può ucciderti a prescindere.Voglio chiedergli qualche consiglio, che mi alleni al meglio, ma forse dopo..." stavo per dire dopo aver digerito il tutto,ma di colpo mi sento rinato e dello stomaco gonfio non c'è più neanche l'ombra. Non ho nemmeno il tipico sonno post banchetto. "Mi sento... insomma, è come se non avessi mangiato nulla. Potrei anche correre." Sem si fa beffa di me ridendo. "Che c'è?" "Non lo sapevi?" "Cosa?" "Il cibo del popolo del fuoco viene digerito in men che non si dica, perché il tutto viene Bruciato molto velocemente nello stomaco. Per questo nessuno di loro è obeso. Beati loro... sono anche grandi nella lavorazione del fermo -armeria, quindi- e del vetro." "Allora posso andare anche subito." "Dove?" "A cercare Efesto." "Oh, bontà divina, il tuo è auto lesionismo puro. "Tu vieni?" "Grazie ,ma no grazie. Anche se accetterebbe di allenarti nonostante la figuraccia che gli hai fatto fare , quello ti spezza in due. Preferisco riflettere sulle scuse che devo alla mia ragazza e dormire un po', anche perché con l'effetto di quel fiore mi sento una pezza." "Come vuoi." Esco dalla stanza determinato a convincere il generale. Se avessi anche un minimo della sua forza gli esiti di ogni scontro contro Rych sarebbero diversi e avrei più chance contro il Signore Oscuro . Sono consapevole del fatto che mi odi e che potrebbe sfruttare questa occasione per darmi una bella lezione, anche se in realtà non ho alcuna colpa, ma non mi importa. Tutti contano su di me e pretendono protezione ed io non voglio deludere nessuno. Se per essere in grado di proteggere le persone che amo le ossa dalla fatica lo farò.
Dopo aver vagato per un po' senza provarlo, incontro la Dria che cammina per i corridoi indìsieme a due soldati. Parlano della situazione ai confini. "Oh, ciao Nyco. Posso esserti d'aiuto?" Congeda le guardie attenzionandomi. "Potrebbe, signora. Sto cercando Efesto, non è che lei sappia dove posso trovarlo?" "Solitamente mi faccio dare del lei, ma da voi non lo accetto proprio. Ti prego, Chiamami Diana.Ad ogni modo, perché cerchi il generale?" Da come me lo chiede, deduco che Efesto non sia il tipo che viene cercato molto spesso se non per fare guerra. "Vorrei sottopormi ad un suo allenamento." "Hai un bel coraggio, ragazzo. Buona fortuna. Un consiglio: quelli come lui bisogna saperli prendere ma non sfruttando la rabbia perché con quella non lo batte nessuno. È nel giardino sul retro del palazzo da quella parte" "Grazie mille...Diana" mi fa un sorriso e riprende il suo cammino. Somiglia molto a Cassiopea e forse per questo non mi ha mai dato l'pressione di essere dura come vorrebbe far credere. Corro nela direzione indicatami, fin quando vengo abbaiato da un'immensa luce arancione. Avvicinandomi riesco finalmente a vedere la serra, circondata da vetri decorati in maniera impeccabili, con storie e bellissime immagini che si riflettono anche sul pavimento. Sem mi aveva avvertito del loro talento,ma questo va oltre l'essere grandi. Abbasso lo sguardo sull'entrata e mi inoltro nella serra colma di piante, per la maggior parte rosse, o gialle, perfino nere. Alcune partono a fuoco non appena le sfioro e diventano fiori di cenere, altri, se aperti, emmettono una forte luce. Chissà perchè un generale duro come lui si trova in un posto tanto bello e pacifico... caldo, soffocante, ma comunque molto rilassante. Trovo poi un particolare che stona in tutto questo: un guanto da arciere a terra, un po' mal ridotto. Lo prendo per guardarlo meglio, quand'ecco che un coltello mi sfiora la mano tagliandole il dorso, per poi andare a conficcarsi nel tronco di uno degli alberi. Il guanto cade inevitabilmente. "Non ti hanno insegnato che non si toccano gli oggetti altrui? Allora sotto sotto un po' ladro ci sei." Efesto raccoglie il guanto da terra, riprende il coltello e mi supera senza degnarmi di uno sguardo. Sul serio mi stava per.infilzare la mano? Decido di non pensarci e lo seguo. "Signore aspetti. Potrei parlarle?" "No." "Ma se lei..." "No." "Andiamo, ascolti almeno la mia..." "Sei duro di orecchi? No vuol dire no. E se parli ancora ti tiro il coltello dritto in testa." "Nah, non lo farebbe ." "Dici?" Mi chiede roteando la lama tra le dita. Ok,indietreggio solo un po'. "Adesso lasciami in pace. " "Non posso, non finché non le dirò quel che devo." "Ti ho già chiesto scusa." "Veramente non lo ha fatto, ma comunque..." "Sparisci!" Mi punta il coltello in faccia ed io alzo le.mani, senza tuttavia battere ciglio. "Non voglio le sue scuse." "E allora posso capire cosa ti spinge a rompere ancora? Anzi,non dirmelo. Non parlare completamente." "Voglio che lei mi alleni" si blocca dandomi ancora le spalle. "Ripeti un po'." "Mi ha sentito. Voglio che lei mi alleni." Mette il coltello nella fodera, si volta e mi guarda con aria minacciosa. "Voglio? Tu usi con me il termine voglio? " "Potrebbe, allora?" "Non dureresti neanche cinque minuti, fidati. Non sottopongo a questo allenamento neanche i soldati figuriamoci te, un inutile e debole moccioso." Sono alto quanto lui, ma lasciamo stare. Sta per andarsene ed è qui che perdo la pazienza. "No si sbaglia! Io ce la posso fare, non può giudicare senza neanche vedere che cosa..." "Ho visto benissimo quel che sai fare e credimi, non te lo consiglio. Non dovresti nemmeno essere qui, pivello." Mi ignora ancora. "Eppure ci sono, non posso certo fuggire." "Ti conviene. Non preparo nessuno, io. Nessuno, chiaro? Mi deluderebbero soltanto." Ora basta. Faccio levitare il coltello dalla sua fodera alla.mia mano, per poi lanciarlo e sfiorargli la guancia. Sono un asso nel lancio dei coltelli,tanto che non gli ho nemmeno fatto un graffio a differenza di lui con la mia mano. Guarda ancora il coltello, furioso. "Forse qualcosina la so fare" si volta con sguardo di fuoco. I suoi occhi deformi ed ustionati mi fissano in maniera inquietante. "Ha ragione, forse non dovrei essere qui. Ma col suo aiuto posso anche migliorare e dimostrargli che si sbaglia. Quando l'ho vista la prima volta, con quell'enorme cicatrice e quando ha respinto il mio attacco, pensavo fosse un uomo che non si tirasse indietro davanti a niente , privo di pregiudizi, ma a quanto pare mi sbagliavo. Che ne sa lei della mia forza, che ne sa del perchè voglio andare avanti? prima di giudicare mi conosca." "Allora prova anche tu a conoscermi meglio, prima di sfidarmi e di giudicare, pivello." Avvicina il suo volto al mio e non posso fare a meno di serrare le labbra per l'orrore dei suoi occhi contornati dalla profonda cicatrice. Ma non abbasso lo sguardo, lui vuole che guardi. "Orribile, eh? Guardali bene i miei occhi, discendente bianco. Guardali! Ti sembrano occhi che si tirano indietro o che non guardano al di là del proprio naso? No. Ti dico io cosa sono: sono occhi stanchi che hanno visto troppo, che hanno seguito storie che avevano sempre lo stesso finale. Quindi io non li chiamerei pregiudizi, ma dati di fatto.Sai perchè ho questa cicatrice?" "No, signore. " Tira fuori il guanto, me lo fa osservare per bene. "Per difendere uno come te, coraggioso, che pensava di riuscire in tutto con un po' di speranza ,ma soprattutto che in tutti ci fosse del buono. Non è così, Nyco. Ascoltami. Per questo suo errore è morto, per non farsi dei pregiudizi se ne è andato!" La sua voce ribomba in tutta la serra. "Chi era quel ragazzo?" La mia domanda sembra piazzarlo e giurerei di vedere un barlume di tristezza nei suoi occhi. " Malcom. Mio figlio.Ora dimmi, tu perchè ci tieni così tanto a diventare più forte? Per evitare sconfitte e sofferenze? Fidati, le sofferenze e le sconfitte le avrai sempre e comunque,non si chiamerebbe vita altrimenti." "Lo faccio perchè voglio proteggere le persone che amo, proprio come lei ha fatto per suo figlio." "Io non ci sono riuscito e non voglio condannare nessun altro!" In un secondo, lui solleva il braccio, colpendomi con non so che in pieno stomaco e scaraventandomi contro un tronco. Non so se lo abbia fatto intenzionalmente o meno, ma fa male, dannazione. Mi stringo lo stomaco dolorante e mi rialzo. "Sai perchè odio i mocciosi come te? " continua lui. "Perchè hanno quella capacità di credere che io ho perso, anzi non ho mai avuto, la stessa capacità per cui Malcom è morto, ora ti è chiara la cosa?!" si volta per andarsene, ma lo blocco con una barriera "Ed è la stessa per la quale io andrò avanti." Concludo facendolo infuriare. "Te la sei cercata!" Solleva le mani già cariche di fuoco e mi preparo al peggio, quando... "Efesto che diamine fai?!Calmati!" spunta dal.nulla quel ragazzo dagli occhi viola, Cronos , che lo blocca appena in tempo. Tiro un sospiro di sollievo. "Calmati , amico mio. Suvvia..." Efesto lo strattona e abbandona la serra. Cronos lo guarda dispiaciuto . "Ri prego di perdonarlo.Dopo la morte di suo figlio Efesto è diventato incontrollabile, reputa amici solo Cortes e Diana e ovviamente le loro figlie . E me." "Ma perchè?" "Ha rischiato di diventare cieco e gli unici che gli stesero accanto furono i sovrani ed io,quindi... oh, che idiota che sono, non mi sono neanche preso la briga di vedere se stai bene. Niente di rotto,giusto?" Più o meno. "È tutto apposto. Adesso so che è un tipo fumantino." "Avresti dovuto capirlo un po' prima, ma meglio tardi che mai. A proposito, perché si è infuriato tanto?" "Beh, avrei voluto che mi allenasse, ma a quanto pare non può." Sorride divertito. "Lo immaginavo. Comunque io posso aiutarti." "Veramente?" "Si dia il caso che io sia l'unico dopo suo figlio che sia stato allenato da lui con il suo...metodo particolare. Se vuoi ti do una mano." "Sarebbe grandioso! " mi guarda con fare interrogativo,a dovertito all'idea . "Ne sei convinto?" "Assolutamente." "Sei disposto a sudare come non hai mai fatto prima?" "Sì." Sorride soddisfatto e mi poggia una mano sulla spalla. "Bene allora seguimi" mentre avanza ,non posso fare a meno di riprovare quella sensazione di familiarità che ho provato la prima volta, oltre che alla simpatia. Io ho già visto questo ragazzo. "Vieni?" Mi chiede svegliandomi. "Si scusami. Posso chiederti qual'è il tuo elemento? Insomma, hai letto i miei ricordi, non credo che il fuoco c'entri molto." "No , infatti è il tempo. E' un derivato del potere stellare" "E perhè sei in questo popolo?" "Non lo so, sono qui sin dalla nascita." qualcosa di lui non torna. Con un potere derivato da quello stellare, perché è qui? E perché i suoiupo occhi mi sembrano conosciuti? Mentre camminiamo verso non so dove, continuo ad osservarlo cercando di trovare risposte, ma niente. È come quando hai qualcosa sulla pinta della lingua e non riesci a tirarla fuori.
Raggiungiamo una sala vuota e apparentemente inutile "Allora sei pronto?" "Sì. Da dove cominciamo? Stretching? Corsetta?" "No,niente del genere. Chiudi gli occhi." Lo guardo confuso. "Eh?" "Gli occhi. Devi chiuderli. Fidati, l'avevo detto che è un metodo particolare." Se proprio devo... chiudo gli occhi aspettandomi qualche colpo basso, ma mi poggia semplicemente la mano sulla spalla. "Adesso rilassati." Mi viene difficile, ma alla fine riesco. Ecco che sento un improvviso vuoto allo stomaco e quasi cado. Quando riapro gli occhi sobbalzo spaventato: la sala è scomparsa e al suo posto mi trovo come in un immenso deserto dalla sabbia bianca. Ma dove diamine sono finito? "Allora cominciamo." Crono, dietro di me, mi osserva a braccia conserte. "Cronos, ma dove...?" "Qui è dove ci alleneremo. Siamo in un'altra dimensione, situata nel nostro inconscio." "Ok ma come..?" inizia ad attaccarmi ad una velocità incredibile colpendomi più volte. Potrei anche evitare i suoi colpi se non fosse per il fatto che mi sento pesantissimo e non riesco a muovermi bene. No,non riesco a muovermi affatto. Cado a terra e non ho la forza di rialzarmi. Riesco appena a sollevarmi sui gomiti. "Non ti stai mica arrendendo già da adesso,no?" "Ma perchè non riesco a muovermi?!" Mi aiuta a rialzarmi. CCavolo ma quanto peso? "Questo posto ha un livello gravitazionale triplicato della terra quindi il tuo peso è tre volte maggiore. Ed i tuoi movimenti sono tre volte più lenti" "Cosa?!" Mi spinge di nuovo e cado come fossi una parete in cemento massiccio. La botta mi toglie il fiato. "Perché tu riesci?" Chiedo senza fiato. "Mi allenai qui con Efesto, quanto fu.Adesso rialzati." Ci riesco, ma dopo cinque minuti, almeno secondo il cronometro di Cronos. Ha anche il potere di contare la durata esatta di un'azione, purtroppo per me. "Bene,meglio tardi che mai." "È assurdo detto da un dominatore del tempo." "Lo dirò spesso, almeno in questo posto. Qui di tempo ne abbiamo tanto. Adesso, combatti, fammi vedere che sai fare." "Aspetta!" mi attacca senza poteri ed io non riesco a tenergli testa. È velocissimo! Crollo di nuovo al suolo. "Caro Nyco sei messo proprio male!" "Dici?!E' per la gravità!" "Allora devi imparare a sconfiggerla.So che ti sembrerà stupido ma corri un po' fino a quando i tuoi movimenti saranno meno forzati" "Non riesco nemmeno ad alzarmi da terra e dovrei correre?!" "Mi dispiace." Sospiro frustrato, ma non mi arrendo. Ho intrapreso questo cammino e intendo portarlo a termine. Inizio a correre con tantissima difficoltà. Correre... cammino appena. "Nyco devo dirti una cosa, però tu continua a correre." "Cioè?" "Non possiamo tornare indietro fino a quando tu non riesci nel tuo intento" "Cosa?! Perchè non me l'hai detto prima?" "Perchè sennò ti saresti tirato indietro, e poi questo non serve solo a rinforzarti. A volte è come una sorta di... pulizia mentale" "Bene!Ma non mi arrendo comunque!" "Sapevo lo avresti detto. Non ti avrei portato qui altrimenti."

CASSIOPEA'S POV.

Posso ritenermi più che fortunata del fatto che Chiara abbia veramente deciso di mantenere il segreto. Vederla tanto triste mi ha toccato nel profondo e le sue parole mi hanno fatta riflettere. Io li divido e solo io li posso unire... il punto è ,come? Chiara mi ha dato una risposta, ma la mia mente,o forse meglio il mio cuore non riesce ad inquadrare: scegliere. La difficoltà che provo nel farlo mi ha fatto capire ora più che mai che quello che provo per entrambi è talmentente forte che mi confonde. Il punto è che non riesco ad abbandonare del tutto Rych sapendo che sente tanto l'esigenza di vedermi. Non so se chiamarla compassione, amicizia o ancora amore, né posso affermare in quale di queste categorie rientra Nyco. Beh, sicuramente non compassione.  Io chi ho esigenza di avere accanto? Chi dei due occupa maggior spazio nel mio cuore? La verità è che qualsiasi cosa scelga, qualcuno soffrirà. In realtà non ne sono sicuro. E se Nyco mi vede come una semplice amica? E se Rych fingesse di provare tutto questo per me? Non riesco a trovare risposta. "Pea?"   Chiara interrompe il flusso dei miei pensieri. Siano entrambe in camera. Abbiamo deciso di correre a lavarci la faccia per cercare di eliminare il gonfiore degli occhi e di rilassarci un po'. Io sono seduta sul mio letto, ancora senza maglietta dopo essermi data una sciacquata anche a tutto il corpo per scaricare la tensione. Giro e rigiro la maglia pulita tra le mani, a stento mi trattengo dal bruciarla.   "Mh?"  Sollevo lo sguardo.   "Dobbiamo raggiungere gli altri."   "Giusto. Chiara.... grazie di tutto."    "Non c'è nulla di cui devi ringraziarmi. Ma , Cassiopea, sai bene che è stato rischioso."   "Lo so, proprio per questo voglio parlare con Nyco."    Mi guarda un po' stupita. "Sicura?"   "Sì. "   "Fai bene. Credo che se lo scoprisse sarebbe il più deluso di tutti."   "Perché mai dovrebbe?"   "Tu come ti sentiresti se Nyci parlasse, abbracciasse e consolasse qualcuno che ha cercato di ucciderti?"   Non ci avevo mai pensato, ma Chiara ha colto nel segno.  "A maggior ragione poi che Rych dice di provare qualcosa per te."   "E che c'entea questo?"   "Si chiama.gelosia maschile,Pea."  "Nyco non è assolutamente il tipo. Non ha motivo di essere geloso."  "Come vuoi...andiamo?"   Mi metto velocemente la.maglietta ed esco con Chiara raggiungendo gli altri. Troviamo Sem ancora assonnato che parla con Aurora .
"Ragazzi, avete visto Nyco?" Chiedo "Veramente lo stiamo cercando anche noi"  confessa Sem preoccupato. "A Ha detto che sarebbe andato da Efesto perchè voleva che lo allenasse, il che mi preoccupa. Non so a voi." "Vuole farsi ammazzare? Quello lo odia! Su, cerchiamolo insieme." Dopo aver controllato una serie di stanze ,  degli inservienti ci indicano una sala. Dalla porta chiusa non esce alcun rumore. "Ma che starà facendo?"   "Non è che Efesto lo ha ucciso, vero?"   "Sem smettila." Non appena aperta la porta ,lo.troviamo in piedi al fianco di Cronos. Sono immobili.  "Nyco ci hai fatto prendere un colpo!" Non mi considera. Ha lo sguardo vuoto, gli occhio dalle pupille quasi trasparenti stessa cosa Cronos.  "Nyco?"  "Ma che diamine hanno?" Chiede Aurora preoccupata. "Non lo so. Scuotiamoli e
.. "  "Fermi non toccateli!"  Mia madre.irrompe nella sala appena prima che sfiorassi Nyco.   "Perché ? Che gli succede?" Chiede Chiara.  "Sono in una dimensione particolare dove sicuramente si stanno allenando. Non dovete provare a svegliarli altrimenti perderebbero la.memoria o peggio. Dobbiamo tenerli d'occhio. Per tutti i vulcani , abbiamo rischiato grosso. Cronos avrebbe dovuto avvertirmi. Restate voi qui con loro?" Non possiamo far altro che accettare.

Unione di elementi -il destino di un Daimio-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora