Tranquillità?Non conosco questa parola.

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Capitolo 39

Con delle piccole imbarcazioni guidate dalle guardie, proseguiamo in un mare calmo,limpido,mentre dei pesci colorati e a volte davvero assurdi saltano da una parte all'altra della barca. Potete immaginare io vome mi senta. Non smetto di essere in ansia, cerco di non guardare l'acqua. Poi un bellissimo suono attira la mia attenzione e sono costretta ad abbassare lo sguardo: ci sono delle piccole fatine, che escono fuori dalle orchidee galleggianti e che cantano in maniera incantevole, come per darci il benvenuto. "Non cantano molto spesso, vostre altezze." Ci spiega una guardia togliendosi l'elmo e portandolo al petto come segno di rispetto. "Quando lo fanno, vuol dire che qualcosa di grande ha in serbo il futuro per coloro a cui concedono questo onore." Chiara fa poggiare una fatina sul suo dito e le accarezza la testa. Questa le soffia delicatamente in faccia una polverina luminosa. "Ti ha dato la sua benedizione" le spiega ancora la guardia. Chiara sorride ,per poi chinare il capo alla creatura come segno di ringraziamento. Ed ecco che me ne trovo davanti una io. Cerco di prenderla in mano,ma lei si allontana spaventata. Percepisce il fuoco che è in me,probabilmente. Si avvicina al mio volto,mi bagna una piccola ciocca di capelli ed io rido per come è buffa. Ride anche lei, tanto che come per Chiara, anche io ricevo la loro polverina sul naso. La riceviamo tutti prima che loro si nascondano nuovamente nei loro fiori, salutandoci con un braccio ben alzato. "Sono bellissime." Commento quasi senza volerlo. Forse questo posto non è poi così male. Proseguiamo con la navigazione fino a raggiunvere un'isoletta nella quale scorgiamo il palazzo in lontananza. Guardiamo tutti le alte torri che lo decorano notando delle piccole nuvole e qualcosa che scende pian piano... "Sta nevicando o è impressione mia?" Chiede Nyco togliendomi la domanda dalla bocca. "Ni, nevica,ma soltanto sul palazzo. Per abbellire i tetti delle torri. La neve è un derivato dell'acqua." "Credo che nessuno di noi abbia mai visto la neve." Spiega Sem alla guardia ed è vero. "Perché non lo avete detto subito?" La guardia dagli occhi più chiari solleva la mano ed ecco che sulle nostre teste dei gelidi fiocchi di neve ci fanno sorridere. Al contatto con la mia pelle si sciolgono subito,mentre su Aurora rimangono intatti. Lei congiunge le mani per prenderne un po'. "Vi piace?" Ci chiedono. "Eccome!" Risponde Aurora felice per poi soffiare la neve in faccia a Nyco. "Oh scusa!" Non lo fa realmente apposta, riesco a percepirlo,ma mi da comunque sui nervi. "Mi fa piacere che vi renda lieti questa piccolezza. Adesso però preparatevi ad esserlo per davvero: siamo quasi arrivati." il palazzo è già bellissimo da qui,ma non appena ci ritroviamo davanti ad esso , non posso fare a meno di rimanere a bocca aperta, come tutti noi d'altronde. È una bellezza totalmente diversa da quella del popolo della natura, tanto semplice in confronto alle mura che si ergono davanti a noi e alle decorazioni riportate all'interno: le pareti sono decorate molto accuratamente con piccoli rilievi incisi nel vetro, o comunque in un materiale che gli somiglia abbastanza,ma non credo che sulla Terra esista; è come se raccontassero leggende o storie di una certa importanza, giurerei che sembrano muoversi quasi. Mi fermo un attimo a contemplare un immagine che raffigura probabilmente la nascita e la sfioro curiosa, sentendo poi le dita bagnate. È molto simile al ghiaccio, altro che vetro. Qui non hanno bisogno nemmeno di luci, perfino il pavimento grigio e lucido colmo di ghirigori bianchi ne emette una propria . Una parola: spettacolare. Fin troppo. Sul serio: io non ci potrei mai stare in un posto del genere semplicemente perché la mia bellezza in confronto alla sua è di livelli bassissimi. No, non fa per me, ma ad Aurora si addice eccome.
Ci conducono davanti all'ingresso di una sala... un ingresso d'acqua che imita il movimento delle cascate. No,non è decisamente il posto per me. "Abbiamo visite per la Dria" annuncia la guardia,ma non capisco a chi. Ecco una brezza fresca ci scompiglia i capelli, seguita poi dal cessare del movimento dell'acqua che risale velocemente. Dunque era la porta che doveva ascoltare. Entriamo nella sala con un po' di esitazione, soprattutto da parte di Aurora, tanto che si blocca. "Aurora?" Chiara le poggia una mano sulle spalle. "Io... lo so che sembra sssurdo,ma ho solo paura." "Paura?! Tu?! Mi minacci e poi hai paura di questa sciocchezza?! Dai, sii l'Aurora che conosco e fatti avanti." Sem la spinge per le spalle e finalmente siamo dentro. Al centro della stanza, sopra una soppalco sul quale si giunge con una piccola rampa di scale d'acqua che sembrano piccole cascate, si alza dal suo trono una donna di una bellezza straordinaria e quasi disarmante, dai lunghi e morbidi capelli di un biondo luminoso, e gli occhi azzurri che risplendono insieme al palazzo. Una bellezza molto simile a quella di Aurora. Deve essere per forza sua madre. La donna scende le scale con grazia e mostrando un sorriso di quelli che sembrano essere stati nascosti per molto tempo. Sem e Nyco la guardano a bocca aperta e non posso biasimarli. "Benvenuti miei cari. Sono la Dria Beatrice, ma va bene anche solo il mio nome." La sua maschera da Dria crolla e lo sguardo si fa lucido, commosso nel vederci. " Oh, santo Cielo, quanto siete cresciuti. Eravate solo dei pargoli innocenti, delle creaturine tanto fragili, e adesso eccovi qui... quanti anni abbiamo perso..." poi rivolge uno sguardo ad Aurora, pietrificata come un sasso. "E tu ,figlia mia ,come stai?" Rimaniamo tutti a bocca aperta. Come ha fatto a capire chi fosse sua figlia? "Come...come hai fatto a sapere che io...?" "Hai i capelli color blu notte, proprio come tuo padre, cara mia. Ah, se solo fosse qui... E poi hai la bellezza di tua madre, per diamine! Come non avrei potuto riconoscerti?!" Urla ironicamente, prendendo il volto di Aurora tra le mani. Tale madre tale figlia, non c'è che dire. Aurora sfiora le mani della madre,comincia a piangere. "Mamma." Sussura felice per poi abbracciarla di colpo, scoppiando tutte e due in lacrime . Devo abituarmi a questi scenari commoventi, ho l'impressione che li rivedrò più volte e che lo risentiró anche su di me... o almeno credo. "Che gioia! Che luce finalmente vedono i miei occhi! Mia figlia è tornata da me!" Le bacia le guance ininterrottamente, le accarezza il viso,come se non ci credesse nemmeno lei. "La mia Aurora. Bella come la neve..." saranno complimenti tipici da Dria dell'acqua? "Sono tanto felice, tesoro mio." "Anchio mamma. Non sai quanto." "Adesso, figlia mia , presentami i tuoi amici." Aurora presenta tutti, me per ultima. Mi stupisco del fatto che non mi abbia saltata. "Oh,ma guardatevi. E pensare che non sapevate nemmeno camminare!Bisogna assolutamente festeggiare!Siete arrivati qui proprio al momento giusto!" Tutti siamo un po' disorientati dall'euforia di Beatrice. "Possiamo sapere perchè?" Chiedo io. "Oggi si dovrebbe festeggiare l'anniversario del mare di Vepó, ovvero il primo mare in tutto l'universo ad essere nato e si dia il caso che è proprio quello in mezzo al quale ci troviamo noi. Avevo intenzione di evitare i festeggiamenti,ma il popolo ha bisogno di distrardi e voi di una festa. Quindi ..." batte le ani due volte, ecco arrivare dall'ingresso a cascata due uomini e tre donne , queste dai lunghissimi capello azzurri fino al terreno e degli occhi ed una carnagiine verdastra,mentre gli uomini viceversa. Si muovono tutti con estrema coordinazione. "Voi ragazze andrete con le queste tre donne, mentre Sem e Nyco gli uomini. Dovrete essere degni di questa festa! Loro ci sistemeranno a dovere." "Ma veramente noi siamo qui per altri motivi..." mi lamento ,già infastidita al solo pensiero che quelle tre creature possano toccarmi i capelli o altro. "Poche storie e andate a sistemarvi! Se ci fosse qui Angel, adorava questa festa.. su, che si dia inizio ai preparativi! Ma voi andate! Su andate!" Vengo spinta da una delle donne ,che mi assicura che diventerò uno schianto tra poco. Non so quale sia il significato di schianto per una creatura dai capello azzurri e dagli occhi talmente sottili da sembrare quelli delle lucertole,ma non posso oppormi quindi mi limito a sbuffare arresa.
Ci conducono di corsa in una sala costituita da due vasche.: una acqua calda, e l'altra fredda e non posso fare a meno di pensare alle terme romane che ho studiato. "Su ,nostre signorine! Spogloatevi e dritte in acqua!" Aurora non se lo fa ripetere due volte,mentre io e Chiara ci guardiamo un po' a disagio. Mentre riceviamo dei massaggi e viene cosparso il nostro corpo di oli profumati, la tre donne ci spiegano un po' la cultura del loro popolo. Viene definito il popolo della bellezza e questo direi che dice tutto: popolo molto preciso, attento ai dettagli... quasi tutti gli esseri col potete dell'acqua sono così, ed Aurora ne è il perfetto esempio.
"Vedrete, nostre signorine: vi renderemo irresistibili!" Perché sbuffo già in partenza? E, scherzi apparte, perché nonostante tutta questa allegria io non mi sento per niente tranquilla?

Unione di elementi -il destino di un Daimio-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora