Cecità

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Capitolo 53

NYCO'S POV.

"Sono pronto! Vai!" Cronos ed io continuiamo a combattere da non so quando tempo, senza sosta, provando gusto per ogni colpo ben assestato e per i lividi guadagnati. Credetemi, ne ho parecchi ma li ho regalati anche a lui. Sì, ho imparato a muovermi come si deve ad una velocità assurda e stupenda che mi permette di attaccare e di difendermi come nessun altro. O almeno non come Rych, il che al momento basta e avanza. Cronos ,per quanto possa essere estremamente agile, non mi frega più come prima... eccetto per quel dannato blocco temporale, la sua mossa segreta: riesce a fermare il tempo per pochi secondi, sufficienti a bloccarmi e colpirmi facendomi sempre cadere. Quanto vorrei avere il potere del tempo, dannazione.
Mi abbasso prima di ricevere un suo calcio, per poi fargli lo sgambetto e farlo arrivare a terra. Siamo entrambi visibilmente stanchi e credo che tirar fuori il suo trucchetto gli è costato un po' di fatica. Rimane a terra esausto e alzando il pollice. "Hai vinto." Dice arreso ma soddisfatto. Gli offro la mano per rialzarsi. "Dopo non so quanti tentativi,però." Commento. Si asciuga un po' di sangue dal labbro. " "Impari molto in fretta, invece. Io ci sono stato molto di più qui e comunque tu mi hai perfino superato. Quasi." "Non posso prevedere il tuo blocco temporale, purtroppo." "Ed io non posso utilizzarlo sempre. Cavolo, sono sfinito... non avrei dovuto tirarlo fuori,ma ti sei rilevato un asso del combattimento." "Ho imparato dal migliore." "Credimi, Nyco, prima di raggiungere il tuo livello sono dovuto rimanere in questo posto tre o quattro giorni. Mi sono anche rotto un braccio... a proposito, stai bene? Non è che siamo stati molto delicati." analizzo lo stato in cui sono ridotto soltanto adesso e mi rendo conto di quanto sia pessimo: a parte parti dei vestiti strappate, le ferite ce le siamo procurate entrambi ed anche alcune gocce di sangue dal naso per quanto mi riguarda. Lo asciugo col polso non curante e gli sorrido. "Io sto bene, non devi chiedermi scusa, anzi ti ringrazio." Ci stringiamo la mano e segue un abbraccio veloce, più che altro un colpo di spalla. Come immaginavo sin dall'inizio, Cronos ha dimostrato di essere un ragazzo paziente -non vi dico quanto mi c'è voluto per correre- , socievole, intelligente, almeno per quel che ho potuto notare in combattimento. Memorizzava ogni mia singola mossa. Se usassi sempre gli stessi attacchi con lui, puoi già considerarti perdente. Come ho fatto a tenergli testa? Non ne ho idea. Mi spolvero i vestiti e osservo questo posto, uguale in ogni angolo
"Allora?" Chiedo. "Cosa?" "Beh, tu hai detto che fino a quando non avrò raggiunto il mio obbiettivo e non avrò capito quel di cui ho bisogno non saremo tornati indietro, eppure io volevo diventare più forte quindi in teoria avrei finito. Perchè siamo ancora qui?" Si siede a mezz'aria, levitando, dopo aver allungato le braccia per stirarsi la schiena. Lo ha fatto già un paio di volte ,quindi non mi stupisce. "E' vero hai raggiunto il tuo obbiettivo, ma forse non hai ancora capito di cosa hai bisogno, e ti consiglio di scoprirlo al più presto perchè anche io voglio andarmene da qui." commenta un po' divertito vedendomi confuso. "E come faccio a scoprirlo?" "E' il tuo inconscio ,non il mio." chiude gli occhi e fa respiri profondi. Credo stia meditado. Sbuffo grattandomi la testa. Di cosa avrei bisogno? Cosa mi trattiene ancora qui? Provo perfino ad imitarlo mentre medita, ma non funziona. Ignoro per l'ennesima volta la familiarità che provo nei suoi confronti, e decido di combattere il caldo tigliendomi la maglietta, ormai tutta strappata. Appena però mi ritrovo a petto nudo noto quella voglia, quella dannata voglia di cui mi ero quasi dimenticato. Doveva averla il discendente oscuro secondo la mia visione eppure ce l'ho io, perchè? Che altra interpretazione potrei dare? La sfioro disgustato di averla. Mi ha creato più problema lei che la mia testa dura.
"Nyco concentrati, ho l'impressione che dobbiamo uscire di qui il prima possibile." dice di colpo Cronos aprendo gli occhi e senza più avere un tono dovertito. "Perchè? Che succede?" "Ho una strana sensazione, come se i nostri corpi al palazzo fossero esposti al pericolo... e ti ricordo che l'entrate sono controllate per probabile pericolo di attacco. Non so, sarà meglio sbrigarsi" La preoccupazione del.suo tono non mi fa affatto concentrare, in più si aggiunge quel viola che è impresso nella mia mente ma non ricordo perchè.... lascia perdere quegli occhi! Su , concentrati! Di cosa hai bisogno? Pensa, Nyco, puoi farcela. Libero la.mente e , sembrerà assurdo, lascio che questo posto possa influenzare i miei ricordi. Dai, di cosa ho bisogno...

Unione di elementi -il destino di un Daimio-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora