trentaquattro

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«Era davvero tantissimo tempo che non venivo in un parco divertimenti con te, figlio mio» sibila l'uomo con un sorriso, mentre il suo sguardo viene catturato dalle enormi attrazioni di fronte a lui.

«In verità tu non mi ci hai mai portato. Nemmeno quando ero piccolo» sputo acido, ancora con un'espressione seria sul volto.
Ancora per poco.

«Sì invece, eri piccolo e non ti ricordi.»
La sua risatina nervosa mi perfora le orecchie, è inutile il suo tentativo di cambiare in positivo i ricordi che ho di lui.

Serro gli occhi irritato. «Mi ricordo benissimo invece. Mi avevi promesso di portarmi in questo parco divertimenti quando avevo dieci anni, ma la sera prima della nostra uscita tu mi desti buca con un messaggio, tirando fuori la solita scusa del lavoro. La usavi sempre e già a quell'età iniziai a non crederti più.»

«P-però sto rimediando no? Ti vanno le montagne russe?» mi da una pacca sulla spalla ed io lo fulmino con lo sguardo. Scrollandomi la sua mano di dosso.

«Mi domando perché abbia accettato di venire con te qui... se solo Jimin non si fosse messo in mezzo adesso avrei trovato l'occasione giusta per mandarti a fanculo per bene.»

Posso sentire il respiro dell'uomo farsi pesante. «Ehi, Min Yoongi! Come ti permetti?!» sparisce il sorriso dal suo volto e la rabbia si fa vivida nei suoi occhi.
La sua mano è già a mezz'aria, ancora mi ricordo tutti quelli schiaffi ricevuti da parte sua quando ero un bambino, senza un fondamento preciso, senza un preavviso, senza una spiegazione. Ogni volta ero lì, colto da quei dolori improvvisi da parte sua che mi ferivano sia fuori che dentro.
Mi fa male il cuore.

È questo l'uomo freddo e cattivo che ho sempre conosciuto. La sua vera espressione è quella che adesso colora il suo viso rugoso. Non quel finto sorriso ebete.

«Non sei mio padre, non meriti il mio rispetto» indosso un ghigno di riflesso.

«Il fatto che me ne sia andato di casa deve averti fatto crescere così male» innervosito si passa il palmo tra i capelli. È strano che sia riuscito a trattenersi dal picchiarmi.

«Stupidaggini» continuo imperterrito. «Pure se tu potessi ritornare indietro non rimarresti accanto a me e a mia madre.»

Serra i pugni. «E poi chi sarebbe questo Jimin? Non dirmi seriamente che è il tuo ragazzo.»

Corruccio lo sguardo. «Sì lo è. Ci sono problemi?»

«Bene! Ho anche un figlio gay!» alza le braccia al cielo con gesti eclatanti.

«Ti ripeto che non sono il tuo fottuto figlio!» sbotto, allontanandomi da lui, dirigendomi verso l'uscita. Jimin non lo doveva mettere in mezzo. Quel ragazzo così importante per me deve essere lasciato in pace. Un vero padre avrebbe dovuto capirlo.

«Dove cazzo stai andando adesso?!» domanda esausto, il suo viso è rosso dalla rabbia.

«Via da qui, via da te. Non farti vedere mai più, non riuscirò mai a perdonarti. Non sei cambiato affatto e mai cambierai. Guai a te se ritorni!»

➳Kiss My Lips Again ✧ʏᴏᴏɴᴍɪɴ✧ ⌈✔⌋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora