"Ehm.. Jiwoo?" Sentì chiamare.
Oh gesù, è mio fratello! Mi ha beccata completamente spalmata su Jimin, questa come la spiego?
"S-si, Jinyoung?" Chiesi imbarazzata.
"Stanno andando tutti via, la mamma mi ha chiesto di venire a chiamarvi."
Anche Jimin era piuttosto interdetto, cosa che mi sorprese. Annuì a Jinyoung e lo seguì, insieme a Jimin, dentro.
"Oh, eccoti!" Esclamò la mamma di Jimin, appena arrivammo in salotto.
Erano rimasti solo loro, ed avevano già indosso i cappotti.
"Jiwoo, spero che non ti abbia dato fastidio e che si sia comportato bene, lui è un mascalzone!" Disse Minhyuk, guardando prima me, poi Jimin.
Io mi limitai a scuotere la testa, e subito mia madre si intromise.
"Figurati, è un ragazzo tanto carino!"
(d.i.o.)
Dopo svariati convenevoli anche loro andarono via, e rimanemmo solo noi.
"Mamma ti aiuto a pulire.." Dissi, anche se non ne avevo voglia.
"No, no. Vai pure a dormire!"
Felice della sua risposta, le diedi un bacio sulla guancia e salì in camera, ma subito mi ricordai di dover fare una cosa prima di poter andare finalmente a letto.
Bussai alla porta di Jinyoung, e, senza attendere risposta, entrai.
Era intento a giocare al computer, imprecando di tanto in tanto.
"Da quando dici tutte queste parolacce?" Chiesi, turbata.
"Non sono fatti tuoi." Sbottò secco.
Ma che hanno questi bambini di oggi?!
"Senti, non dire alla mamma di me e Jimin." Dissi, cercando di tagliar corto.
"Non vedo perché non dovrei."
"Cos-" Mi interruppi appena notai uno strano giornale uscire da sotto al letto di mio fratello. Mi chinai per raccoglierlo, PlayBoy. "E questo?!" Chiesi a Jinyoung.
"Cazzo, dammelo!" disse, alzandosi dalla sedia, venendo verso di me.
"Se te lo ridò tu devi promettere che non dirai niente, altrimenti faccio la spia."
"D'accordo, d'accordo!" Risposte afferrandolo. "Rompi palle." Aggiunse a bassa voce, tornando a sedersi.
Soddisfatta, uscì dalla sua camera e andai nella mia.- - -
"Sveglia, Jiwoo! Solo perché sei in vacanza non significa che puoi stare tutto il giorno a letto!" Urlò mia madre spalancando la finestra.
Imprecai mentalmente, e mi alzai, stropicciandosi gli occhi.
Dopo la solita tappa bagno, scesi in cucina e mi feci un po' di pane e nutella.
Io adoro pane e nutella, non c'è niente di più importante al mondo, per me.
Mentre mangiavo presi il cellulare per guardare un po' di social, ma vidi che Jimin mi aveva mandato un messaggio.
Jimin - Ti passo a prendere alle 5, facciamo un giro in centro 🎄❤️.
Usa sempre l'imperativo, non domanda mai.. anche se avrei comunque risposto di sì.
Minwoo entrò in cucina, chiedendomi come mai stessi sorridendo al telefono.
"Niente.." Risposi, cercando di sembrare convincente.
"Mh.. Jiwoo, devi darmi qualcuna delle tue storie, Minhyuk vuole leggerle." Disse.
Mi ero quasi dimenticata. Subito mi agitai, ingurgitai l'ultimo pezzo di pane e corsi sopra per accendere il mio pc e cercare qualcosa di adatto, fra le miriadi di storie che avevo scritto in questi anni.
Ne scelsi due di genere diverso, un romanzo rosa e un giallo.
In realtà sono piccoli romanzi, non veri e propri libri, ma penso che possano andare comunque bene.
Li passai su una pendrive e corsi di nuovo giù consegnandola a Minwoo.
Lui la prese, ridendo per la mia espressione ed il fiatone che avevo a causa della "corsa".- - -
"Mamma esco!" Urlai, precipitandomi fuori, prima che potesse placcarmi per fare domande.
Corsi verso la macchina di Jimin, e salì, intimandogli di partire subito.
Lui rise e mi accontentò. Non volevo che mia madre ci vedesse.
Appena si fermò al primo semaforo, colse l'occasione per baciarmi.
"Non mi hai neanche dato il tempo prima, piccola pazza." Sussurrò, ancora sulle mie labbra, mentre le mie mani accarezzavano delicatamente il mio viso.
Mi beai di quella sensazione, finché il tipo dietro non iniziò a suonare il clacson, perché il semaforo era diventato verde.
"Si, si! Neanche il tempo date!" Urlò Jimin, gesticolando infastidito.
Iniziai a ridere a causa della sua espressione, e in cambio ricevetti un occhiataccia.
In poco tempo arrivammo in centro, ed iniziammo a passeggiare per i negozi.
L'aria natalizia che si respirava era magnifica, luci ovunque, tutti i negozi addobbati, e varie persone vestite da babbo natale.
Il natale è la mia festa preferita per tre motivi: Neve, atmosfera e regali!
A proposito di regali, non ho ancora pensato al regalo di Jimin.
Immediatamente mi agitai, e Jimin lo notò subito.
"Che succede?!" Chiese, smettendo di camminare.
"Mh, è tutto okay!" Risposi, prendendo la sua mano, trascinandolo in un negozio.
Non bisogna perdersi d'animo, ho un piano. Entreremo in tutti i negozi del centro, osserverò ogni singolo movimento di Jimin, appena afferra qualcosa o la guarda interessato il gioco è fatto!- - -
Erano quasi le sette di sera, il sole era già calato, e Jimin non aveva guardato o toccato assolutamente niente.
La cosa mi esasperava.
Passammo davanti ad una vetrina, ed io mi imbambolai davanti ad un anellino di Pandora pieno di margherite.
Jimin fissò prima me, poi la vetrina, sorridendo.
Mi prese per mano e tornammo alla macchina, era già tardi, ed entrambi dovevamo tornare a casa.
Per tutto il tragitto in macchina non feci altro che tenere il broncio.
Stupido Jimin, non mi ha dato nemmeno un indizio! Come farò?
"Forza, dimmi che hai." Disse poggiando la mano sulla mia gamba.
"Niente Jimin, davvero." Risposi, poggiando la mia sulla sua.
"Non me la racconti giusta.." Non risposi, riprendendo a canticchiare la canzone che passava alla radio.
Dopo qualche minuto arrivammo davanti a casa mia, mi voltai in direzione di quest'ultima, per assicurarmi che non ci fossero occhi indiscreti, e poi mi voltai nuovamente verso Jimin, baciandolo.
Mi staccai sorridendogli e aprì lo sportello per scendere dalla macchina, ricevendo una pacca sul sedere da parte sua. "Il solito pervertito."Ricordatevi di lasciare una ⭐️
xx