- Vieni, non guardare.- Disse Taehyung trascinando Jungkook con se per non fargli vedere quella scena. Apparentemente non stavano facendo niente, ma la mente di Jungkook era troppo incasinata in quel momento per credere davvero che non stavano facendo niente.
- Come faceva quella canzone che ascoltavi sul pullman?- Domandò Taehyung per distrarlo.
- Non posso andare a...- Jungkook si bloccò appena sentì il telefono di Taehyung squillare. Il ragazzo scattò leggendo il numero della madre e rispose con molta fretta.
- Pronto mamma??- Chiese con il tono di voce leggermente incrinato. Non sentiva sua sorella da troppo tempo e iniziava a preoccuparsi seriamente. Taehyung è sempre stato molto legato ai sui fratellini più piccoli, così come ai suoi genitori. Quando si è trasferito, subito dopo il liceo, la parte più difficile fu proprio separarsi da quelle piccole pesti, come spesso li chiamava il padre. Erano sempre stati un'ottima famiglia e non riusciva a capire il perché di tanto mistero all'improvviso.
- Hey Tae!! Chohee sta meglio e vuole parlare con te.- Disse la donna al telefono passandolo alla più piccola di casa.
- TaeTae!- Disse la bambina con una vocetta acuta, a differenza di quella del fratello maggiore. Solo il sentirla dire il suo nome Taehyung si sentì molto più rilassato, forse sua madre l'aveva fatto preoccupare inutilmente perché, apparentemente, la bambina stava bene.
- Chohee!! Come stai? Tutto bene?- Domandò il fratello maggiore camminando avanti e indietro per la stanza sotto gli occhi attenti di Jungkook. Si sentì molto più sollevato nel vedere il volto di Taehyung rilassarsi. Si sentiva ancora in colpa per quel commento stupido che aveva fatto in hotel, anche se non ci dava molto peso.- Si, tornerò presto quindi non ammalarti più.-
- Va bene. Ci vediamo.- Detto questo la bambina attaccò il telefono ed il sorriso sul volto di Taehyung si ampliò.
- Quindi alla fine va tutto bene con tua sorella?- Domandò il maknae incuriosito.
- Si.- Taehyung rise al pensiero di quella preoccupazione inutile.- Tengo molto alla mia famiglia quindi mi preoccupo facilmente.-
- Sei uguale a mia madre. Potrebbe uccidermi se un giorno non rispondessi ad una sua chiamata.- Commentò il minore alzando gli occhi al cielo. Già si era dimenticato che il suo apparente ragazzo ci stesse provando con un loro amico. La compagnia di Taehyung gli faceva davvero bene, riusciva a distrarlo e a farlo ridere come nessun altro lì dentro. Nonostante avesse legato bene con tutti i Bangtan.
- Suppongo allora che tua madre sia una bellissima donna!- Scherzò Taehyung iniziando a ridere ma il minore non si aggregò a lui, lo spintonò leggermente indietro.
- Non provarci con mia madre!- Disse in finto tono minaccioso.
***
- Hobi!- Lo richiamò Jimin svegliandolo dal piccolo stato di trance in cui si trovava. Jimin gli aveva fatto una semplice domanda ma la sua testa aveva iniziato a pensare e a fare ragionamenti intricati tra loro e si era persino dimenticato di rispondere. Il maggiore tra i due si alzò in piedi e con le mani in tasca iniziò a spigare il suo punto di vista.
- Per me le persone possono fare quello che vogliono. Sicuramente non moriranno subito dopo aver fumato una semplice sigaretta, è una cosa a lungo andare che poi, se ci pensi, anche la vita in se lo è. Quindi, la mia domanda è: non è meglio che le persone facciano quello che vogliono durante la loro vita? Senza imporsi stupidi limiti solo perché si ha paura di morire e in questo caso non mi riferisco soltanto alle sigarette. Personalmente non fumo perché non ne sento il bisogno e perché amo troppo il rap per farlo, ma non per questo Yoongi ama il rap meno di me, anzi, forse è l'unica persona che lo ama più di me, eppure fuma. Non guardare le cose solo in bianco o in nero, il mondo ha varie sfumature.- Il maggiore non seppe bene dove aveva trovato il coraggio per dire tutte quelle cose difronte a Jimin. Gli erano uscite senza un particolare filo logico e in modo molto confusionario ma era il suo pensiero ed era fiero di se per essere stato in grado di esprimerlo senza problemi, dato che ogni volta che si trovava difronte a Jimin era difficile spiccicare due parole.
- Forse ho capito. Ma continuerà a restare un vizio stupido per me. Ma non sarò più arrabbiato.- Disse Jimin forzando un sorriso.
- Fai bene a non essere arrabbiato. Taehyung non morirà solo per due sigarette. Yoongi fuma molto più di lui ed è in ottima salute.- Sorrise Hoseok. Jimin avrebbe voluto dire che l'amico di cui parlava non era Taehyung ma qualcosa lo bloccò. Voleva parlarne con Hoseok, dirgli che in realtà era Jungkook il ragazzo che gli sfasava i pensieri, ma stette soltanto in silenzio.
***
- Sbaglio o sei geloso?- Domandò NamJoon con il fiato e per la corsa che Jin gli aveva appena costretto a fare.
- Non sono geloso.- Rispose prontamente Jin con il fiato ancora più pesante di quello del minore.- Solo non sopporto la... confidenza che si prendono certe persone.-
- Certo, certo. Farò finta di crederti. Per questa volta.- Sussurrò NamJoon all'orecchio del maggior facendolo arrossire leggermente. Amava quando le sue guance si fingevano di svariate sfumature di colore e amava ancora di più quando abbassava lo sguardo imbarazzato da ciò. Sarebbe rimasto ancora a contemplarlo se una strana figura non lo distraesse, una figura a lui molto famigliare. Min Yoongi era tranquillamente appoggiato ad una parete dell'edificio intento a rileggere dei vecchi messaggi, ma non fu quello a catturare la sua attenzione: bensì la sigaretta che teneva in bocca.- Quello è Yoongi?-
- Porca merda..- Scappò dalle labbra di Jin che si morse il labbro per attutire i suoni. Provò a fermare NamJoon che si dirigeva con furia verso il ragazzo ma fu tutto inutile, era ormai accecato dalla rabbia e dalla delusione per fermarsi.
- Posso sapere che cazzo stai facendo?- Urlò appena si ritrovò a pochi centimetri dal viso di Yoongi. Il ragazzo, spaesato per la situazione, sbarrò gli occhi e provò a spiaccicare qualche parola ma fu tutto inutile, i suoi si rifiutavano di uscire dalla sua bocca. La sua mente era troppo confusa ultimamente e aveva bisogno di uscire un attimo e schiarirsi le idee e ultimamente ci riusciva solo con una sigaretta, senza pensare che NamJoon potesse vederlo. Fu un grosso errore.
- Nam.. ascolta: è solo una sigaretta...- Fu l'unica frase che riuscì a pronunciare. Si rese conto troppo tardi di quanto fosse patetica.
- Solo una sigaretta? Ti sembro un rincoglionito?? So bene che prima di queste ce ne sono state altre, troppe da ricordarle e so anche che ce ne saranno altre in futuro. Vuoi rovinarti per sempre la vita? Pensavo che la tua voce, i tuoi polmoni ed i Bangtan fossero tutto per te, a quanto pare mi sbagliavo. Lo capisci che viviamo solo una fottuta volta nella nostra vita e abbiamo solo un'occasione per fare quello che vogliamo fare??? Vuoi passare il resto della tua vita ad autocommiserarti per aver perso l'unico dono che hai? L'unica cosa che ti fa sentire vivo a questo mondo?- Urlò NamJoon. Gli faceva così male quando le persone scherzavano su una cosa così seria come sul fumare. Gli davano fastidio i ragazzini che passavano per le strade e sfoggiavano quelle sigarette in certi di attenzioni. Il fumo rovinava i polmoni e la respirazione e lui lo sapeva bene, come poteva continuare ad essere nei BTS se non poteva più usare i suoi polmoni? Come avrebbe fatto a cantare e ballare a lungo andare?
//Salve popolo di Wattpad
Capitolo scritto un pochino a merda ma ormai... dopo aver scritto il monologo di NamJoon mi sono sentita leggermente in colpa prendendo la sigaretta però poi sono andata a rileggere quello di Hobi ahahaha sono molto lunatica, lo sono bene.
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you can smile as long as we're together ~BTS~
FanfictionUna storia dove ogni membro dei BTS vive una vita che nessuno si sarebbe mai immaginato. Ogni segreto costerà ai membri. Ogni bacio una gelosia. Ogni abbraccio una possessione. Ogni lacrima costerà del sangue.