10. strong

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Happy, are you happy?
Are you even close?
If you ever ask me
Aren't I supposed to know



Rose

Entro in camera di Stiles guardandomi intorno, apro il cassettone per cercare dei pantaloni della tuta che trovo in mezzo a tutte le sue camice.

Entro dentro il bagno togliendomi subito gli stivaletti sospirando per il sollievo per poi togliermi il resto. Apro l'acqua per poi girarmi e guardarmi allo specchio, non riconoscendomi: ho gli occhi gonfi per le lacrime che non sono riuscita a trattenere, le guance arrossate per via di esse, lo sguardo stanco.

Sembro essere tornata all'inizio di quest'estate, quando stavo male per il ragazzo che ora è in cucina per prepararmi un caffè. Sono stata molto male per lui, mi fidavo e -non so come- mi fido tutt'ora ciecamente di lui, non mi piaceva soltanto, lo amavo e quella sera mi ha distrutto. Ho cercato di essere forte davanti a lui ma il mio cuore si stava sgretolando, lentamente; ed appena se n'è andato sono crollata: ho pianto, tanto troppo. Ho avuto gli incubi ogni notte e quando mi sono trasformata in vampira non riuscivo più a dormire e quegli incubi si trasformarono in paura.

Paura di me, che lentamente allontano tutti ma odio la solitudine.
Derek mi ha tolto quella paura, mi è rimasto accanto ad ogni mio incubo, mi ha fatto diventare più sicura di me.
E poche ore fa ha fatto tornare in me la mia paura peggiore: la morte.

Scuoto leggermente la testa svegliandomi da quei pensieri ed entrando in doccia cercando di fare il più presto possibile.
Appena ho finito mi vesto velocemente mettendomi la sua felpa e i pantaloni presi prima. Mi lego i capelli in una coda e raccolgo i miei vestiti, o meglio quelli di Lydia, per poi uscire dal bagno trovando Stiles di schiena seduto alla scrivania che sta digitando velocemente qualcosa.

Appoggio i miei vestiti sul suo letto per poi sedermi vicino a lui e prendere in mano una delle due tazze fumanti.
"Trovato qualcosa?" domando sporgendomi per guardare meglio l'articolo sulla rapina.
"No, non ancora" risponde girandosi verso di me mentre bevo un sorso di caffè "Mi ha chiamato Derek" continua a dire. A quelle parole tossisco cercando di non farmi andare di traverso la bevanda, mentre lui mi guarda con un sorrisetto.
"Che ti ha detto?" dico guardandolo con gli occhi spalancati.
"Di tenerti d'occhio" dice appoggiando la schiena alla sedia, non staccandomi gli occhi di dosso.
"Nient'altro?"
"Nient'altro"
"Se è per questo che mi stai continuando a fissare smettila, è inquietante" a quelle parole ridacchia e poso la tazza guardandolo a mia volta.

"È che..." incomincia a dire per poi sospirare "Sei così bella"
"Smettila, non è vero" dico ridacchiando imbarazzata.
"Oh, sì che è vero"
"Taci" dico dandogli un leggero pugno sulla spalla mentre ridiamo, senza un motivo apparente.
"Forza è meglio metterci al lavoro" dico alzandomi per accendere la stampante.

---

"Ragazzi!" sento dire dal padre di Stiles facendomi svegliare di colpo. Strofino una mano contro gli occhi mentre guardo il pavimento della camera pieno di fogli, appunti e mappe che ci hanno fatto risalire a niente.
Alzo la testa notando che era appoggiata sulla spalla di Stiles.

"Anche se ho fatto il turno notturno, devo tornare a lavoro e voi due dovete andare a scuola" dice guardando il casino della camera e la stampante che sta ancora finendo di stampare qualche figlio.
"Papà! Heather?" gli domanda Stiles.
"Ancora niente" risponde lo sceriffo per poi andarsene.

Sbuffo pensando a che fine abbia fatto la mia amica per poi alzarmi.
"Dieci ore e niente" dice Stiles prendendo alcuni fogli a caso.
"Troveremo qualcosa, anche se dobbiamo fare in fretta"
"Abbiamo ancora tempo" dice Stiles facendo mezzo sorriso cercando di tirarmi su il morale.
Lo vedo guardare un foglio in modo confuso prima di passarmelo ed uscire dalla camera chiamando suo padre che noto essere in una foto di quell'articolo.

---

"Bene, vedere questo? C'è un condotto di ventilazione sul tetto che porta direttamente all'interno del caveaux, cioè qui, chiaro?" ci spiega Stiles indicando un punto preciso sulla mappa della banca "Uno dei rapinatori è stato calato all'interno di questo condotto, lo spazio era talmente ridotto al suo interno che ci ha messo dodici ore per trivellare la parete, che è fatta di pietra. Poi per il resto della notte hanno passato i soldi a quelli che erano sul tetto sul tetto attraverso il condotto. Bum!" dice finendo di spiegare.
"Noi ci passiamo?" gli domanda Scott.
"Sì, per un soffio e hanno riparato la parete ovviamente, ci servirà una trivella credo che la punta dì diamante sia quello che-"
"Niente trivella" lo interrompe Derek.
"Scusa?"

"Se passo per primo, quanto spazio ho?"
"Che cosa credi di fare? Vuoi sfondare il muro a pugni?"
"Sì, Stiles, sfonderò il muro a pugni" gli risponde Derek incrociando le braccia.
"D'accordo fustaccio, fammi vedere questo pugno, questo terribile pugno" alle parole di Stiles mi porto una mano alla testa mentre lui si mette di fronte a Derek nascondendomi, visto che sono dietro di lui "Forza non aver paura. Coraggio, grosso lupo cattivo fammi vedere. Questi sono circa otto centimetri di pareti devi avere talmente tanta forza da-" Stiles si interrompe urlando e tenendosi la mano che Derek gli ha colpito e io mi giro verso Scott che sta guardando il suo migliore amico stupito per la sua stupidità e Peter che invece guarda tutto ridendo sotto i baffi.

"Sfonderò quella parete. Chi viene con me?" dice Derek appoggiandosi al tavolo.
"Non guardare me. Non sono ancora pronto per una lotta e sinceramente con Isaac fuori uso hai poche probabilità" dice Peter.
"E quindi? Cosa dovrei fare? Lasciarli morire?"
"Una di loro è già morta"
"Questo non lo sappiamo"
"Devo ricordarti cosa dobbiamo affrontare? Un branco di alfa formato da assassini" dice Peter mentre Stiles torna dal tavolo continuando a massaggiarsi la mano. Lo guardo esitante per poi stringergli la mano prendendo un po' di dolore.
"E se questo non basta a farti sciogliere le budella, ti ricordo che due di loro possono si possono combinare formando un alfa gigante. Sentiremo di sicuro la loro mancanza"
"Qualcuno può ucciderlo una seconda volta?!" domanda Stiles guardando male Peter.
"Tu che ne dici?" domanda Derek.
"Sì se vuoi che venga-" incomincia a dire Stiles. Mentre gli lascio la mano.
"Non tu"
"Scott, giusto"
"Erica non lo so, ma se Boyd è ancora vivo, bisogna provare" dice facendo sbuffare Peter.
"Vengo anch'io" dico guardando la mappa.
"No" ribatte Derek. Mi giro incrociando le braccia ed inarcando un sopracciglio.
"Perché no?"
"È troppo pericoloso"
"Ti ricordo che sono l'unica che ha veramente combattuto contro l'alfa gigante"
"Ha ragione. Sinceramente senza di lei non ce la farai, Derek. Se si allenasse ancora un po' sarebbe più forte di noi" interviene Peter.
"Ma non è così"
"Come?! Derek posso cavarmela! Ho già combattuto contro di loro" dico sorpassando Stiles ed andandogli più vicino.
"Ho già deciso, non vieni" dice con tono freddo per poi avviarsi verso l'uscita del loft seguito da Scott.
"Povera cuor di leone" dice Peter sospirando in modo teatrale.


The red thread [stiles stilinski] 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora