I always fear that I'm not living right
Then please explain to me why my chest still hurts
-Human (-acoustic), Jon BellionEntro in casa, cercando di fare meno rumore possibile mentre mi tolgo gli anfibi e li poso contro il muro dell'ingresso.
Dopo aver attraversato il corridoio, vado in sala guardandomi intorno e notando che è da molto, troppo tempo che non sto tranquilla in casa, anzi è un miracolo se sono qui.Accendo la luce e mi avvicino al muro dove fin da quando sono piccola, Alan mette le nostre foto -soprattutto mie.
La foto del mio primo giorno di elementari, la mia prima estate passata insieme a Lydia, la mia prima volta allo zoo, dove in braccio a mio zio cerco di accarezzare una giraffa. Sorrido malinconica finché il mio sguardo di posa su una foto incorniciata da un bordo bianco nella quale io e Heather, in mezzo al parco giochi, ci diamo la mano sorridendo.
Incomincio a singhiozzare tenendomi una mano sulla bocca, pensando che quella stessa bambina con i capelli dorati legati in due codine mezz'ora fa l'ho vista stesa su un lettino nell'obitorio, uccisa da qualche pazzo.Sento due braccia stringermi da dietro facendomi appoggiare al suo petto, tentando di calmarmi.
"He- Heather, lei è morta" dico tra i singhiozzi "È solo- è solo colpa mia"
"Rose, non dire così, sai che non è vero" mi dice dopo poco cercando di sovrastare il mio pianto ormai incontrollato.
"Invece sì, era il suo compleanno ed io me ne sono andata via quasi subito, se fossi rimasta-" incomincio a dire girandomi verso mio zio.
"Non lo sai, non sai cosa sarebbe accaduto" dice mettendomi le mani sulle spalle "Rose, dopo tutto quello che hai passato sai bene che certe cose devono solo succedere, alcune cose non le puoi controllare" mi spiega guardandomi apprensivo "Forza, vieni qui" dice stringendomi in un abbraccio, nel quale mi tengo stretta, tentando di reprime come ogni volta quel dolore immenso che solo la morte ti provoca.---
Mi sveglio dalla mia notte tormentata e piena di incubi. Mi metto seduta sul letto, togliendo la testa del cuscino umido dalle lacrime e mi porto le ginocchia al petto circondandole con le braccia.
Chiudo gli occhi e sospiro pensando che oggi è domenica perciò posso rimanere barricata in casa e non vedere nessuno. Guardo attraverso la grande finestra vicina al letto, il cielo oggi è più scuro del solito e la nuvolosa giornata peggiora ancora di più il mio umore e mi ricorda ancora di più tutto quello che è successo.
Se dovessi disegnare il mio cuore in questo momento dipingerei le nuvole che sto osservando ora: grigie, piene di sfumature.
Mi alzo, cercando di non pensare al dolore che sento al petto e velocemente mi cambio rimanendo comunque molto comoda, lego i capelli in una coda e vado in bagno.La prima cosa che vedo è la mia figura riflessa nello specchio. A quello che vedo mi strofino gli occhi credendo di star ancora dormendo e mi avvicino ancora di più allo specchio.
"Ma cosa..." appoggio un dito sotto l'occhio guardando l'iride che ora è di un colore differente.
Sussulto leggermente prima di uscire velocemente fuori dalla camera ed andare in cucina dove mio zio è seduto al tavolo il suo solito giornale."Alan!" lo chiamo abbastanza a voce alta.
"Buongiorno anche a te" dice con gli occhi ancora abbassati mentre chiude il quotidiano. Appena alza gli occhi il suo sguardo da rilassato diventa più cupo.
"Cos'è successo?"
"Speravo potessi dirmelo tu" rispondo leggermente ansiosa. Si alza e prende un coltello e sapendo cosa sta pensando mi avvicino tendendogli il palmo della mano.
"Sicura? Non hai provato a trasformarti?"
"Non funziona" rispondo mentre mi prende titubante la mano ed avvicinando il coltello, pronto per fare un taglio.Dopo il mio consenso sento la lama trapassare la pelle della mano facendo una ferita netta al centro di essa. Mi mordo il labbro per non urlare e dopo aver appoggiato il coltello sporco, Alan mette la mia mano sotto l'acqua del lavandino.
"Vado a prendere le medicazioni" dice uscendo dalla stanza mentre guardo la ferita, che non sta guarendo.
Prendo il cellulare dalla tasca della tuta e cerco il numero dell'unica persona che mi può aiutare in questo momento."Allison, ho bisogno"
"Stai bene?"
"Non riesco più a trasformarmi"
"Sei umana?" mi chiede dopo un attimo di esitazione.
"Non lo so neanch'io"
"Mh..."
"Mi devi insegnare a difendermi, il più in fretta possibile" dico pensando al branco di Alfa.
"Oggi?"
"Andata"🔪🔪🔪
È un capitolo di passaggio quindi molte cose si capiranno più avanti PERÒ allo stesso tempo è importante perché grazie ad esso ci sarà un nuovo personaggio più avanti ma non vi anticipo nulla...😏
🙊Tre parole per descrivere questo capitolo?🙊
🎵Ascoltate la playlist su Spotify dedicata alla storia?🎵
⁉Vi piacerebbe se nel prossimo capitolo organizzassi un ASK per i personaggi⁉
💕Vi ringrazio di cuore per i commenti positivi dello scorso capitolo, mi hanno fatto veramente piacere💕
Alla prossima,
-🌹
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The red thread [stiles stilinski] 2
Fanficsecondo libro🌹 "La forza è solamente un evento fortuito che deriva dalla debolezza altrui" "Dovresti essere morta" "Buffa cosa la vita: quel misterioso accordo di logica implacabile impiegata per uno scopo utile. Il massimo che ne puoi sperare è q...