2.

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«She's on my mind, she's on my mind. She's on my mind, she's on my mind. I can't sleep at night. 'Cause she ain't by my side» Adrien si alzò dallo sgabello del pianoforte. Non poteva essere andata così. Non credeva che lei fosse tanto arrabbiata.
Ma doveva immaginarselo. Scomparire per due anni, senza dare alcuna traccia di sé.
Si avvicinò alla sua libreria e la sua attenzione fu catturata da un braccialetto.
Lo prese e si perse nei ricordi:
Non ce la posso fare. Non ce la posso fare.
Adrien calmati.
Andrà tutto male.
Che pessimismo! Tieni questo.
È uno scherzo?
No...mi aiuta a calmarmi è...un Lucky Charm!
Ricordava tutto. Quanto era nervoso, quante prove avevano fatto, ricordava persino il fatto che a Nino erano sparite le bacchette della batteria.
Quelli si, che erano giorni da ricordare.

«Ti rendi conto Alya? Spunta così, di punto in bianco e mi dice che è ancora innamorato di me!»
«ed è una cosa negativa?...» chiese dall'altra parte del telefono la castana.
«si!» Marinette sentì l'altra sbuffare è poi si ritrovò seduta sulla sedia girevole della sua camera.
«senti: parlaci e chiarisci...non credo sia difficile»
«non puoi capire»
«si...oh si! Tu non sai quanto ti posso capire...»
Alya...
Si, Nino?
Io...non posso...
Fare cosa?
Dirti...dirti...dirti che ti amo Alya.
«era diversa la tua situazione!»
«si ok...domani vedremo. Notte Mari»
«buona notte Alya...» Marinette chiuse  la chiamata buttandosi come un sacco di patate sulla chaise-logue a pancia all'aria e fissava il soffitto.
Gli era mancato tanto, e, adesso che era tornato, non lo voleva neanche sentire nominare. Non aveva detto neanche ai genitori che era tornato. Perché non ha scritto in questi due anni? Perché lei si sentiva così confusa? Perché lui non faceva una delle sue solite sorprese notturne?
Ricordava bene quando scappava da casa sua per passare la notte con lei. Fuori Marinette lasciava una scaletta su cui lui si arrampicava e stavano tutta la notte a guardare le stelle, insieme, sognando un futuro che la mattina seguente alla sua scomparsa, Marinette aveva detto addio ed ora che è tornato, questo futuro è tornato con lui? Sarebbe riuscita a perdonarlo?

Nino:
Amico certo che sei un romanticone

Adrien:
Ho solo detto la verità.
Io la amo ancora Nino.

Nino:
Credo che questo era chiaro a tutti quanti gli abitanti di Parigi.

Adrien:
Si, ma a lei no.

Nino:
Dai devi ammettere che almeno una lettera la potevi inviare!

Adrien:
La prossima volta che scompaio me lo ricorderò.

Nino:
No, no e ancora no. Altri due anni solo con quattro donne no.

Adrien rise guardando ciò che gli aveva scritto il suo amico.

Adrien:
Tranquillo non ti lascio più solo.
Non vi lascio più soli. Non starò un altro anno di più senza di voi.

Nino:
Neanche noi vogliamo separarci ancora da te.
E fidati che Marinette ti ama anche lei è che...la conosci com'è...timida, molto.

Adrien:
Tu non l'hai vista questa mattina...era incavolata come non mai..

Nino:
Ma si! In due anni ogni volta che vedeva un biondo mi urlava "È TORNATO È TORNATO!"

Adrien:
Grazie amico per avermi sollevato il morale

Nino:
A questo servo.

Adrien chiuse il telefono e si distese nel letto provando ad addormentarsi.
Dopo quello che è successo, sarà molto difficile.

La notte era passata e Marinette non aveva chiuso occhio. Tutto perché continuava a pensare a lui e al fatto che forse era stata un po' brusca la mattina precedente. Un po'.
Accese il telefono vedendo l'orario: 06:30, la sveglia non era neanche suonata.
Decise di scendere e fare colazione con calma anziché fare sempre di fretta.
«già sveglia tesoro?» le chiese Sabine intenta a cucinare qualcosa per la colazione.
«emh...si...oggi...» si fermò a pensare ad una scusa per il quale poteva essersi alzata prima. Di certo non poteva dire che il suo fidanzato - ma poteva ancora chiamarlo così?- era tornato da un momento all'altro dopo non essersi sentito per due anni consecutivi e che lei era rimasta tutta la notte senza chiudere occhio perché pensava a lui. «...Chloè suona...il piano a scuola per...un...progetto e...ero emozionata per lei dato che...è mia amica...»
«falle gli auguri da parte mia! Quella ragazza ha un talento innato per il pianoforte!»
«ma tu non eri quella che diceva che fare i musicisti era solo bere e drogarsi?»
«il pianoforte è un'altra cosa!» disse mettendo i cereali nella ciotola della figlia. «il pianoforte è...eleganza»
«si si...ora mangio che se no la professoressa mi manda a calci nel sedere con eleganza dal preside se arrivo in ritardo»

Adrien entrò nella sala da pranzo notando il genitore già intento a finire la sua colazione e a leggere il giornale.
La tavola era sempre imbandita con della frutta di stagione e i croissant che Adrien amava tanto.
«buon giorno papà» disse sedendosi ad una delle sedie.
«'giorno»
«che stai leggendo?»
«mah niente di che...a no, questo è interessante»
«cosa?»
«concorso per band» disse alzando lo sguardo dal giornale e vedendo Adrien che, sicuramente, stava arichitettando qualche piano per non sapeva che cosa. «qualcosa mi dice che la tua testa è in "lavori in corso»
«puoi dirlo bene!»
«Adrien» disse incrociando le mani davanti al viso e poggiandovisi sopra. «qualunque cosa la tua testa stia pensando...è una pazzia»
«puoi dirlo bene...se non si chiama pazzia questa!»





Nota autrice
Eieieiei! Oggi mi sono data dentro! Beh...mi annoiavo...avevo ispirazione....

Che cosa avrà in mente Adrien?

Piccolo giochino! In alcuni capitoli metterò dei pezzi di alcune canzoni (come in questo e in quello precedente) è voi mi dovete dire titolo della canzone e chi la canta...allora...quali sono le due canzoni in questione?

Al prossimo capitolo!

La vostra HermionedeVillers❤️

Chi fermerà la musica?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora