Non poteva crederci. Dopo tutto questo tempo erano riusciti finalmente a trovarla. Non sapeva se fosse viva o no, era troppo sotto shock per saperlo in quel momento, voleva soltanto rivederla.
Corse velocemente a casa. I suoi amici e Marinette si erano offerti per accompagnarlo, ma lui aveva detto loro di no, che era una cosa che doveva sbrigare con suo padre. Loro compresero l'amico e lo lasciarono andare.
Arrivato a casa trovò due volanti davanti al suo cancello e suo padre che parlava con il padre di Sabrina, l'agente Raincomprix, e una donna bionda avvolta in una coperta azzurra abbracciata a lui.
«papà» disse, avendo l'attenzione dei tre.
Studiò la donna: bionda, gli occhi verdi come i suoi e il viso rigato dal tempo.
«mamma» sussurrò andandole in contro, abbracciandola «mamma!»
«Adrien...» disse con le lacrime agli occhi, accarezzandogli i capelli.
Rimasero così per parecchio tempo, il calore del corpo della madre che lo avvolgeva.
«mamma cosa ti è successo?» le chiese, staccandosi di malavoglia dal suo abbraccio.
«io...non lo so» disse sospirando e grattandosi la testa «mi sono svegliata su di un letto d'ospedale. L'infermiera mi disse che due anni fa feci un brutto incidente e caddi in coma, ma di questo incidente non ricordo nulla» spiegò.
«abbiamo cercato in tutti gli ospedali...com'è che non ti abbiamo trovata?» chiese Gabriel.
«mi hanno raccontato che, quando cercarono dei miei oggetti personali in macchina, non trovarono nulla. Niente borsa, documenti, cellulare, soldi...» spiegò, bevendo dal bicchiere d'acqua che le aveva portato un altro agente «...evidentemente qualcuno ne ha approfittato e mi hanno rubato tutto»
«sarà meglio fare una denuncia, almeno per i documenti» suggerì Raincomprix.
«non oggi agente» disse Emilie, sorridendo al marito e al figlio «oggi voglio stare con la mia famiglia»Accese il telefono, sperando in un messaggio da parte del biondo: niente, zero. Sperava che almeno sua madre stesse bene. Ormai si era fatta sera e sicuramente avrebbe saputo di più il giorno successivo a scuola.
Si alzò dalla chaise-longue, per poi sedersi e accendere il computer. Sorrise vedendo la foto che aveva messo come sfondo: un selfie del suo gruppo di amici, sorridenti. Ricordava alla perfezione quel giorno: erano usciti tutti e sei per un giro in bicicletta della città. L'idea fu dei due ragazzi che avevano voglia di fare un giro...su due ruote. Si ricordava la grande sudata che avevano fatto per attraversare gli Champs-Elysées. Sorrise andando sul sito streaming e avviando il secondo episodio della serie che le avevano consigliato Chloè e Alya, Riverdale. Aveva domandato alle due del perché dovesse vedere questa serie, ricevendo come semplice risposta "c'è Archie". Le avevano fatto vedere il trailer il giorno prima a scuola e lei aveva iniziato a vedere la prima puntata appena arrivata a casa dopo il concerto, addormentandosi subito appena finì.
Guardò il primo minuto, sobbalzando appena sentì qualcuno bussare alla sua finestra.
Mise in pausa, alzandosi e sorridendo al suo visitatore: «buona sera» disse facendolo entrare e vedendolo sedersi accanto a lei sul letto.
«buona sera, M'Lady» disse lui.
«"buona sera" è tutto quello che mi devi dire?» gli chiese, ridacchiando «come sta tua madre?»
«tutto a posto, domani racconto a te e agli altri i dettagli» disse, vedendo la corvina appoggiarsi alla sua spalla. «compreso quello che c'è da sapere per le prove di domani»
«ah giusto» disse lei «cosa bisogna portare per il prossimo spettacolo?»
«la Disney» rispose tatralmente.
«la Disney? E quale delle milioni di canzoni dobbiamo portare?!» chiese lei, spalancando gli occhi.
«ah non saprei...» rispose il biondo, negando con la testa e accarezzando i capelli della corvina. «"Let it go"?»
«ti sei proprio fissato con "Frozen" eh?» disse ridacchiando, insieme a lui «io punterei di più su "Go to the distance"...adoro quel film»
«tutti i film della Disney sono bellissimi, Principessa»
«posso farti una domanda?»
«me ne hai già fatta una» disse Adrien ghignando e vedendo la ragazza sbuffare.
«te ne posso fare tre allora?» chiese lei vedendolo accigliarsi.
«tre?»
«se avessi detto due, tu avresti detto che già te ne avevo fatte due» disse vedendolo annuire.
«si hai ragione...allora questa domanda?»
«tu non dovresti essere a casa tua con tua madre e tuo padre?» gli chiese vedendolo ridacchiare «che ridi?»
«senti...non volevo fare il terzo incomodo» disse «quindi ho detto che andavo a dormire, quando invece venivo da te»
«sei una cosa incredibile, lo sai vero?»
«bello e incredibile»
«quello è bello e impossibile, Adrien»
«fa lo stesso»Aprì e rinchiuse con cautela la porta, sobbalzando a vedere la madre sulle scale, con un sorriso sornione sulle labbra.
«mamma mi hai spaventato» disse mettendosi una mano sul cuore.
«sei stato di nuovo da Marinette, giusto?»
«e tu come...?»
«sono una madre. Io so tutto» rispose sorridendo «e saprò tutto»
«mamma!» disse Adrien, cogliendo ciò che intendeva sua madre.
«quanto mi è mancato prenderti in giro, figliolo»Nota autrice
Ed eccomi qua con un nuovo capitolo di questa fanfiction!Scrivere soprattutto l'inizio di questo capitolo è stato un vero parto...
Bene io vi saluto!
Al prossimo capitolo!
La vostra HermionedeVillers❤️
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Chi fermerà la musica?
FanfictionDue anni fa, Marinette e i suoi amici, erano su un palco. A cantare. A divertirsi. E lui era nei suoi ricordi. Quella canzone. Gli manca. Molto. Copertina a cura di: @_Louis_Agreste_15