Quel lunedì pomeriggio, al corso di disegno, sarebbe rimasta da sola. Marinette le aveva detto che quel giorno non sarebbe venuta, poiché doveva aiutare i genitori alla boulangerie.
La sera avrebbero saputo i risultati delle selezioni per il concorso ed era super agitata. Di certo non era il primo che facevano, ma ritornare, dopo così tanto tempo, in scena era qualcosa che la eccitava e la terrorizzava allo stesso tempo: e se avesse sbagliato nota? E se non si fosse ricordata come si suonasse?
Chiuse gli occhi, inspirando e buttando fuori l'aria, entrando poi nell'aula dove si sarebbe tenuto il corso.
Alcuni ragazzi erano già arrivati: chi chiaccherava, chi ricontrollava il lavoro fatto a casa e poi c'era lui, la chioma rossa china sul blocco da disegno.
Sentì il viso andarle a fuoco e il cuore iniziare a battere forte.
Non parlavano spesso, ma quelle poche volte in cui, l'anno passato, avevano fatto dei lavori di coppia, lei si era trovata a suo agio e felice quando aveva la sua compagnia.
Si fece coraggio avvicinandosi lentamente al posto dove era seduto lui, guardandolo poi alzare lo sguardo su di lei: «se vuoi puoi sederti accanto a me» le disse, guardandola sorridergli e affiancarlo «Chloè Bourgeois, giusto?»
«s-si» gli rispose cercando di non balbettare «tu sei Nathaniel Kurtzberg, non è così? Abbiamo fatto dei lavori insieme, ricordi?» chiese, congratulandosi mentalmente per non aver balbettato.
«si, sono io, e si mi ricordo. Hai talento» le disse il rosso, facendola arrossire.
«m-mai quanto te...» rise lei nervosa, guardando ciò che stava disegnando: una grande rosa, con sopra un'ape «...a...a cosa ti sei ispirato per questo?»
«a Queen Bee, dei Miraculous...sto facendo dei vari schizzi ispirati agli animali che simboleggiano i componenti del gruppo» spiegò, sfogliando il blocco e facendole vedere alcuni schizzi con i loro vari animali, tutti lasciati a matita «adoro quel gruppo. E tu?»
«e...e io cosa?» chiese rialzando lo sguardo sul ragazzo.
«anche a te piacciono?»
«cos...ah si si...li adoro. Fanno...fanno una buona musica...» ridacchiò nervosamente. Che strana situazione, pensò, si faceva i complimenti da sola.
«Chloè, ti va se qualche volta ci vediamo e facciamo qualche schizzo insieme?» chiese.
Era un appuntamento quello? Ma che appuntamento era stare seduti a fare disegni?
L'arrivo della professoressa la risvegliò dai suoi pensieri, facendoli sobbalzare entrambi.
«d'accordo»Cancellò l'errore dal bozzetto, alzando lo sguardo su quella vecchia foto: erano giovani, all'ora, il sorriso era stampato sui loro visi da innamorati.
Passò il pollice sul suo viso, sorridendo tristemente al ricordo di quella giornata, passata con lei e con i loro amici, la natura che li circondava.
«mi manchi...» sussurrò «dove sei finita?» disse prima che entrasse nel suo studio il figlio.
«arrivata l'e-mail?» chiese quest'ultimo.
«buon pomeriggio anche a te, Adrien» disse l'uomo, guardando il ragazzo sedersi nella sedia davanti alla sua.
«dai papà! È arrivata o no?» lo incitò, guardandolo digitare sulla tastiera del computer e controllare le ultime e-mail.
«no, zero» rispose guardandolo.
«non è possibile...prova ad aggiornare il...coso» disse agitando la mano davanti a se.
«..."il coso"...»
«mi hai capito!» disse guardando il padre eseguire l'ordine.
«uguale a prima» disse ritornando al suo lavoro «fattene una ragione, dovrai aspettare ancora» disse massaggiandosi le meningi e sentendo il figlio sospirare rumorosamente «distraiti! Parla...con Marinette...»
«...è ad aiutare i suoi...»
«...allora con Nino...»
«...è a casa di Alya!»
«allora fai i compiti» gli disse alzando le spalle.
«...li ho già fatti» disse il biondo alzandosi dalla sedia «vado a giocare con un videogioco»
«bravo e non rompere»
Adrien aprì la porta, fermandosi e sorridendo al padre «ti voglio bene anche io papà»
«è arrivata l'e-mail»
«davvero?!!»
«no»Marinetti rientrò in camera sua, lasciandosi andare poi sulla sedia d'ufficio e accendendo il computer.
Quella giornata era stata faticosa e aveva fatto bene ad aiutare i suoi genitori.
Sussultò all'udire la suoneria della videochiamata e sorrise, vedendo chi la stava chiamando: Chloè. L'avrebbe comunque chiamata lei per sapere che cosa avessero fatto quel giorno al corso quindi accettò la chiamata e sorrise stanca alla webcam.
«ciao Chl...»
«ferma» disse la bionda, fecendole serrare la bocca «devo chiamare anche Alya»
«o...key...» disse la corvina, vedendo l'amica chiamare l'altra.
«bonsoir!» disse quest'ultima «che si dice di bello?»
«Nathanielmihachiestodivederciperfaredeidisegniinsieme» disse tutto d'un fiato Chloè, guardando la corvina ridere e la castana un po' confusa.
«ferme un attimo» disse appunto questa «Nathaniel non è il tipo che ti piace?» chiese guardando l'amica annuire «e allora...scusami non è una cosa buona?»
«si! Ma quanto sto con lui divento peggio di Marinette!»
«Ehi!»
«non c'è nessuno peggio di Marinette»
«Ehi!» protestò quella «beh in effetti Alya ha ragione...» constatò alla fine, alzando le spalle.
«che faccio?!» sbottò la bionda.
«ci vai...»
«...attacchi una conversazione...»
«...socializzate...»
«...e vi baciate» concluse Alya battendo le mani.
«può succedere?!»
«...si» rispose Marinette alzando le spalle.
«morirò.» si arrese Chloè, appoggiando la testa alla sua scrivania.Alzò la testa dal bozzetto appena finito e riaccese il computer, ricontrollando l'e-mail ghignando a quelle appena arrivate.
«Adrien!» lo chiamò non ricevendo alcuna risposta.
No, non lo avrebbe mai sentito dal suo studio.
Si alzò, avviandosi verso la camera del figlio e bussando alla porta.
«avanti» sentì.
Aprì la porta, vedendo il figlio intento a giocare ad uno dei suoi videogiochi e poi girarsi verso di lui.
«è arrivata»Marinette rise insieme alle amiche sorridendo poi alla vista della chiamata sul cellulare da parte di Adrien.
Accettò la chiamata mettendo il vivavoce.
«ciao!» esclamò insieme alle altre.
«ciao a tutte! Vi eravate riunite?» salutò lui.
«veramente siamo in videochiamata» spiegò la corvina.
«aggiungetemi e anche Nino...ho brutte notizie...» disse il ragazzo chiudendo la chiamata e riapparendo poco dopo in videochiamata, precedendo l'amico.
«perché brutte notizie?» chiese Alya dopo aver salutato.
«brutte notizie? Adrien che è successo?» chiese Nino.
«è arrivata l'e-mail...»
«...e...non ci tenere sulle spine Agreste!» disse Alya guardando il ragazzo abbassare triste il capo.
«...c'è scritto che...»
«non siamo passati, vero?» disse Marinette.
«beh veramente qua dice che tra due giorni c'è la prima prova per poi avere lo spettacolo tra una settimana...la canzone che dobbiamo portare sarà a tema amour e poi alla fine c'è scritto "che vinca il gruppo migliore!" ovviamente parla di noi» disse il biondo tappandosi le orecchie per l'urlo che arrivò dalle bocche degli amici.
«abbraccio di gruppo» disse Marinette abbracciando il computer. «ce l'abbiamo fatta»Nota autrice
E ce l'ho fatta anche io! Con un ritardo di poco meno di un mese ma sh.Speeeero di aver portato un bel capitolo e prometto che sarò più attiva.
Infatti da oggi posterò questa storia il lunedì, il giovedì e il sabato e il mercoledì e il venerdì aggiornerò le One-Shot.
Una domanda: la fanfiction vi sta piacendo oppure sta risultando noiosa? (per favore siate sinceri, accetto anche critiche, a patto che siano costruttive)
Che dirvi? Ci vediamo giovedì con il nuovo capitolo di questa storia e mercoledì con una One-Shot...particolare.
Al prossimo capitolo!
La vostra HermionedeVillers❤️
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Chi fermerà la musica?
FanfictionDue anni fa, Marinette e i suoi amici, erano su un palco. A cantare. A divertirsi. E lui era nei suoi ricordi. Quella canzone. Gli manca. Molto. Copertina a cura di: @_Louis_Agreste_15