7.

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«è stata. Una cosa. Meravigliosa!» disse Marinette una volta fuori dallo studio di Nadja Chamak «mi sono sentita finalmente...libera...» disse poi sorridendo e stringendo la mano del biondo al suo fianco, che le sorrise a sua volta.
«già, è stato come risorgere dalle ceneri»
«peccato che nessuno di noi è una fenice, Alya» disse Nino, cingendole le spalle con un braccio.
«non capisci l'arte della poesia» disse lei con fare teatrale.
Marinette sorrise all'amica. Sapeva che, in realtà, amava Nino più del suo basso.
Si fermarono tutti e sei di scatto, rischiando di essere investiti dal carrello pieno di vestiti che portava la loro costumista, Sabrina.
«cosa stai facendo?...» chiese Adrien sbuffando.
«e me lo chiedi pure?!» sbottò la rossa «tra meno di mezz'ora avrete un'altra intervista e in vi potete presentare con questi vestiti!»
«cos'hanno questi che non va?» chiese la corvina indicandoli.
«il pubblico li ha già visti!» spiegò Sabrina come se fosse una cosa ovvia «allora vediamo cosa possiamo fare...Ladybug! Togliti quella gonna a tubino!»
«...e ci vediamo nel mio camerino» disse malizioso il biondo, ricevendo uno scappellotto in testa da parte della corvina. «ti amo anche io, M'Lady»
«dicevo» continuò la costumista «vatti a mettere questa» disse porgendole una minigonna rossa a pois neri, richiamando una coccinella. «Rena, Rena...mia cara Rena Rouge...» disse poi picchiettandosi il dito indice sul mento «per te mettiamo un vestito arancione con delle sfumature bianche e questo bellissimo giubbotto di pelle con dietro una volpe...divino!» disse passandole il capo di abbigliamento e guardandola dirigersi verso il proprio camerino.
«ma non ero io lo stilista?»
«ti hanno rubato il posto, papà» rispose il biondo alzando le spalle.
«Queen Bee! Cos'è questo leggings a strisce gialle e nere?! Che siamo pagliacci?!» disse facendo ridere la bionda a bocca chiusa «mettiti questo vestito!» disse passandole un vestito della stessa fantasia del leggings indossato.
«e noi tre?» chiese Carapace.
«Papillon può restare benissimo così, Chat Noir...Chat Noir...» disse poi iniziando a cercare tra i capi di abbigliamento «vecchio. Troppo nero! Troppo verde. Già usato! E questo era dell'anno scorso! Ah no! Trovato! Si, mi piace.» disse annuendo alla sua decisione e passando ai due una giacca nera ad uno e una verde scuro all'altra «elegante e chic! Perfetto...andatevi a camminare! Marche!» disse battendo le mani tra di loro e guardando poi l'uomo davanti a sé «questi ragazzi d'oggi...»

Marinette uscì cinque minuti dopo dal suo camerino sobbalzando al sentire due braccia che le cingevano i fianchi.
«Adrien...» sospirò poi lei, lasciandosi baciare la testa e poi il collo.
«sei bellissima con questa gonna, M'Lady» disse lui facendola girare su se stessa e facendola ridacchiare «cos'è che ti fa ridere?»
«il soprannome che mi hai dato...non lo facevi da tanto...» rispose lei sorridendogli con il cuore.
«tu invece Mon Minù l'hai già detto» disse Adrien avvicinandola a se.
«ah davvero? Quando?»
«l'ultima volta che siamo usciti...quando mi hai detto quelle paroline...» disse lui avvicinando il suo viso a quello di lei.
«che paroline?»
«oh avanti! Le sai quali»
«fammi indovinare...le paroline sono "ti amo" per caso?» chiese lei baciandogli la punta del naso.
«esattamente, M'Lady...» rispose lui avvicinandosi ancora di più al suo viso cercando di baciarla.
«ragazzi!» urlò Nino facendoli sobbalzare, ridendo poi per il viso arrossato di Marinette «dobbiamo andare per la prossima intervista! E non fate cose in mezzo a dei corridoi!»
«io lo...!» disse la ragazza caricando sul moro per strozzarlo, fermata poi dal biondo.
«no! Ferma! Non puoi ucciderlo!»
«e perché?!»
«la batteria la suoni poi tu?» disse facendola sbuffare.
«ah grazie! No ho capito! Vi servo soltanto per questo!» disse il moro andandosene con un'uscita teatrale.
«ci dobbiamo fare curare, Adrien. Siamo tutti pazzi» disse lei con lo sguardo fisso nel vuoto.
«oh si, non ci sono dubbi M'Lady...questo non è un gruppo di persone normali» disse lui iniziando a contare con le dita «c'è la fissata con i costumi di scena, il serio che pare la Monna Lisa fatta uomo, poi abbiamo la regina fissata con il suo - come lo avete chiamato? - cavaliere con matita e pennello?»
«proprio così»
«poi abbiamo la fissata con i cognomi, la ragazza che appena le dici qualcosa di dolce o malizioso diventa un tutt'uno con i vestiti che indossa adesso...»
«ehi!»
«...e ultimo» continuò lui, come se nessuno lo avesse interrotto «ma non per importanza...il figo» concluse indicandosi.
«io direi narcisista» disse la corvina incrociando le braccia al seno.
«si si...tutta invidia, M'Lady»






Nota autrice
Eccoci qua con questo nuovo capitolo!

Piaciuto? Spero di sì.

Vi ricordo di andare a leggere la nuova raccolta di One-Shot (del quale ho pubblicato la "spiegazione"), che sostituisce It's My Destiny, conclusa ieri sera.

Al prossimo capitolo!

La vostra HermionedeVillers❤️

Chi fermerà la musica?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora