<<Olè!>> strillò Amanda, <<Ed ora che ci siamo proprio tutti sarà parecchio più divertente>> mandò giù un ennesimo sorso di liquido chiaro e si allungò sul davanti per far girare la bottiglia. Questa si fermò su Astrid e la giovane principessa si morse il labbro inferiore sopprimendo una risata.
<<Bene bene,>> disse Amanda col tono di chi sta per organizzare un complotto, <<io ti ordino di...>>
A quelle parole Megan decise di dire la sua. <<Un attimo, un attimo. Ricordavo che il gioco della bottiglia si facesse in tutt'altra maniera.>>
<<Abbiamo deciso di modificare le regole, tanto per renderlo più eccitante>> le rispose Jessica. <<Non aspettiamo che sia il fato a decidere per noi, diciamo che gli diamo una leggera spintarella.>><<Ah okay>> affermò la ninfa leggermente confusa.
<<Se non ti va più di giocare sei libera di farlo>> la informò l'amica.
E Megan rispose scrollando la testa, anche se ora poco convinta.
<<Bene>> continuò Amanda. <<Astrid ti ordino di baciare chi più desideri nella sala. Decidi tu dove.>>
La principessa si morse un dito, passò in rassegna tutti gli uomini della casa e poi puntò lo stesso dito su Jack.
E alle risate di solo parte dei presenti, Megan percepì in cambio un colpo all'anima.
"Forse ho sbagliato a voler giocare, forse neppure dovevo vederle certe cose".
E quello che le fece ancor più male fu lo slancio senza ripensamenti dell'amico, il quale si lasciò baciare dalla fanciulla senza remore né rimorsi.
Il bacio, se dapprima impacciato, fu in seguito davvero poco amichevole. Anzi, tutt'altro.
Astrid si avvicinò a carponi, temporeggiando con timidezza, per poi lasciarsi andare con fervore tra le braccia del Templare.
Non ci fu da stupirsi se l'attenzione di tutti ricadde unicamente su di Megan. E solo quando l'imbarazzante spettacolo ebbe fine, si vide ricambiare dall'occhiata confusa e pentita di Jack. Megan non riuscì a tenere il contatto. Abbassò lo sguardo puntandolo sul filamento di polvere incastrato tra le setole del morbido tappeto nero.
Il giovane aveva ricambiato con tanta partecipazione per vari motivi; in primis perché vedersi scegliere per la prima volta fra tutti, anche e nonostante Cristian, lo lusingò profondamente, tanto da ringalluzzirlo e farlo agire senza pensare, inoltre sperava di riuscire a scatenare una sorta di gelosia in Megan. Invece tutto ciò che ci lesse in quegli occhi scuri, specchi dell'anima, fu tristezza e delusione; e fu allora che capì di averla allontanata ancora di più. Sempre più distante, sempre più freddo il corpo lasciato solo di capire senza una ragione comprensibile.La vibrazione del suo cellulare la informò di un nuovo messaggio e quando la ragazza lesse il nome del mittente, lanciò di sfuggita un'occhiata all'amica d'infanzia; questa le rispose con un occhiolino d'intesa.
"Io sapevo... perdonami ti prego, poi ti spiegherò. Almeno così non dovrai sentirti in colpa". Recitava il messaggio. E solo allora Megan iniziò a capire il perché di quell'ordine che all'inizio le era sembrato assurdo e senza senso. Malgrado il messaggio, il cuore continuò a far male, non ci fu verso di rimediare a ciò che aveva visto.
La bottiglia si fermò sul nuovo partecipante e questa volta l'aguzzino fu Melita.
<<Cristian devi bere un bicchiere di vodka, mandalo giù fino all'ultima goccia e tutto d'un fiato, e dato che l'alcol ti riscalderà parecchio dovrai toglierti il maglione e tutto ciò che hai sotto, e restare a busto scoperto.>>
E Cristian eseguì l'ordine senza indugiare più di tanto. Gli indumenti finirono a terra seguiti da risolini divertiti. Anche in questo caso la ninfa temporeggiò sul tappeto, incerta se guardare o meno il compagno di casa. Sapeva dell'effetto che quella pelle nuda aveva su di lei, conosceva il proprio io più profondo e purtroppo sapeva di quanto suscettibile fosse; si sarebbe ritrovata con le guance a bollire di rosso nel giro di pochi secondi, e fu proprio quello che successe quando finalmente decide di alzare lo sguardo. Contemplò la schiena ritta e forte, le spalle larghe e disegnate alla perfezione, le linee nere delle catene strette a lingue di fuoco che discendevano dal collo lungo il braccio sinistro e quello stesso fuoco si accese in lei riscaldandola come il sole d'estate.
Anche gli occhi di Cristian finirono per incatenarsi a quelli della giovane e questa volta privi di malizia, assenti di superbia e arroganza; solo il vuoto di due pozze nere. Inutile volerci leggere qualcosa, vani gli sforzi della ninfa di comprendere cosa il Templare pensava; irraggiungibile quell'essere distante e sconosciuto. Questa volta, come tante altre volte, fu la giovane a perdere la sfida. Abbassò lo sguardo percependo il calore del viso intensificarsi.Quando fu il turno di Christofer la fortuna volle che la bottiglia si fermasse proprio su di Megan.
<<Che fortuna questa sera!>> esclamò l'Elfo sorridente. <<Megan bevi anche tu un bicchiere di vodka...>>
<<Meglio mezzo>> dissero all'unisono gli altri della casa.
<<Okay mezzo>> concordò l'Elfo; ma aveva qualcos'altro da aggiungere <<e in più...>>
<<Scegli bene le tue prossime parole, folletto.>> La minaccia giunse nascosta da un sorriso, ma l'esternazione non infondeva nulla di amichevole. Cristian stette con le braccia incrociate in segno di sfida ad attendere che l'altro continuasse.
Christofer in compenso non diede molto peso all'avvertimento, anzi, più incentivato di prima, ordinò: <<Megan, voglio che tu accetti un appuntamento per domani sera>> sorrise e quindi concluse: <<solo io e te.>>
<<Okay>> fu la risposta decisa della ninfa, la quale rispose senza alcuna titubanza, dopo aver tossito per svariati secondi. Un solo sorso di vodka era riuscito a metterla ko, decise dunque di accantonare il bicchiere.
<<Ah, peccato. Avrei dovuto pretendere di più>> esclamò il ragazzo <<vorrà dire che per qualcosa di più impegnativo pazienterò volentieri.>>
E con quella battuta si guadagnò più di uno sguardo accigliato. Jack lo detestò in quel momento, ma sapeva che non avrebbe potuto dire o fare niente, sicuramente non dopo il bacio con Astrid.Quando fu il turno di Megan, la bottiglia si fermò su di Jessica.
<<Jessica ti lascio carta bianca, fa quel che vuoi entro i prossimi due minuti, naturalmente dovrai per forza far qualcosa...>>
<<E chi pensa di non far nulla>> rispose la rossa interrompendola. Aspettava quel momento da parecchi mesi. E Megan lo sapeva; sapeva qual era il desiderio dell'amica, ma non avrebbe avuto la forza ed il coraggio di comandare personalmente.
Jessica si affiancò maliziosamente al capitano dei Templari e poi si portò alla stessa altezza per poterlo baciare comodamente.
Cristian lasciò fare; ricambiò il bacio senza molta partecipazione, ma anche senza lasciar intendere di non gradire; al contrario della giovane che si diede da fare per rendere quei secondi i più indimenticabili possibili.
Alla fine Cristian le sorrise scrollando la testa <<Jessy... sempre la solita>> aggiunse.Per Megan quei secondi furono un puro tormento. Aveva cercato di non guardare per non farsi più male, ma i fischi e i cori di incoraggiamento degli altri le avevano regalato un resoconto dettagliato dei momenti anche senza personale partecipazione.
Sgradevolmente, percepì il fuoco dell'invidia graffiarle le viscere, e il pentimento di quell'ordine la tormentò per i seguenti minuti.
Era tardi, la falce di luna alta nel cielo notturno indicava che l'ora dei giochi si era ormai sovrapposta a quella dei sogni.<<Un ultimo giro di bottiglia>> suggerì Jessica con la speranza di essere scelta per la seconda volta dalla fortuna. <<Cristian tocca a te>> concluse febbricitante.
<<Va bene, ma dopo basta, ho da fare.>> Si sporse in avanti, ma prima di girare la bottiglia indirizzò a Megan uno sguardo divertito; uno di quelli che all'interno contengono più di quanto le parole possano dire. E la giovane aggrottò le sopracciglia cogliendo in pieno la minaccia del ragazzo. Una minaccia dolce e spietata, aspettata e desiderata.
La bottiglia fece due giri seguita dal martellante ritmo del cuore di lei, per poi fermarsi con assurdo tempismo puntando la stessa Megan; e lei smise di respirare. Sapeva che Cristian le avrebbe ordinato qualcosa di irritante.
"Sicuramente mi farà arrabbiare... chissà se mi proibirà di uscire con Christofer. Poco importa, ci uscirò ugualmente..."
E mentre la ninfa ragionava tra sé e sé, il capitano la puntò deciso.
<<Megan,>> la richiamò lui catalizzando su di sé l'intera attenzione della sala, <<baciami.>>
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Sweet Lie - Il Principe Oscuro
FantasySecondo libro della saga: L'Imperatrice dei Tre Mondi. Per chi non avesse letto il primo, consiglio vivamente di farlo ricercando: Sweet Lie - il Libro dei Tre Mondi. Un nuovo anno è cominciato nella casa di Trastevere seppur, per Megan, la situazio...