38. IL FIORE DELLA SPERANZA E IL FUOCO DI GHIACCIO

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<<Non mi sei scaduta Megan>> disse l'Elfo.
<<Cosa?>> domandò la giovane ancora frastornata.
<<Per quello che ha detto Cristian>> spiegò lui, scalando la ripida scalinata che li avrebbe condotti in soffitta. <<Dicevo, che non ho perso stima di te. Si capisce chiaramente che Cristian ha agito in quel modo per scoraggiarmi; è invidioso. Più ovvio di così.>> Alzò le spalle. <<Ci tiene davvero a te. Se anche tu condividi gli stessi sentimenti, allora mi farò da parte. Non c'è alcun problema per me. Meglio ora che più in là.>>
<<Ma quali sentimenti>>, disse lei, non rispondo propriamente al concetto del ragazzo, <<ti assicuro che non prova alcun niente per me. Si diverte solo nel mettere a disagio la gente. Questa volta lo sfortunato bersaglio eri tu. Io sono abituata a fare da spugna al suo frustrato umore, ma spero che tu non ci sia rimasto male quando ti ha chiamato mezzo Elfo.>>
<<Assolutamente no, tranquilla. Seppur non essendo propriamente un mezz'Elfo, dubito che lui abbia agito con l'intento di ferirmi.>>
"Ah poverino... si vede che non lo conosci".
<<Credo l'abbia fatto più per mettermi in cattiva luce di fronte a te. Mi considera un avversario temibile e in battaglia ogni strategia è lecita. Accetto volentieri la sfida>> le sorrise ammiccandole.
Megan allora sgranò gli occhi fingendosi offesa. <<Cosa sarei diventata ora, un bottino di guerra?>>
Il ragazzo scrollò la testa ridendo divertito. <<Se le guerre promettessero tali vittorie, penso che si combatterebbe con più gioia e meno paura.>>

<<Cosa odono le mie orecchie; sviolinate in arrivo>> lo interruppe Adrian, anticipandoli alla porta. <<Megan, non sai in cosa ti sei cacciata.>> Riempì d'aria i polmoni per poi buttarla all'esterno in un solo colpo. Ma il sorriso che animò il volto, fece immediatamente comprendere quanto affetto legasse i due giovani, malgrado le parole avessero potuto smentire.
<<Penso che qui a Roma chiamate quelli come lui "Don Giovanni">> continuò il principe Elfico. <<Ha avuto più donne Christofer in soli ventiquattro anni, che un Elfo anziano in tutta la sua vita.>>
L'altro lo colpì amichevolmente con un pugno al fianco. <<Bada bene fratello a non mettermi in cattiva luce. Ci ha già pensato quello lì di sotto a percorrere la tua stessa strada, ma sappiamo entrambi che non mi lascio scoraggiare facilmente dalle prese in giro. Oramai ci ho fatto la corazza, difficile scalfirla con così poco.>>
Adrian ridacchiò per poi agganciarlo per il collo avvolgendo il braccio attorno ad esso.
<<Stai serena Megan>> si apprestò a smentire velocemente. <<Questo qui è un bravo ragazzo. Ha avuto tante donne solo perché non ha mai conosciuto quella giusta. Si comporta bene col genere femminile, e forse è proprio per questo che il suo nome spopola tanto tra le pagine rosa dei diari delle mie consorelle.>>

<<Buono a sapersi>> rispose la ninfa assecondando il divertimento. <<Ma ahimè, il giovane playboy dovrà rinunciare ad un ennesima tacca alla sua cintura, perché la sottoscritta non è per nulla alla ricerca di un fidanzato... non ora almeno>> ammise. <<Sto ancora facendo fatica a risolvere i problemi col primo. Sinceramente non so se ho ben chiaro cosa voglio anch'io.>>
<<Farai bene a capirlo entro domattina>> l'avvisò Adrian serio. <<Jack sta tornando, ed è intenzionato a parlare con te per chiarire definitivamente le cose fra voi.>>
<<A quanto pare ha deciso di informare tutti tranne la diretta interessata>> bofonchiò Megan con tono tendente al sarcasmo. <<È strano che voglia parlare con me, anche perché sono due giorni che provo a contattarlo telefonicamente, ma putacaso si dimentica improvvisamente come si risponde al telefono quando vede comparire il mio nome sullo schermo.>>
<<Perché probabilmente vuole parlarti di persona.>>
<<Sarà... ma un messaggino poteva mandarlo. Almeno per informarmi delle sue buone condizioni. Mi sono preoccupata così tanto...>>

<<Hai ragione. Ma ora basta parlare di cose serie. Anzi parliamo di cose ancora più serie>> il principe si rivolse a Christofer. <<Malgrado la tua grande popolarità nei paesi del nord, qui a Roma dovrai fare un passo indietro e sottostare al volere del tuo principe.>>
Il giovane Elfo alzò le mani arrendevole. <<Ho in qualche modo agito disubbidendoti?>>
<<No, no. Mi riferivo al tuo irresistibile fascino. Stavolta farai bene a non sfoderare il tuo talento da latyn lover. Perché se le cose tra il mio amico Templare e la bella Megan dovessero finire definitivamente, io avrei la precedenza. D'altronde anche le profezie vedono il fiore della speranza e il fuoco di ghiaccio unirsi per la vita.>> Le strizzò un occhio alla ricerca di complicità. Ma le parole appena ascoltate mandarono in confusione la ninfa. Corrugò la fronte rabbuiandosi.
<<Di quale profezia stai parlando?>>
<<A quanto pare ancora non sei andata a far visita ad Elias>> si morse il labbro capendo di aver detto qualcosa in più di quanto doveva.
<<Beh tanto vale dire tutto. Già che ci siamo. Malgrado dovrei tacere di fronte Christofer, non lo farò; di lui ho piena fiducia.>> Adrian si accomodò all'angolo del letto attendendo che anche gli altri due si unissero, e dunque continuò: <<mio padre ha trovato un antico documento tra i vecchi libri della biblioteca reale. Chissà da quanto tempo quella pagina era lì. Sta di fatto che nonostante avesse compreso si trattasse di un documento importante, non è riuscito a leggerne il contenuto. Ciò l'ha immediatamente indotto a ricollegarlo a voi ninfe. Sappiamo che alcuni di voi posseggono il dono della lettura invisibile; quel foglio non poteva che essere di vostra proprietà. Ha chiamato Elias informandolo del fatto. Come ricompensa ha preteso che ogni cosa, fosse scritta sul documento, sarebbe dovuta esser rivelata anche a lui. Dopotutto il foglio era custodito nella nostra biblioteca, ci sarà pure un motivo. Inoltre senza di noi, voi non l'avreste mai avuto. Minimo, essere messi al corrente dei fatti.>>

<<E...>> Megan lo incoraggio a continuare. <<Elias ti ha detto di cosa si trattava?>>
<<Certo>> affermò soddisfatto. <<La parola data conta molto per uno come Elias. C'era il continuo di una vecchia profezia. Sembra abbia quasi mille anni. Seppur il precedente non ci sia stato svelato, penso che il pezzo che sto per citare conta molto più di tutto il resto.
Su per giù recitava così>> scoccò la lingua sotto il palato, e fiero di quel che sapeva cominciò a parlare: <<"il fiore della speranza al fuoco di ghiaccio dovrà donarsi, senza remore né rimpianti. L'amore sboccia tra le vecchie stirpi, impossibile trattenere la potenza del cuore. Il potere bramato da millenni vincerà sul bene e male, liberando l'acciaio dalle tenebre". Poi non ricordo più, questa però era la parte più interessante.>>

<<E, quindi, cosa vuol dire?>> domandò Christofer burlandosi di Adrin. <<Amico, capisco che per il ruolo che ricopri, tu ti senta importante, ma dubito che una profezia scritta millenni fa parli di te e Megan.>>
<<Beh, il fiore della speranza sarei io...>> ammise la ninfa, non felice di ricoprire quel ruolo.
<<Tu stai zitto>> lo ammonì Adrian. <<È evidente che non capisci nulla. Secondo te le due vecchie stirpi quali sarebbero?>>
<<Ninfe ed Elfi>> rispose con tono scontato, il giovane interrogato.
<<Oh. Giusto. E dimmi, come mi chiamate da sempre?>> domandò ancora Adrian.
<<La saetta dei ghiacci...>> rispose nuovamente Christofer, per poi ricollegare infatti. <<Saetta... il fulmine... il fulmine quando colpisce incenerisce e brucia tutto ciò che tocca.>>
<<Esattamente!>> si pavoneggiò entusiasta il principe.
Megan, nel frattempo, seguiva il discorso non pienamente convinta dei collegamenti.
"Anche se devo dirlo, il ragionamento non fa una piega. Allora io ed Adrian...". Fissò per qualche secondo l'amico. Da sempre considerava l'Elfo davvero bello e parecchio affascinante, ma mai aveva considerato il loro rapporto sotto un altro punto di vista, se non con gli occhi dell'amicizia.
"Eppure Elias ci crede. È convinto che io sia il fiore della speranza e che riuscirò in qualche modo a sconfiggere l'oscurità del mondo", ripensò alle ore trascorse in compagnia della ninfa più anziana e di quante volte l'uomo le aveva letto e spiegato le pagine del Libro Dei Tre Mondi.
"Dunque io ed Adrian... l'unione tra ninfe ed Elfi è sacra da tempo immemore. Un figlio probabilmente è il frutto di questa unione" lo contemplò per alcuni attimi non percependo alcun trasporto in lei. Nulla scattò all'interno, nessuna scintilla si accese facendole provare anche il minimo sentimento nei confronti del giovane. Anzi, il pensiero di diventare madre la scoraggiò maggiormente. E in quel momento, la consapevolezza di essere il fiore della speranza, gravò su di lei come se alla caviglia portasse un macigno e stesse per affondare nel mare più profondo.

Sweet Lie - Il Principe OscuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora