Ma il Templare non la lasciò continuare, la sua voce l'ammutolì e quello che disse in seguito la scioccò.
<<Cos'è tutta questa rabbia repressa, fratello? Non ti diverti sotto le coperte da tanto, troppo tempo. Lo dico sempre che scopare fa bene alle zitelle acide come te>> si portò in piedi camminando qualche passo in direzione dell'altro. Cristian inclinò il capo di lato, valutando fino a che punto la follia lo spronasse a continuare. L'autocontrollo era appeso ormai ad un filo, troppo sottile per reggere ancora tutto quel peso.
<<Io e Megan abbiamo dovuto affrontare dei discorsi molto seri riguardanti il nostro futuro. Un futuro del quale tu non ne farai mai parte. È stata molto chiara al riguardo: non ci sarà mai nulla e nessuno in grado di dividerci>> imitò la voce di lei.Un lampo negli occhi di Cristian accese una scintilla, la furia lo assalì facendogli perdere il controllo.
Megan non riuscì ad accorgersi in tempo della catastrofe imminente.
Sentì uno schianto.
Ma Jack resse il colpo, non venne sbalzato in aria come la prima volta, mantenne la posizione e attaccò a sua volta. Si colpirono a vicenda lasciando che il sangue schizzasse ad ogni pugno.
<<Cosa volevi cucinare per cena, fiorellino?>> domandò Cristian con ironia, il volto dominato dalla folle euforia non auspicava nulla di buono. Un'ironia macabra. Il riso non arrivò mai agli occhi, si fermò sulle labbra inarcate a mostrare i denti, proprio come una bestia inferocita. Afferrò per il maglione Jack, non lasciandogli il tempo di reagire e dunque lo inchiodò a terra, sotto il proprio peso, schiacciandogli con il palmo la guancia destra sul pavimento in modo che gli occhi di lei e quelli di Jack si unissero per pochi secondi, così da permettere alla ninfa di leggere quanta paura, rabbia e frustrazione ribollissero nelle sfere di mare dell'amico.
<<Ti va bene ugualmente se il pollo pesa novanta chili? O è troppo grosso per i tuoi gusti? Cosa dici? Conviene farlo a pezzetti prima di infornarlo?>>
Un pugno ben assestato sulla spalla del giovane; ed uno schiocco fu seguito da un rantolo di dolore. Ma Jack non urlò, ciò che invece fece Megan, colta dalla sconforto.
<<No!>> strillò con terrore. <<Finitela di fare così, vi farete male sul serio.>> Si avventò su di loro, ma una spinta decisa da parte del moro Templare la vide sbilanciarsi all'indietro per poi crollare col sedere sul pavimento.
<<Stanne fuori mocciosa, io e te faremo i conti più tardi.>><<Cos'è che ti indispettisce di più Cristian? Non aver avuto la situazione sotto controllo, sapere che non tutto fila sempre secondo i tuoi piani? Che Megan è l'unica ragazza sulla faccia della terra che non riuscirai mai ad avere? Oppure, ti fa impazzire non sapere cosa ci sia stato tra di noi durante queste ore lontani da casa?>> Scoprì i denti e le labbra si tesero all'insù. Lasciò al ghigno dispettoso svelare l'allusione.
Un'altra parola di sfida e Cristian avrebbe riversato l'intera preoccupazione patita durante le tre ore precedenti sul suo compagno di divisa. Un patire amaro e salato. La scomparsa della ninfa aveva aperto in lui porte nascoste e dolorose; neppure immaginava l'esistenza di sentimenti tanto deprimenti. Paura di non rivederla più, il terrore che le fosse successo qualcosa di brutto, la speranza di rivederla tornare a breve e la disperazione nello scoprire quanto poco convincente fosse la stessa speranza. Tutti tasselli di un puzzle fatto di furia e livore; per finire Jack stava ponendo al loro posto gli ultimi pezzetti ad incastro, inconsapevole e, tuttavia menefreghista, di quanto quelle parole avrebbero scatenato.<<E invece io so cosa ti fa più arrabbiare, caro mio.>>
<<Jack finiscila di incitare!>>
<<Cosa?>> chiese l'altro, voglioso di conoscere.
<<Il tuo intuito non sbaglia mai, vero campione? Cosa è successo tra me e Megan in questo breve ma intenso lasso di tempo? Dai che lo sai di già>> sghignazzò incurante della saliva completamente rossa ad inguacchiare i denti e le labbra. << Sai cosa mi ha detto? Che l'amore nei miei confronti non è svanito e che malgrado non abbia ricambiato a lungo il nostro bacio, non l'è dispiaciuto affatto.>>
<<Basta! Jack finiscila!>>
Ma lui non si arrese, continuò: <<Ascolta qui, parole sue: fino a poco tempo fa ci baciavamo in un letto, non è cambiato poi molto d'allora. Cosa ti fa capire questo?>> Un ghigno diabolico rivestì le labbra dell'incauto ragazzo. E mentre gli occhi di Megan furono invasi dalla tristezza e dalla fredda delusione, il nero delle iridi di qualcun altro si accese di fuoco. Divampò nel corpo bruciando la razionalità e la prudenza. Con uno scatto Cristian si portò in piedi tirando dietro di sé il corpo dell'altro. Inutile lo scalciare a mezz'aria, non l'avrebbe mollato. Lo trascinò in alto impugnando il colletto del maglione che si tese quasi a strozzarlo.E dunque colpì duramente. Un pugno d'acciaio si materializzò dal nulla spaccando disastrosamente lo zigomo destro di Jeck che questa volta non riuscì a trattenere il dolore. Si lesse chiaramente negli occhi e nella postura rannicchiata al suolo; malgrado l'andazzo, non cedette agli istinti. Da troppo tempo attendeva quello scontro.
Si avventarono l'uno sull'altro e Megan incominciò a temere il peggio. Chiamò aiuto a squarciagola, ma evidentemente nessuno era nei paraggi, neppure la scorta sui tetti limitrofi. Richiamò a sé la forza ma questa non rispose, lo sbaglio di averla utilizzata in precedenza per un episodio futile, la fece disperare.
E quando Jack estrasse dalla tasta la spada da battaglia disponendosi in posizione d'attacco, allora la ninfa piagnucolò implorando una resa.
<<Basta vi prego! Vi prego fermatevi... è vero, io e Jack abbiamo sbagliato, ma non dovete arrivare a tanto.>>
Alla preghiera di Megan contrastò assurdamente l'euforia senza senso degli altri due. Cristian si preparò ad affrontare l'avversario senza però munirsi di un'arma anch'egli. Lo attese disarmato, spronandolo a farsi avanti con le mani nude.
<<Vieni squallido bastardo, fammi vedere di cosa sei capace. Il sangue contaminato ti da alla testa, zerbino; non permetterò di avvicinarti ancora alla ninfa, dì pure addio alla tua dolce amichetta. Mi stai servendo su un piatto d'argento l'occasione giusta per farti fuori. Stasera dirai addio alla tua divisa da Templare.>>E Jack sormontato dall'astio attaccò senza pensarci due volte. Affondò la prima volta a vuoto. Per fortuna Cristian riuscì a scansarsi in tempo. La scendo però non fu tanto fortunato e la lama sprofondò nella gamba con facilità.
Urla strazianti si alzarono nell'aria, ma neppure la disperazione di Megan smosse qualcosa negli altri due. Si frappose fra loro, ma entrambi i Templari si scansarono portando altrove lo scontro.
<<Mi stupisce quanta boria vi sia in un unico individuo>> disse Jack, notando e odiando il ghigno divertito sul volto dell'altro , <<davvero credi di tenermi testa disarmato? Ma non l'hai ancora capito che sono diventato più forte di te? Ti ringrazio davvero tanto per avermi salvato la vita con quella trasfusione; peccato che io non avrò la stessa clemenza con la tua, di vita.>>
<<Ma cosa stai dicendo Jack?! Sei impazzito per caso?! Ma ti senti quando parli? Sembri un Oscuro!>>
E quella osservazione, fatta dalla fanciulla, sembrò colpirlo più duro di un pugno. Un barlume di coscienza apparve sul volto del giovane. Fu accolta bene la distrazione da parte dell'altro che non ci pensò due volte ad attaccare; fece volare lontano la spada e nuovamente lo mise al tappeto. Inutile l'insufficiente resistenza del più piccolo, non era affatto il più forte tra i due e Cristian fu felice di dimostrarglielo. Lo colpì ripetutamente al volto fino a quando questo non divenne una maschera irriconoscibile grondante di sangue.La fanciulla si buttò sulle spalle del Templare tentando in tutti i modi di farlo smettere, ma senza riuscirci. Questa volta alche Jack tentò di allontanarlo, consapevole di quanto poco ancora avrebbe resistito, ma le braccia schiacciate sotto le gambe dell'altro non vollero muoversi, non riuscivano proprio a sgusciare fuori e interrompere l'esecuzione.
Ragazzi qui si fa sul serio, fa quasi paura quanto rancore possiedono l'uno nei confronti dell'altro... chissà come finirà, si salverà Jack? Commentate, commentate, perché così mi date la spinta di continuare a scrivere.
Comunque sta arrivando la parte centrale del libro. 😁 ed io sono emozionatissima 😘
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Sweet Lie - Il Principe Oscuro
FantasySecondo libro della saga: L'Imperatrice dei Tre Mondi. Per chi non avesse letto il primo, consiglio vivamente di farlo ricercando: Sweet Lie - il Libro dei Tre Mondi. Un nuovo anno è cominciato nella casa di Trastevere seppur, per Megan, la situazio...