34. IL NUOVO TEMPLARE

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<<Non capisco...>> ammise la ninfa. <<Cosa c'entra il coma, il sangue degli Oscuri, insomma, tutto questo con me, te e lui.>>
<<Se non fosse finito in coma, io non avrei avuto la possibilità di stargli accanto per così tanto tempo e di conseguenza mai si sarebbe accorto di me.>>
<<Ma dunque dici che il sangue di Oscuro l'ha modificato in qualche modo?>> domandò Megan, seriamente interessata a questo punto.
<<Altro che sì!>> affermò Astrid. <<Vieni, ti mostro una cosa. Gli scienziati stanno lavorando sodo per capirci qualcosa, ma è ancora tutta un'incognita.>>
La giovane Elfo si incamminò verso una destinazione ignota, voltandosi di tanto in tanto per accertarsi di essere seguita.
<<Jack ha completamente distrutto tutte le certezze riguardanti il virus-vampiricus. Sai che i Templari possiedono un gene capace di rigettare completamente il virus e, nei casi sfortunati, indurrebbe alla morta definitiva?>> E Megan fece di sì col capo, più volte gliene avevano parlato i suoi amici.
<<Dunque è assurdo che Jack sia stato aiutato proprio dal sangue d'Oscuro per sopravvivere ad una morte certa. Malgrado il virus abbia attecchito in lui, fortunatamente è rimasto latente, senza quindi mutarlo in quella specie di demoni senza sentimenti. Naturalmente ciò non l'ha privato anche di spiacevoli conseguenze.>>

<<Stai forse dicendo che Jack è tecnicamente un Oscuro?>>
<<No no, non lo è. È rimasto sempre il nostro Jack.>>
"Nostro..." ripeté mentalmente la ninfa, provando un certo fastidio.
<<Qui in Sede effettuano parecchie videoriprese durante gli allenamenti dei Templari. E quelle riguardanti Jack sono divenute delle vere e proprie materie di studio.>>
Si avvicinarono ad una porta con affisso, in alto al centro, una targhetta che riportava la scritta "studio tecnico". La giovane spinse per aprire, ed una stanza spaziosa le ospitò. Computer, schermi e lavagne in plexiglas riempivano l'area, e centinaia di fili scoperti correvano lungo tutti il perimetro.
<<Ecco, ti faccio vedere.>> Astrid, senza l'invito di nessuno, si appropriò di una sedia, piegò la gamba destra sotto il peso di tutto il corpo mettendosi comoda. Quindi si impossessò di un computer; pigiò sul pulsante di accensione e lo schermo si colorò d'azzurro. <<Vieni, siediti accanto a me>> la invitò tirando a sé una seconda seduta imbottita.

Megan si guardò attorno prima di seguire la ragazza. Alcuni scienziati erano concentrati nello studio scrupolo di una parete riempita interamente da televisori. La ninfa aguzzò la sguardo riconoscendo le strade della città. L'intera Roma era sorvegliata da centinaia di occhi elettronici.
<<Megan, ci sei?>> la richiamò la principessa, per poi ridacchiare notando lo sguardo smarrito dell'altra. <<Sì lo so, fa impressione sapere di vivere in un gigantesco "Grande Fratello", ma Dio li benedica... un tempo i normali non erano così fortunati.
Ora, però, concentriamoci. Guarda bene i video che ti mostrerò. Uno è stato girato prima del coma, l'altro subito dopo. Non ti dirò qual è l'uno o l'altro, ma sono certa te ne accorgerai da sola.>>
Ed in effetti fu così.
Assistette al primo allenamento di Jack. E Megan immediatamente riconobbe il ragazzo di sempre, quello che aveva visto combattere e salvarla dal demone cento denti un anno prima. Il giovane Templare combatteva bene, schivando e colpendo a sua volta l'amico avversario.
Nel secondo video il cambiamento fu evidente e notevole. Questa volta i due Templari a scontrarsi erano proprio Jack e Cristian.

Megan assecondò il proprio cuore; lo lasciò accelerare e questo si riempì d'orgoglio.
I due si muovevano con grazia e letale destrezza, confrontandosi ed eguagliandosi.
<<Un tempo Jack non avrebbe avuto neppure una speranza di riuscire a battere Cristian, invece ora quasi l'eguaglia>> spiegò Astrid. <<È assurdo un miglioramento tale in così poco tempo.>>
<<Anche perché sarebbe dovuto peggiorare dopo tutti quei giorni di coma>> ipotizzò Megan.
E l'Elfo assentì condividendo il pensiero. <<Esatto. È successo tutt'altro in realtà. Altro che peggiorare! Ha aumentato la propria forza del trenta percento, e non solo, anche la tecnica di combattimento sembra si sia affinata parecchio.>>
<<E tutto ciò è dovuto al sangue d'Oscuro, giusto?>>
<<Giusto. Il sangue di un Oscuro speciale oserei dire. Peccato sia morto, sarebbe stato utile confrontare il genoma di quest'ultimo con quello di un suo simile. Come ti dicevo, sembra l'abbia mutato geneticamente ma senza tramutarlo. Fortunatamente, aggiungerei.>>
Allora Megan ricordò i repentini cambiamenti d'umore e quei comportamenti iracondi che mai avrebbe immaginato di riscontrare in lui, e li ricollegò velocemente alle spiegazioni date dall'Elfo.
<<È diventato pure più irascibile>> puntualizzò Megan.
<<Purtroppo sì, è uno degli effetti indesiderati di cui ti parlavo prima. Sì arrabbia con maggiore facilità ed è meno disposto a sottostare alle regole>> confermò Astrid. <<Bene, qui abbiamo finito. Le mie conoscenze in merito al sangue di Oscuro sono terminate>> aggiunse spegnendo il computer.

<<Devo fare una chiamata urgente... sai mio padre>> scrollò la testa ridacchiando <<È convinto che mi caccerò in qualche sorta di guaio stando qui, perciò mi ha fatto promettere che ogni giorno, alla stessa ora, devo telefonarlo per metterlo al corrente di ogni cosa.>>
<<Parecchio protettivo il papi.>>
<<Sì, anche troppo, ma lascio correre. Ho compiuto da poco diciotto anni e sono ancora la cocca di papà. Confido che col tempo lascerà andare un po' le redini. Per il momento seguo i suoi ordini, mi attengo volentieri al comando sapendo che in cambio posso rimanere qui.>>
"Vicino a Jack" Megan, continuò così il pensiero. Ma non lo disse, era certa che lo stesso avesse transitato la menta di Astrid, e si vide bene dal metterla in imbarazzo. La principessa era stata molto gentile ed una nuova consapevolezza iniziò a farsi largo in lei. Forse Astrid aveva ragione, magari loro due sarebbero diventate davvero buone amiche. Per il momento i sentimenti d'invidia lo escludevano a priori.
"Ma chissà... un domani", lasciò aperto un piccolo spiraglio; ben presto lo stesso si sarebbe spalancato.
<<Mi poteresti indicare dov'è la stanza degli interrogatori?>>
<<Ma Cristian non ti aveva detto di stare alla larga da quel posto?>>
Un'alzata di spalla fu l'unica risposta.
<<Bene, tanto sono sicura che riusciresti a trovarla ugualmente anche senza il mio aiuto>> sghignazzò l'Elfo accompagnata dall'altra. Quest'ultima, stranita, gustò la sensazione di complicità che le unì in quegli attimi, beandosi della nuova scoperta; rispetto all'inizio della chiacchierata, la principessa le era molto più simpatica. Astrid anche in questo aveva avuto ragione.
<<Segui il corridoio numero otto, vai fino in fondo, e lì troverai ciò che cerchi... o meglio "chi" cerchi>> ammiccò complice. <<Adiacente all'ingresso delle prigioni è collocata la stanza degli interrogatori. Cristian sicuramente è lì dentro.>>
<<Grazie>> disse prima di andare. La bocca si tese automaticamente ed un sorriso radioso venne ricambiato con uguale intensità dalla bella ragazza dai capelli d'oro; li vide ondeggiare sulle spalle ed oltre, mentre la fanciulla si voltava correndo con leggerezza sul pavimento bianco venato, e quindi Megan seguì le indicazione, percorrendo la propria di strada.

Sweet Lie - Il Principe OscuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora