21. PEGNO

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Desiderava quel bacio. L'aveva bramato da così tanto tempo da sentirsi impazzire. Con la speranza che fosse lei a chiederlo, una speranza vista morire giorno dopo giorno in quei lunghi mesi di freddo inverno. Non era abituato a chiedere, né tantomeno si poteva identificare come il tipo dai gesti gentili e le parole dolci, anzi. Ed ora la fortuna e l'ineguagliabile destrezza, in realtà più la seconda che la prima, gli aveva regalato quell'opportunità. Finto il placido star seduti a gambe incrociate e busto scoperto, la verità era che non aveva aspettato altro tutta la sera; fino ad allora sperando che qualcun altro dettasse l'ordine, ma nulla di questo era successo, perciò, deciso più che mai nel crearsi da solo la propria fortuna, fece fare i due giri alla bottiglia calibrando maniacalmente la giusta forza, convinto quasi con certezza del risultato.
Il ghigno birichino palesatosi sul volto di Cristian, fece invece infuriare gli animi dei due amici seduti l'uno accanto all'altro. Jack e Adrian annusarono l'imbroglio, ma non avendo prove a sufficienza dovettero tacere e assistere allo spettacolo.

Il cuore di molti fece una battuta d'arresto per poi esplodere più impetuoso di prima. Qualcuno batteva per rabbia, a qualcun altro correva per dolorosa tristezza, e uno solo, troppo confuso per capire, martellava in bilico tra paura e contentezza.
Percepibile, lo sfarfallio sfrenato del muscolo inquieto della ninfa, che come al solito si ritrovò divisa in due; parte pendeva dal lato della ragione e gran parte verso quello del cuore; la prima, indignata per l'ennesimo comando senza ritegno del suo Primo Custode, la seconda felice di doversi abbandonare finalmente a ciò che più il suo istinto chiedeva.

<<No!>> rispose lei, ridestandosi dall'onirico scenario. Ragionando, capì di non poter mostrare a tutti come moriva tra le braccia di lui. Chiunque avrebbe capito quanto di vero c'era oltre l'indifferenza di quel bacio.
<<Non puoi rifiutarti, fiorellino>> negò coll'indice il Templare. <<Avresti dovuto pensarci prima di iniziare a giocare,>> e a più bassa voce aggiunse: <<ti avevo avvertito da tempo che a giocare con me si può rimanere bruciati.>>
<<E tu invece non puoi costringerla>> intervenne Jack; la mano tremava per il risentimento. La obbligò ugualmente a stare al suo posto. Lei non l'avrebbe baciato, si convinse; inconscio come invece i due avessero già visto compiersi quel copione.
<<Dici?! Io dico di sì...>> rispose Cristian troppo sicuro di sé. <<Naturalmente lei può decidere di non farlo, ma in cambio dovrà rispondere ad alcune delle mie domande e penso che preferirà di gran lunga dedicarsi al primo pegno.>>
Megan capì all'istante a cosa si riferiva. Riaffiorarono alla mente ricordi passati. Il bacio rubato di Adrian, i giorni trascorsi a mentire al suo ormai ex fidanzato, e l'effusione, non affatto rubata, tra lei e il moro Templare. Quest'ultimo era stato spettatore complice di tutti i momenti; l'aveva in pugno.

"Infame", lo trafisse con lo sguardo colmo di risentimento " ricattarmi in questo modo...". Così, il bacio tanto sognato, all'improvviso si era trasformato da desiderio in qualcosa di spigoloso e doloroso. "Non avresti il coraggio di farmi questo". Lo fissò, alzando impercettibilmente il mento in segno di sfida.
E invece...
<<Allora? Dobbiamo star qui tutta la notte per un bacio?>> domandò Cristian, rigirando l'orologio al polso per prender nota dell'orario.
<<Va bene>> continuò quest'ultimo <<se proprio non vuoi, per me fa lo stesso, rispondi però a questa domanda. Hai mai baciato qualcuno dei presen...>>
<<Va bene, va bene, diamo questo stupido bacio>> lo interruppe lei prontamente, non lasciandogli terminare la domanda. Aveva già compreso cosa il Templare stava per chiedere e non le era piaciuto affatto. Ancor meno sarebbe piaciuto a entrambi i Bennet.
Nel contempo anche gli altri avevano abboccato all'amo. Jack osservò i presenti confuso. Adrian, convinto si stesse riferendo a lui, ingurgitò a vuoto in difficoltà. Per fortuna nessuno lo notò né incolpò.

<<Ma non qui>> annunciò Megan, sperando in un patteggiamento.
<<E perché no?!>> le rispose Jessica più dura che mai. <<Tutti l'abbiamo fatto in presenza degli altri, perché ora per te dovrebbe essere un problema? Vuoi forse nascondere qualcosa... o meglio, qualcos'altro?>>
E quel fare distaccato dell'amica la colpì più dolorosamente di uno schiaffo. Sapeva che l'avrebbe distrutta nei prossimi cinque minuti, ma il tutto stava nel decidere se far del male a lei o al fratello. Indugiò per un attimo sul volto di Jack, il giovane trasudava livore, se solo lei avesse risposto ad alcune delle domande di Cristian allora nella stanza si sarebbe scatenato il finimondo e allora sì che si sarebbero fatti del male sia fisicamente che moralmente.
<<Okay, leviamoci questa spina nel fianco.>> Megan si alzò facendo forza sulle ginocchia e quindi si posizionò di fronte al Templare.
<<Mettiti almeno la maglia>> e più che una richiesta risuonò come un ordine.
<<Troppo allentate così, vero fiorellino?>>
La giovane sospirò alzando gli occhi al cielo, ma ci pensò qualcun altro a rispondere per lei.
<<Magari le fai schifo>> insinuò Jack stizzito. <<Giustamente copriti un po', abbiamo assistito fin troppo al tuo ego denudato. E poi sei patetico, sei arrivato a ricattarla per avere qualcosa in cambio.>>
<<Ti brucia, non è vero? Vorresti essere al mio posto ora, ho ragione?>> rispose l'altro.

<<Ora basta voi due! Sempre i soliti bimbiminchia>> li riprese la ninfa. <<Ogni scusa è buona per prendervi a cazzotti. Oggi non ve lo permetterò, anche perché abbiamo ospiti>> indicò Amanda, lasciando intendere più di quanto la normale avesse compreso.
<<Ah fate pure, non pensate a me>> si intromise Amanda più divertita che mai; parlava ormai con la coscienza alterata dell'alcol.
<<Per piacere qualcuno le tolga il bicchiere>> fu la richiesta di Megan. <<E tu rimettiti la maglia altrimenti te la ficco io a suon di sberle.>>
<<Agli ordini mia principessa!>> Cristian infilò gli indumenti in tempo da record impaziente di riscuotere il bottino. Cautamente decise di non forzarla, leggeva nei movimenti della fanciulla l'indecisione, non voleva che qualcosa rovinasse tutto.
Ripensò divertito a come lei aveva ceduto velocemente; non avrebbe mai terminato la domanda, non di certo col finale che lei si aspettava. Cristian aveva solo insinuato il dubbio tanto per farla cedere con maggior facilità.
<<Va bene, ti bacio, ma ricorda che questo non significa niente>> sibilò lei fra i denti, nascondendo
il tremolio persistente. Lui non le rispose, si concesse solo un accenno di sorriso, trattenendo il divertimento; sapeva quanto il suo modo di fare faceva ribollire il sangue alla ninfa, dunque, anche in questo caso si limitò.
Megan si portò sulle punte dei piedi e, per assicurarsi maggiore stabilità, poggiò solo le punte delle dita sulle spalle di lui; voleva limitare al minimo il contatto.

E per la prima volta Cristian percepì il proprio cuore battere con frenesia. Mai provato sensazioni simili; fu una vera e propria rivelazione, tanto assurda che quasi fece paura.
Le labbra si sfiorarono, morbide, calde, dolci. Il Templare, socchiuse gli occhi e sospirò riempiendo i polmoni della buona fragranza di lei.
Megan, invece, al contrario, spalancò gli occhi e trattenne il respiro, ci mise un po' di più nel lasciarsi andare; troppi occhi a guardare e giudicare, troppi cuori a riempirsi di dolore. Ma quando accadde, quando Cristian la cinse per la vita attirandola stretta a lui, allora la mente si spense e la passione fece il suo corso.
Le mani scivolarono lungo il collo immergendosi fra i capelli con spasmodico bisogno. Le lingue si cercarono e quando finalmente si trovarono allora il mondo esterno si spense, solo il loro universo ci accese di mille colori sfavillanti e accecanti. Le mani scivolarono lungo la schiena, accarezzarono e assaporarono la pelle calda centimetro dopo centimetro.
<<Wow!>> Amanda eruppe con la divertita esternazione seguita da un fischio da stadio, e quindi il fuoco si spense.

Naturalmente sul libro che sto scrivendo questa parte è stata ripresa ampliata e spiegata sotto entrambi i punti di vista dei due sciroccati... Dunque quando andrete a leggere il secondo libro mi raccomando fatelo sin dall'inizio ❤️
Una buona giornata dalla vostra Federica un abbraccio ❤️❤️❤️

Sweet Lie - Il Principe OscuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora