28. ADDII, MA NON PER SEMPRE

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<<Mi mancherai tantissimo>> asciugò la goccia salata all'angolo dell'occhio. Piangeva da quando aveva cominciato a riempire le due valige.
Megan trattenne la commozione; le piangeva invece il cuore. La sofferenza giocava come un elastico col suo animo lacerato. Le faceva malissimo la consapevolezza di dover abbandonare nuovamente Amanda, dopo ben due settimane di familiare convivenza e dopo aver ritrovato la normalità della vita di un passato non molto lontano; distante solo pochi mesi che parevano anni.
<<Verrai a trovarmi quest'estate, vero?>> chiese l'amica e Megan non seppe cosa rispondere, nella confusione più totale assentì col capo senza fiatare. Amanda, dunque, proseguì nel parlare: <<le erbacce del giardino accanto la tua casetta sono cresciute talmente tanto da arrivare alle finestre>> mise il broncio. Ogni volta che passava di fronte quella casa, una nostalgia tremenda l'assaliva. Se avesse saputo quanta tristezza albergava il cuore della ninfa, allora si sarebbe risparmiata quella scena strappalacrime.
Megan tirò su col naso, ma non cedette. Non voleva scoppiare in un pianto disperato di fronte i suoi amici.

Cristian buttò l'aria fuori dalla bocca, era esasperato da tanta sdolcinatezza. E allora Megan desiderò fortemente potergli dare un pugno in faccia per richiudergliela per sempre quella bocca. Si limitò però a puntarlo con fissità; uno sguardo in grado di sciogliere persino l'acciaio, ma lui non cedette all'occhiata iraconda e rispose con una frase ancor più indisponente: <<Avete finito? Possiamo mandare i titoli di coda? Sì sì molto commovente, fazzolettini per tutti... ed ora forza>> agguantò entrambi i bagagli con estrema facilità <<sbrighiamoci altrimenti rischi di perdere il treno.>> Aveva fretta e non si preoccupava di lasciarlo intendere.
<<Sempre molto gentile>> lo canzonò Melita e Jessica confermò il pensiero dell'amica annuendo e giudicando con rimprovero.
<<Dov'è Jack? Avrei tanto voluto salutarlo.>>
E alla domanda di Amanda, Megan rimase interdetta. Lei conosceva il motivo di quell'assenza. Sapeva cos'era successo la notte prima. Jack era sparito la mattina seguente. Neppure la sorella era stata messa al corrente di quell'allontanamento. Solo nella tarda mattinata Bruce e Kate, i coniugi Bennet, avevano telefonato in Sede per aggiornare gli Anziani di un nuovo membro della spedizione. Il figlio si era unito a loro col desiderio di allontanarsi da Roma e dalle persone che l'abitavano. Come un elastico che si tende quasi al limite, quasi a spezzarsi, Megan percepì la distanza messa tra loro due.

<<Jack non verrà>> tagliò corto il Primo Custode <<ha detto...>>
<<Ha detto che sta troppo male, ma che gli dispiace... un malanno di stagione>> lo interruppe prontamente Melita. Conoscendo Cristian non era sicura della risposta.
<<Sì, ha la febbre talmente alta che gli è partito il cervello... oh, perdón, la febbre non c'entra nulla.>>
<<Che gran cabarettista>> Megan finse di ridere alla triste battuta di Cristian. <<Certe volte fai morire dalle risate tanto diverti>> concluse stizzita.
Lui nemmeno se ne preoccupò di rispondere mentre portava le valige in auto.
<<Vengo anch'io con voi>> annunciò la ninfa. Aveva il bisogno di passare in Sede per saperne di più su di Jack. Più volte aveva tentato di contattarlo telefonicamente ma neppure ai messaggi lui aveva risposto. Doveva sentire con le proprie orecchie le reali condizioni dell'amico.
"Amatis non mi mentirebbe mai" ragionò fra sé e sé. E poi l'avrebbe capito se fosse successo qualcosa, in tale caso la nonna del Templare non sarebbe riuscita a mascherare il dolore.
<<Va bene, ma verrai in auto con noi>> comandò Cristian.
<<Sbaglio o la tua Aston Martin ha solo due posti?>>
E lui rispose a Megan con un'alzata di spalle.
<<E quindi? Non è la prima volta che porto due pupe a spasso. Tranquilla, neppure ci fermeranno se ci dovessero essere dei posti di blocco.>>
E all'occhiata di rimprovero da parte di Jessica, il giovane aggiunse per chiarire: <<ho amici sia tra i carabinieri che polizia, faccio quello che voglio, sempre nei limiti naturalmente, non mi hanno mai fatto una multa.>>

Gli addii non portano mai gioie, quello non fece eccezione.
Megan cedette alla fine, scoppiando in lacrime all'ultimo abbraccio. Cristian non fiatò. Per una volta si comportò nel modo più consono, rispettando gli spazi delle due fanciulle. Rimase a distanza, senza però perdere di vista la sua protetta.

<<Mi dispiace, sai?>> disse il Templare, una volta di ritorno in auto.
<<Di cosa?>> domandò lei, ma senza una reale voglia di conoscere la risposta; voleva rimanere sola con i propri pensieri. La malinconia predominava ancora nel suo animo ferito.
Nonostante Cristian l'avesse compreso, continuò a parlare con la speranza di riuscire a mutare i tetri equilibri.
<<Mi dispiace perché sei stata costretta a fare una vita che non hai scelto. Perché amavi il tuo paese e ti sei dovuta allontanare. Perché oltre la perdita di tua madre si sono susseguite altre perdite; meno importanti ma ugualmente alienanti.>>
Megan lo guardò un po' incredula e in parte grata per la piacevole sorpresa.
Lui continuò: <<e so benissimo cosa ha comportato questo nuovo allontanamento. Amanda ti aveva riportato la tua casa, l'affetto; ed ora che è andata via si è portata con sé un pezzo di cuore.>>
La ninfa girò il capo e fissò fuori dal finestrino. Le parole di Cristian avevano toccato i tasti giusti; non riuscì ad impedire alle lacrime di scorrere.

<<Se me lo permetti, prima di andare in Sede, vorrei portarti a fare una passeggiata, così da farti svagare un po' e magari dimenticare anche solo per qualche minuto questa tristezza.>>
<<Dici che possiamo?>> chiese lei con flebile entusiasmo. Una piccola fiammella iniziava a farsi largo nel freddo di quel pomeriggio.
<<Non dobbiamo chiedere il permesso a nessuno. Già ieri notte mi hanno proibito di unirmi al combattimento, non mi impediranno pure di uscire nel centro città.>>
Sorrise, con lo sguardo perso nel traffico, poi aggiunse: <<e comunque non staremo qui a scoprire se ci daranno un permesso o meno.>>
<<Non è pericoloso?>> domandò ancora lei. Con insicurezza, attorcigliò attorno al dito un filo del maglione scappato alla trama.
<<Se resterai con me non ci sarà nulla da temere>> le rispose lui con convinzione.

Sweet Lie - Il Principe OscuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora