25. DIFESE IMPOSSIBILI

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Percepibile una fredda aria; si avvicinava troppo velocemente per poterla confondere con una tempesta atmosferica.
<<Ragazzi abbiamo visite!>> disse uno degli Oscuri leccandosi il labbro superiore e confermando il pensiero comune.
Spuntarono come ratti dalle fogne.
Decine e decine di demoni affamati, si avventarono sui due Templari.
Impossibile anche solo pensarlo prima, ma successe l'assurdo: demoni e Templari si unirono per combattere il nemico comune.
Gli Oscuri avversari aumentavano di secondo in secondo accrescendo la loro potenza. Giovani demoni, ma non solo. Bestie feroci seguivano quelle più deboli. Un grosso animale spuntò da un angolo balzando sull'obiettivo. Jack subì l'attacco senza riuscire neppure a vederlo; non ne uscì vincitore. Scaraventato al suolo, strisciò sull'asfalto per diversi metri.
<<Jack!>> strillò la sorella, tentando di raggiungerlo, ma senza riuscirci, <<resisti, tra poco arrivano i nostri>> la giovane si guardò attorno allibita. Da quando in qua gli Oscuri combattevano tra loro per difendere due Templari? Smise in fretta di farsi domande. Per il momento ringraziava il folle volgersi dei fatti, senza una maggiore protezione loro due sarebbero stati spacciati nel giro di pochi secondi.

Dei normali, straniti e infastiditi delle urla e rumori, sfidarono il freddo pungente dell'esterno affacciandosi dalle finestre per protestare. Nemmeno si accorsero quando vennero catturati e scaraventati sulle strade.
<<No!>> urlò Jessica, impotente. Tentò di avvicinarsi e salvarli, ma si ritrovò a dover difendere se stessa. Dovette perciò assistere al macabro assassinio dei poveri sfortunati senza poter nulla.
Fortunatamente nessuno altro normale osò sfidare le gelide temperature, rimanendo al sicuro nelle proprie case.
Poco importava se fossero state allertate le forze dell'ordine, i Templari avevano radici dappertutto, sarebbero comunque giunti loro in ogni caso. L'indomani, sicuramente, sarebbe servito parecchio dimentico per cancellare la memoria degli sfortunati spettatori. Jessica dedicò solo qualche attimo a questi pensieri, poi la mente tornò ad impegnarsi in un compito parecchio più impellente.

Il combattimento procedeva diffondendosi chiassosamente nelle vie adiacenti. Più seguaci di Alessandro giungevano e più quelli di Stevan arrivavano per difendere la città.
Il grosso mutante, il giaguaro dallo sguardo affamato, continuò ad attaccare Jack. Si sbarazzò con troppa facilità del folto gruppo di Oscuri mandato a sconfiggerlo, e concentrò nuovamente la forza sul suo unico obiettivo. Il Templare combatteva coraggiosamente, conscio stavolta di non avere una seconda possibilità. L'Oscuro non scherzava, era arrivato per uccidere; un compito semplice per un demone di tale portata.
Un combattimento impari quello che si presentò. Malgrado la nuova e strabiliante forza dimostrata dal giovane guerriero, questo non riusciva a prevedere i veloci attacchi della belva, ritrovandosi spesso a strisciare sulla strada con numerose macchie di sangue ad inguacchiare la lucida divisa nera. E quando la spada gli volò dalle mani, fu impossibile fronteggiare la furia del felino; lo azzannò ad un braccio tirando e strattonandolo con l'intento di strappare l'arto dal busto. Jack ululò di dolore quando percepì i legamenti della spalla tirarsi e strapparsi ad uno ad uno. Lo attraversò una sofferenza dilaniante. E poi non sentì più tirare. Si toccò la spalla per esser certo che il pezzo fosse ancora al suo posto e fortunatamente lo trovò.

Un bestione alto più di due metri era giunto in suo soccorso, e seppur si muovesse su due piedi, non si trattava di un umano. Un gigantesco gorilla nero si avventò contro il giaguaro; e l'impatto tra le due bestie fu a guadagno del più grosso che vide il secondo indietreggiare di parecchi metri. Attaccò ancora. Questa volta il sottile collo vene imprigionato e stretto nella larga mano del possente gorilla, quest'ultimo spalancò la bocca ed un ringhio disumano ne fuoriuscì; veloce come uno schiocco di frusta, affondò i lunghi e micidiali canini nella pelle del più debole. Schizzi di icore nera guizzarono come zampilli di una fontana, bagnando l'asfalto e le pellicce dei due animali. Fu veloce lo scontro che vide come ovvio ed unico vincitore il gorilla. Per il breve tempo, Jack rimase seduto a gambe incrociate sul grigio catrame ad assistere all'assurdità di quella battaglia, senza riuscire a capacitarsi. E ancor più strano fu il veder sorridere e ammiccare il gorilla che con andatura pesante e ciondolante gli venne incontro per poi riassumere le sembianze normali. Tutte le giunture del corpo cigolarono e crocchiarono tornando alla loro dimensione ridotta. La folta pelliccia scura venne riassorbita dalla pelle bianca ed il viso si distese, abbandonando le grinze profonde e riacquisendo i lineamenti delicati; quelli di un giovane uomo. I due ragazzi si ritrovarono a fissarsi negli occhi, entrambi vividamente umani.

<<Pivello, mi sei debitore>>, disse il mutante, <<ricordatelo, casomai un giorno dovessimo trovarci nella situazione opposta. Mi devi una vita in cambio.>>
Jack digrignò i denti, riconoscendo nell'Oscuro, suo salvatore, propio Alessio.
<<Ti sono debitore di un bel niente>> rispose in cambio, per poi andare a recuperare la sua arma. Afferrò il piccolo cubo d'acciaio con la mano sinistra; purtroppo la destra era fuori uso, nonostante il braccio fosse ancora attaccato alla spalla, il muscolo era ormai lacerato; a malincuore si vide nuovamente difeso dall'Oscuro, che stavolta affrontò e sconfisse tre avversari con estrema facilità e senza nemmeno mutare d'aspetto.

Sweet Lie - Il Principe OscuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora