41. SENZA PENTIMENTO

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<<Ma è magnifico qui!>> esclamò, non appena puntò il piede sul terriccio umido. Il suono dei passi si mescolò all'eco della flora selvatica.
<<Grazie Jack! Tu non sai quanto sia importante per me respirare liberamente in un luogo che mi riporta a sensazioni familiare.>>
<<E invece lo so>> disse il giovane con un sorriso tenero ad animare le labbra. <<Chi più di me ti conosce, Meg?>>
Era una domanda e lei lo guardò, consapevole della risposta scontata.
Si portò avanti, al margine della scogliera a strapiombo sul mare, fino a quando lo spirito dettava di spingersi, e stette muta ad ascoltare. Le onde infuriavano più in basso, prendevano a schiaffi la roccia bagnata senza darle tregua. Il bianco si mescolava all'azzurro e l'azzurro col verde.
Percepì chiaramente l'energia della terra fluirle nelle vene. Proprio come una batteria, si ricaricò di bello e benessere. Chiuse gli occhi e l'intero spettacolo gli apparve impresso nella mente. Quella visione idilliaca non l'avrebbe dimenticata mai più; si disse convinta.

<<Dici che potrò fare un'altra nuotata nelle acque libere, senza il timore che qualcuno mi uccida?>> chiese la ninfa, di colpo rattristita. Le speranze erano diminuite quasi a scomparire in quell'anno di stretta sorveglianza, ma una piccola fiammella ardeva ancor in lei. La fiducia di un futuro migliore.
<<Certo>> rispose con salda convinzione l'amico. L'affiancò cingendole le spalle col braccio. <<Finirà tutto, stanne certa, io ne sono sicuro. Prima o poi riusciremo ad eliminarli tutti.>> La voce solenne sigillò la promessa. <<E noi invece?>> domandò, senza la paura a seguirlo. Oramai non c'era più spazio per il timore, il discorso doveva essere affrontato una volta per tutte. <<Noi riusciremo a tornare come eravamo un tempo?>>
Megan non capì a quale tempo si riferisse, se al tempo di soli cari amici o quello di caldi amanti. Nel dubbio, si tenne lontana, tentando di materializzare in parola ciò che astrattamente e confusamente la mente pensava.
<<Io lo spero tanto Jack. Sono consapevole che per il momento non possa darti più di quanto ti ho già dato in passato, ma ti assicuro che l'amore nei tuoi confronti nessuno mai potrà oscurarlo. Seppur non sia propriamente l'amore che tu cerchi, ti garantisco che è un sentimento grande ed importante.>>

Il ragazzo fissò dritto davanti a sé. Aveva sperato in qualcosa di più, ma l'inconscio non mentiva, sapeva da tempo che non avrebbe potuto pretendere oltre. Non parlò ma la strinse più forte a sé. E lei lasciò fare, d'improvviso quelle braccia forti erano divenute un porto sicuro.
Una beatitudine tale non la persuadeva da parecchio tempo.

<<Dunque lasci aperta una porta? Magari in un futuro riuscirai a darmi ciò che ora non puoi?>> domandò ancora, dopo qualche minuto di silenzio.
<<Perché no>> disse lei, credendoci per davvero. Un tempo aveva amato davvero Jack. L'aveva amato con tutta se stessa, e dunque, seppur il vecchio sentimento per l'amico non fosse al livello del nuovo provato per Cristian, non poteva escluderlo. Magari in un futuro prossimo il loro amore sarebbe risbocciato rendendoli felici entrambi.
<<Però Jack, per il momento non voglio precluderti altre possibilità. Tu devi fare ciò che più ti senti di fare. Se provi un sentimento per qualcun'altra non ti risparmiare, solo perché credi di amarmi ancora.>>
<<Ma io ti amo ancora, Megan>> la interruppe lui. La fece voltare per guardarle il volto e studiare ogni piccolo dettaglio, anche se ormai li conosceva a memoria.
<<Io non ti ho mai dimenticata, e mai potrò sostituirti con qualcun'altra.>>
<<Lo dici ora perché pensi di esserne convinto, ma vedrai che non sarà così a lungo. Ti innamorerai ancora e sarà bello come la prima volta, se non di più.>>

E allora il giovane la baciò. Senza preavviso, senza esitazione. Si lanciò sulle sue labbra con dolore, facendosi rapire dal bisogno di averla anche solo per un'ultima volta.
All'inizio Megan, seppur con incertezza, ricambiò il bacio. Colta di sorpresa, non seppe reagire all'istante. Il sentimento, non proprio scomparso, fece la sua parte. Jack non le era del tutto indifferente e solo col senno ritrovato riuscì a comprendere come tutto ciò fosse sbagliato. Tentò di scostarlo ma senza riuscirci. Lo spinse via con tutte le forze, ma lui rimase incollato con insistenza. Non le restò che agire con forza. Richiamò a sé l'energia degli alberi, il calore della terra, e questa fluì attraverso i piedi, risalì le gambe e vorticò nella pancia. Per la prima volta fu in grado di dosare e manovrare la forza. La richiamò attraverso le braccia e dalle mani la espulse sotto forma di vento caldo. Jack retrocedette forzatamente e, solo allora, guardandola negli occhi si accorse di cosa involontariamente stava facendo.
<<Scusami tanto Meg>> si voltò tenendosi il volto tra le mani. <<Sono diventato tutto ciò che ho sempre detestato>> ammise amaramente, per poi continuare: <<ti ho baciato con la forza senza avere un tuo consenso, e con la forza non volevo lasciarti andare>> "e non me ne pento affatto" continuava il pensiero, ma non lo disse apertamente, lasciò credere il contrario. Ancora sulle labbra il sapore della ninfa, come una droga ne desiderava dell'altro, ma non avrebbe ripetuto lo stesso errore due volte. La parte razionale del vecchio Jack gliel'avrebbe impedito.

<<Ma no,>> lo raggiunse lei, <<tranquillo, non è successo nulla>> posò una mano sulla spalla tentando di rassicurarlo. <<Dopotutto solo qualche mese fa ci baciavamo in un letto, non è cambiato poi molto d'allora. Tranquillo non mi sento offesa in alcun modo. È vero, non ti amo più, ma il sentimento non può sparire in un paio mesi, ci tengo ancora a te,>> ed era vero. Lei ora amava Cristian, e di questo ne era certa, ma ciò che provava per Jack non l'avrebbe dimenticato tanto facilmente. <<Solo che questo non è il modo più semplice per andare avanti. Ricadremmo continuamente in errori.>>
Malgrado la consapevolezza di quanto ciò detto avrebbe confuso maggiormente l'amico, preferì esser sincera con lui; perché lo meritava. Perché per fin troppo tempo non lo era stata. Il rimorso ed il rimpianto erano due mostri gemelli che le graffiavano la coscienza; nonostante il tempo fosse avanzato non era cosa che avrebbe dimenticato alla svelta.
Dubitò se rivelare altro, ma ci ripensò. Il Templare non doveva sapere dell'amore provato verso il suo rivale, almeno non per il momento, perché la conoscenza avrebbe fatto doppiamente male. Stavolta non era necessaria la sincerità.
Perché a volte, tacere e nascondere è più saggio del mostrare.

<<Se ti va di tornare a casa per me non c'è problema, capirei>> le disse lui.
Megan però non voleva far rientro di già; troppo breve quella ventata di libertà. <<Ma no, restiamo ancora un po', non sono neppure le tre di pomeriggio, abbiamo ancora abbondantemente del tempo per rilassarci. Pressappoco un paio d'ore,>> controllò l'orologio al polso. <<Dimentichiamo pure tutto il resto, ti va?>> si sentì chiaramente lo stomaco brontolare, e Megan tastò lo stesso, <<avrei solo un leggero languirono.>>
<<Bene, perfetto, perché ho qualcosa che fa proprio al caso nostro. A proposito>> chiese lui avviandosi all'auto, <<come hai fatto a respingermi?>>
La ninfa, così su due piedi non seppe cosa dire. <<Sarà stata la forza della coscienza. Avremmo fatto solo un errore riprovandoci. E comunque ricorda, sono una ninfa, e seppur pacifiche, anche noi non siamo da sottovalutare.>> Girò alla larga sull'argomento, non doveva rivelare il potere dell'aria. A quanto pareva, per quella volta le era andata bene. Jack non aveva avuto lo stesso intuito di Cristian.
<<Hai ragione>> disse lui senza indagare oltre, poi tirò su lo sportello del portabagagli. Recuperò una cesta di vimini, lasciando intuire un gustoso pranzo al sacco.
<<Le hai organizzate per bene le cose?!>> fece notare lei, ridacchiando, felice delle piccole accortezze.
<<Beh, so che spesso ti dimentichi di pranzare. Ripeto, chi più di me ti conosce?>>
Lei gli sorrise, consapevole di quanta verità risiedesse nelle parole di lui; ma ugualmente la mente andò altrove, si posò su un altro viso ed altri occhi e pensò se pure Cristian avrebbe dimostrato le stesse premure.
La voce di Jack la ricondusse al presente.
<<E poi vedrai che tramonto vedremo da qui. Non avrei potuto rendere il tutto ancora più romantico... ma si fa quel che si può.>> E nel mentre, recuperò dalla cesta una bottiglia di prosecco rosato e un paio di bicchieri per l'occasione. <<Cosa dici, i panini col salame andranno bene con questo?>>
Lei sorrise. <<Non potrebbero andare meglio.>>

Sweet Lie - Il Principe OscuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora