<<Amy, volevo presentarti Adrian, è un mio caro amico e viene dal nord Europa, precisamente dalla Norvegia.>> Megan indicò l'Elfo, e col solito sorriso cordiale, il giovane allungò la mano apprestandosi a salutare la nuova arrivata.
<<Mol-to pia-ce-re, io so-no A-man-da>> scandì ogni sillaba con lentezza snervante, i due presenti si guardarono negli occhi trattenendo una risata.
<<Ma cosa fai?!>> la riprese Megan, <<è del nord Europa mica sordo... e poi conosce bene l'italiano, forse addirittura meglio di molti di noi.>>
Anche Adrian si lasciò andare ad un'espressione esilarata.
<<Molto piacere Amanda, e sì, ti capisco forte e chiaro.>>
La ragazza si colorò di rosso, fortunatamente il richiamo dal fondo della sala la liberò dall'imbarazzo. Dalla tavolata affollata un braccio alzato reclamò la loro presenza. <<Ragazzi?! Forza raggiungeteci. Qui hanno fame ed hanno minacciano di sbranare il cane del tavolo accanto>> tentò di sussurrare Jack portando una mano a schermare la bocca, ma il tentativo fu vano, a quanto pareva tutti l'avevano sentito, persino la padrona dell'animale incriminato la quale lo fulminò inviandogli un fulmineo sguardo tagliente.
<<Ma quanta gente... Meg mi avevi detto che si trattava di una semplice pizza...>> sibilò Amanda stritolando le mani l'una nell'altra, spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio asciugando delle goccioline sulla tempia e Megan trattenne un sorrisetto birichino.
<<Benvenuta a Roma amica mia.>>
Capiva perfettamente ciò che l'altra provava, d'altronde al suo arriva i Templari le avevano riservato la stessa imbarazzante accoglienza. <<E sii tranquilla, sono tutti simpatici, gente semplice; vedrai, ti troverai a tuo agio ancor prima di addentare il primo pezzo di pizza.>>
La serata trascorse attorniata da un piacevole alone di serenità. Come pronosticato, Amanda prese subito confidenza e la nuova presenza alleggerì di parecchio i discorsi del gruppo, che altrimenti si sarebbero riversati su questioni ben più tetre e oscure.<<Wow che mangiata!>> esordì la piccola salentina al ritorno alla macchina. <<Sono sicura che tra poco vedrò schizzare il bottone dei jeans.>> Poi a voce bassa quasi in un sussurro, chiese: <<Meg, come mai Adrian aveva quelle orecchie tanto strane?>>
E Megan si arrestò; sperava che l'amica non se ne accorgesse e che la scusa ideata nei giorni precedenti non dovesse mai essere utilizzata. Ma conosceva bene Amanda e il suo lato curioso.
<<Nulla di che>>, minimizzò, <<è solo una stupida moda dei ragazzi del suo paese.>> Alzò le spalle con noncuranza. <<Come da noi i giovani si ricoprono di tatuaggi e piercing, lì i più ganzi si fanno impiantare una protesi ai lobi delle orecchie per rendere l'estremità a punta... tipo gli Elfi. Ce li hai presenti?>>
E Amanda fece di sì col capo, ma non pronunciò parola.
<<Ecco, loro vogliono assomigliare a degli Elfi... o a dei folletti. Però non usare quest'ultimo appellativo in sua presenza, potrebbe offendersi, per loro l'aspetto donato dalla punta aiuta a conferirgli vigore e, credimi, è parecchio importante>> puntualizzò la ninfa trattenendo stoicamente una risata. Se solo l'avesse sentita anche Adrian...
<<Mah... che strana cosa>> riflettè ad alta voce la nuova arrivata, <<ma d'altronde chi sono io per giudicare? Poi "paese che vai usanze che trovi">> recitò convinta. <<E comunque rimane un gran bel figo nonostante le orecchie strane.>>
La conversazione cessò lì, e Megan tirò un grande sospiro di sollievo, felice che Amanda si fosse convinta tanto facilmente. Naturalmente l'epoca in cui vivevano giocava non poco a suo favore, in quanto di stramberie e stranezze ne era pieno il mondo; parecchio più difficile sarebbe stato convincere una persona negli anni addietro.Camminavano per le strade poco affollate di un quartiere centrale. Negli ultimi tempi il cuore della capitale sembrava essere stato abbandonato dalla minaccia Oscura. Il merito non era tutto da ricercare nell'abbondante incremento di difesa schierato dall'antico ordine e dai loro alleati Elfi. Strani episodi si erano susseguiti frequentemente. Molti degli Oscuri appartenenti ad una delle due dinastia, erano stati fatti fuori non appena varcata una linea invisibile che delimitava un qualche confine proibito. Molte delle sentinelle addette alle perlustrazioni notturne erano state testimoni di tali omicidi. I killer incaricati non erano altro che altri demoni mangia uomini, presumibilmente della dinastia opposta. La motivazione di tale mattanza continuava ad essere inspiegabile e a sfuggire agli Anziani nonostante le più disparate congetture. Non che qualcuno si lamentasse di quello scontro tra faide, concordando fosse una cosa buona l'eliminazione della feccia tra di loro, ma lo strano atteggiamento non infondeva piena serenità. Sembrava come se la calma stesse a preannunciare la tempesta alle porte.
Nessun attacco o morte si avvicendava da mesi ormai, da quando il grande scontro aveva quasi privato la vita al giovane Templare.
Jack, malgrado le difficoltà incontrate i primi giorni, si era ripreso alla grande. Ora il giovane trottava allegramente accanto a Megan e Amanda, mentre Jessica e Melita discutevano silenziosamente alle loro spalle.Jack si inserì tra le due ragazze pugliesi prendendole sottobraccio.
<<Allora Amy, la prima volta in visita a Roma? Come ti è parsa?>>
<<In realtà ci sono venuta un paio di volte per le gite scolastiche. Ma ricordo ben poco... sai, passavamo più tempo svegli la notte tra i corridoi dell'hotel che di giorno tra le strade e i musei della città.>>
<<E ti capisco ragazza, facevo la stessa cosa anch'io>> condivise il pensiero con un sorriso, e quindi chiese ancora: <<e invece, i nostri amici? Come ti sono sembrati?>>
<<Cosa mi sono sembrati? E me lo chiedi? Ma dico, non notate le occhiate curiose che vi invia la gente?>> eruppe schiettamente. <<Siete per caso iscritti ad un'agenzia di moda? Non per farmi gli affari vostri, ma ditemi, c'è un cast da superare per entrare a far parte della vostra cerchia?>>
E allora anche Melita e Jessica si unirono all'ilarità del momento.
<<No sul serio,>> rimarcò il suo pensiero, <<c'è da sentirsi in imbarazzo accanto a voi...>>
<<Ma va Amy, non sono tutti dei gran fighi... ad esempio Michele non è nulla di che.>>
<<Poverino Jes!>> la rimproverò Melita. <<Se solo ti sentisse gli si spezzerebbe il cuore.>>
<<Ma ho detto solo la verità... e comunque Amy, ti assicuro che il meglio mancava>> le strizzò un occhio con fare allusivo.<<Ti riferisci a Cristian, giusto? Mi aspettavo di conoscerlo e invece non c'era stasera, come mai?>>
Jack si stranì, sapeva da chi la ragazza aveva appreso l'informazione sul bell'aspetto dell'odioso compagno. Inviò a Megan uno sguardo misto di dolore e rimprovero e la ninfa distolse velocemente il contatto visivo sentendosi a disagio; un familiare peso sul petto tornò a farle visita.
<<Beh...>> Jessica titubò nel darle la risposta. In realtà neppure lei sapeva bene dove fosse il Templare. Presumeva stesse svolgendo una delle tante ronde serali.
<<Aveva da fare>> li interruppe prontamente Megan, con la speranza che l'argomento Cristian giungesse velocemente al capolinea. <<Tra qualche giorno dovrà dare un importante esame e proprio non se la sentiva di abbandonare i suoi adorati libri per unirsi a noi.>>
<<Ah, peccato, mi sarebbe piaciuto conoscerlo... ho sentito così tanto parlare di lui...>> Megan la colpì con un leggero colpo di gomito.
"E rieccola... maledizione, ancora Amanda!" imprecò mentalmente, la ninfa, ingoiando la tensione.
Al suo fianco percepì distintamente il braccio dell'amico contrarsi, e non ci fu bisogno di guardarlo in faccia per capire quanto quelle parole lo avessero mortificato. Finalmente giunsero all'auto, e Megan non fu l'unica a lasciarsi andare ad un sospiro di sollievo, pure Melita, accorgendosi del disappunto del Templare, aveva sperato che la camminata si concludesse al più presto.
<<Io continuo a piedi>> le avvisò Jack con tono tetro incamminandosi lungo la via, con le mani infilate nelle tasche dei jeans. Se prima la voce risuonava colma di gaiezza, ora in sottofondo si percepì distintamente una nota cupa.
<<Ho detto qualcosa di sbagliato?>> chiese Amanda bisbigliando a bassa voce all'orecchio di Megan. <<Ma va? Hai fatto intendere che io ti parlassi solo di Cristian... comunque non ti preoccupare, gli passerà presto. Dopotutto non è più il mio ragazzo e questa continua gelosia è insensata>> affermò decisa tentando di convincere anche se stessa. Ma guardarlo andar via con quel fare ciondolante le riempì il cuore di tristezza.
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Sweet Lie - Il Principe Oscuro
FantasiSecondo libro della saga: L'Imperatrice dei Tre Mondi. Per chi non avesse letto il primo, consiglio vivamente di farlo ricercando: Sweet Lie - il Libro dei Tre Mondi. Un nuovo anno è cominciato nella casa di Trastevere seppur, per Megan, la situazio...