Capitolo 50

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<<Eccoci qua>> dice Cam parcheggiando.
Scendo e mi stiracchio.
È una bellissima giornata di aprile, calda ma non troppo e con un lieve venticello fresco che mi muove leggermente i capelli.
Lui chiude la macchina, mi prende per mano e ci dirigiamo verso le casse del luna park.
<<Da cosa iniziamo?>> mi domanda una volta entrati.
L'ultima volta che sono andata ad un luna park ero piccolina, ma me lo ricordo ancora.
Avevo otto anni e, per il mio compleanno, i miei genitori mi avevano portata in un parco giochi che a me sembrava immenso.
Mi ricordo ancora quanto ero felice.
Certo, sono andata con i miei amici sulle giostre, ma non erano luna park.
<<Non lo so>> dico, guardandomi intorno.
<<Dai tronchi?>> domando, proponendo la prima giostra che vedo.
<<Va bene>> mi risponde, prendendomi per mano.
Saliamo su un tronco che dopo poco parte.
<<Pensavo andasse più veloce>> dico, ripensando a quelli visti poco prima.
Ma appena finisco di parlare sento che acceleriamo.
Per lo spavento urlo e chiudo gli occhi, per poi essere investita dall'acqua.
Sento Cameron ridere mentre io mi asciugo gli occhi.
<<Smettila>> gli dico poi, dandogli un leggero schiaffo sul braccio.
<<Dovevi vederti>> ribatte, continuando a ridere più forte di prima.
<<Prendiamo la foto>> dice quando finalmente scendiamo da quella giostra.
<<Perché? Ti fanno la foto?>>
<<Sì>> mi risponde avvicinandosi al chioschetto delle foto.
<<Mentre scendi col tronco>> aggiunge per poi ricominciare a ridere.
<<Cosa?!>> dico facendolo ridere di più.
Cerco di bloccarlo ma non riesco.
Guardo la foto.
Cam è bellissimo, come al solito, mentre io ho gli occhi chiusi, la bocca aperta e un'espressione di panico in volto.
<<Ma sono uscita malissimo>> mi lamento.
<<Non è vero>> dice avviciniandomi a lui per poi baciarmi.
<<Montagne russe?>> mi domanda quando ci stacchiamo.
Annuisco, Cam mi prende per mano e ci dirigiamo verso la prossima giostra.
Mentre camminiamo verso le montagne russe noto sulla mia destra un'altra giostra che mi è sempre piaciuta e dove voglio entrare.
<<Andiamo nella casa infestata?>> gli domando con occhi dolci.
<<E le montagne russe?>>
<<Ci andiamo subito dopo>> gli sorrido.
<<Va bene>> cede sorridendomi.
Mi sporgo in avanti e gli do un veloce bacio per ringraziarlo.
Entriamo nella casa.
È tutto buio e non si vede niente.
Inoltre ci sono strani rumori.
So che è tutto fatto apposta, ma mi stringo lo stesso a Cam.
Vedo sulla parete una freccia led rossa con l'effetto del sangue che cola e ci dirigiamo in quella direzione.
Appena svoltiamo l'angolo urlo.
È spuntato davanti a me all'improvviso una statua di Jason.
<<È finto, come il resto delle cose qua dentro>> mi ricorda Cameron, stringendomi a lui.
Io mi attacco al suo braccio e resto così finché non usciamo da questa casa.

<<Pronta?>> mi domanda Cam.
Siamo sulle montagne russe e stiamo tirando giù la sicura.
<<Sì>> rispondo poco convinta e con voce tremante.
Non sono mai salita su delle montagne russe prima di adesso e devo ammettere che ho paura.
<<Stai tranquilla, vedrai che ci mette un attimo>> mi strizza l'occhio.
Lo guardo male.
Appena partiamo urlo e chiudo gli occhi.
Quando scendiamo sento lo stomaco sottosopra.
<<Come è stato?>> mi domanda Cam.
<<Bruttissimo>> trattengo un conato e metto una mano sulla pancia.
<<Vieni>> mi prende per mano.
<<Dove andiamo?>>
<<Camminiamo un po' così quando ti passa andiamo a mangiare>>

Dopo mezz'ora ci sediamo ad un tavolo e ordiniamo due panini, che arrivano poco dopo.
<<Questa la metto sulla scrivania>> dice tirando fuori dal sacchetto la foto di noi due sui tronchi.
<<Dovevi per forza prenderla?>> gli domando mentre addento il mio panino.
<<Sì, almeno abbiamo un ricordo di questa bellissima giornata>>
Roteo gli occhi e gli prendo la mano.
Come farei senza chi mi fa sempre sorridere?
<<Facciamo il galeone?>> mi domanda, indicando una barca che dondola.
Sgrano gli occhi.
<<No>>
<<Perché?>> mette il broncio.
<<Abbiamo appena mangiato>>
<<Ma non intendevo ora>> ridacchia.
<<Emm... ok allora...>> rispondo ancora titubante.
<<Hai paura?>>
<<No, è che...>> cerco di inventare una scusa credibile, mentre Cam mi fissa in attesa di una risposta.
<<È che?>> riprende lui.
<<No niente>> gli rispondo, alzandomi.
Prendo le carte dei panini e le bottigliette, ormai vuote, di Coca-Cola e vado a buttarle.
<<Che vuoi fare?>> mi domanda seguendomi.
Mi guardo attorno.
<<Labirinto?>> domando.
<<E labirinto sia allora>> mi risponde avvicinandosi per baciarmi per poi prendermi e stringermi la mano e andare alla nostra prossima giostra.

Quando usciamo dai gommoni è già tardi pomeriggio, il cielo sta iniziando a cambiare colori e, a me, inizia a venire fame.
<<Inizio ad avere fame>> dico a Cam.
<<Andiamo a mangiare qualcosa?>>
Lui annuisce e, sempre tenendoci per mano, ci dirigiamo verso la zona ristoro, ma a metà strada mi blocco.
C'è il carretto dello zucchero filato.
Sono mesi che non lo mangio.
Mi avvicino al carretto.
<<Uno zucchero filato per favore>> dico alla signora mentre prendo i soldi per pagare, ma Cam mi precede e lo paga lui.
Io lo ringrazio cingendogli le braccia intorno alle spalle, mettendomi in punta dei piedi per poi baciarlo.
Quando mi stacco lui mi mette un braccio intorno alle spalle, mi tira a sé ed inizia a giocare con i miei capelli.
<<Ecco a voi>> dice la signora passandomi il mio dolce.
La ringrazio e riprendiamo a camminare per il luna park.
Quando arriviamo al centro del parco mi fermo e guardo Cam.
<<Saliamo sulla ruota panoramica?>> gli domando con occhi dolci.
Lui annuisce e così, mano nella mano, mentre con l'altra tengo lo zucchero filato, ci dirigiamo verso la giostra.
Una volta salita inizio a guardare in basso per vedere di quanto stiamo salendo.
<<Ti amo>> mi dice Cam quando siamo nel punto più alto.
<<Anche io>>
Ci baciamo col panorama alle spalle immerso nel tramonto.
Un paesaggio bellissimo proprio come quello dei quadri, che resta eterno. Come il nostro amore.

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