Capitolo 53

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<<Complimenti signorina>> si congratula il commissario esterno, mentre passo a stringere la mano a tutti i presenti.
<<E con questo stupendo orale non si deve preoccupare per la promozione>> aggiunge poi.
Ringrazio ancora una volta tutti ed esco da quella stanza.
Appena chiudo la porta mi appoggio al muro e rilascio il respiro, che non mi ero accorta di trattenere.
E anche l'ultimo esame è andato.
Tutti questi anni in attesa di finire la scuola e di poter finalmente andare all'università.
Tutto questo è andato.
E sono passata a pieni voti.
Mi sto riprendo dall'agitazione perché ho smesso di tremare e il mio respiro è ritornato regolare.
Mi sistemo la cartella e, con un sorriso a trentadue denti, ripercorro per l'ultima volta quei corridoi familiari.
Mi ritornano in mente tutti i ricordi di questi cinque anni, sia belli e felici che brutti e tristi, che nonostante tutto mi mancheranno.
Varco per l'ultima volta quella doppia porta.
Katy appena mi vede mi salta addosso abbracciandomi ed inizia a fare più domande dei giornalisti agli intervistati, tanto che mi tocca metterle una mano davanti alla bocca per farla smettere.
<<Tranquilla Katy... Sono passata e si sono complimentati per il mio orale. L'hanno definito stupendo>> le rispondo.
Ci guardiamo e senza metterci d'accordo iniziamo a festeggiare insieme come due bambine piccole.
<<Katy, Ari, trattenetevi... ci guardano tutti>> ci interrompe Gio.
Mi guardo intorno e vedo che ha ragione.
Ci stanno osservando tutti.
Il mio sguardo incrocia involontariamente quello in lontananza di Cam.
Mi si stringe il cuore.
Mi manca un casino.
Abbasso la testa e vado verso la macchina di Gio.
Non ho la forza di alzare lo sguardo per vedere se mi sta ancora guardando.
Salgo subito in macchina e torniamo a casa.

Mia madre ha preparato i nostri piatti preferiti, ma non ho fame.
Gio mi copre dicendo che sono preoccupata per gli esami.
Salgo subito in camera mia, mi butto sul letto e sprofondo la testa nel cuscino, iniziando a piangere.
<<Ari>> sento che dice lui in tono sorpreso ma felice, come se non aspettasse altro.
<<Sì>> rispondo io di getto.
<<Si cosa?>> chiede confuso.
<<Al se torniamo insieme>> gli rispondo iniziando a tremare.
Ho paura che mi dica che questa volta lui non voglia più tornare insieme.
<<Non sai quanto volessi sentire queste parole>> mi risponde lui.
Quanto vorrei che le ridicesse adesso questo parole.
O anche solo che le pensasse ora.
<<Labirinto?>> domando.
<<E labirinto sia allora>> mi risponde avvicinandosi per baciarmi per poi prendermi e stringermi la mano e andare alla nostra prossima giostra.
Quanto mi mancano questi suoi gesti, che anche se piccoli mi facevano capire che ero importante per lui, che ci teneva a me, a noi.
E così, mano nella mano, mentre con l'altra tengo lo zucchero filato, ci dirigiamo verso la giostra.
Una volta salita inizio a guardare in basso per vedere di quanto stiamo salendo.
<<Ti amo>> mi dice Cam quando siamo nel punto più alto.
<<Anche io>>
Ci baciamo col panorama alle spalle immerso nel tramonto.
Quanto cazzo mi manca.
Quanto mi mancano i nostri momenti passati insieme.
Mi sento vuota senza di lui, come non lo ero mai stata prima.
Lui dava un senso a tutto, alle mie giornate, ai miei sorrisi... a tutto.
Sento come se mi avessero portato via tutto ciò che di più importante avevo.
Ho il cuore ridotto in polvere ormai e non più completo, privato dell'altra sua metà.
Allontano Michele spingendolo via, ma Cam sta già andando via.
Corro da lui.
<<Cam...>> lo chiamo quando lo raggiungo, appoggiandogli una mano sulla spalla.
Ma lui se la toglie subito, si ferma e si gira verso di me, guardandomi in faccia.
È incazzato.
<<Cosa vuoi?>>
<<Spiegarti quello che è successo>>
<<Ho già visto abbastanza>>
<<No Cam ascoltami, credimi non è come sembra>>
<<E come fa a non esserlo? Non sono cieco>>
<<Davvero, non è così...>>
<<Ah no? Non era un bacio quello?>> alza le sopracciglia.
<<Si ma...>>
<<Ecco, è come sembra>>
<<Ma lo sai che non è così>>
<<Se se>>
È un attimo e perdo il controllo.
<<È inutile che ti spieghi le cose come stanno, tanto non mi ascolteresti>> gli dico, mentre me ne vado.
<<Ah si? Io non ti ascolterei? Considera tutto questo finito!>> mi urla intanto che mi allontano.
Sento le lacrime scendere, serro i pugni ed inizio a correre.
È finita.
Tra noi è finita.
Ripenso giorno in cui ci siamo lasciati e piango ancora più forte.
Mi sta colando tutto il mascara e la parte di cuscino contro il mio volto è completamente bagnata.
Però in fondo è stata un po' anche colpa mia...
Me la sono presa subito, mi sono incazzata subito!
Decido allora di chiedergli scusa.

Lo so, di sicuro sei ancora incazzato con me, ma non mi importa. Ho bisogno di dirti che mi dispiace... e scusa, è stata un po' anche colpa mia (soprattutto). Lo ammetto! Puoi anche non volermi più parlare, perché avresti ragione Cameron, ti capirei in quel caso. Ma una cosa la devi sapere... io ti amo e ti ho sempre amato.

Faccio un respiro profondo, chiudo gli occhi ed invio.
Nello stesso istante in cui sento che gli è arrivato me ne arriva uno sulla sua chat.
Apro gli occhi e lo leggo.

Scendi

Col cuore a mille mi alzo di scatto, esco dalla porta correndo e sempre correndo scendo le scale, rischiando di cadere più di una volta.
Ho i capelli tutti spettinati, il mascara colato per il pianto, ma non mi interessa.
Appena arrivo giù lo trovo davanti alla porta ad aspettarmi.
La apro di corsa, gli salto in braccio e lui mi prende.
Ci guardiamo negli occhi un attimo, poi ci baciamo come se non lo facessimo da molto.
È un bacio che racchiude tutto ciò che proviamo l'uno per l'altra, ma anche le scuse.
Di solito si fanno discorsi, si parla.
Anche noi lo stiamo facendo, non a parole, ma attraverso quel bacio.
<<Io sono tuo, ma tu sei mia?>> mi chiede Cam, quando ci stacchiamo.
<<Sì, sì sono tua, sono tua per sempre>> gli rispondo baciandolo.

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