Capitolo 37

525 23 0
                                    

Vengo svegliata da un cellulare, ma rimango ancora ad occhi chiusi e cerco una posizione più comoda per addormentarmi, ma appena mi muovo sento qualcosa vicino a me.
Apro gli occhi di scatto.
<<Comoda la mia spalla?>> mi domanda Cam.
Mi metto seduta coi palmi delle mani sul letto, lo guardo e poi mi guardo in giro.
<<Scusa, mi sono addormentata e...>> inizio a scusarmi, ma mi interrompe.
<<Tranquilla>> mi rassicura lui, divertito.
Mi alzo di colpo, prendo le mie cose ed entro in bagno.
Appena giro la serratura mi appoggio con la schiena alla porta e dallo specchio vedo la mia faccia colorarsi di un rosso sempre più intenso.
Pian piano scivolo, fino a ritrovarmi seduta sul pavimento.
Ok, la giornata è iniziata con una situazione imbarazzante e con rispettiva figura di merda, come sarà il resto? Di sicuro non migliore.
<<Spiaggia stamattina?>> mi domanda Cam, come se nulla fosse successo.
<<Ok>> gli rispondo.
Guardo l'ora sul cellulare e mi alzo di scatto.
Se voglio andare in spiaggia mi devo sbrigare.
Mi lavo la faccia, metto il costume blu notte, il copricostume ed esco dal bagno e vedo che Cameron è già pronto.
Scendiamo a fare colazione.
Prendo un bicchiere di succo, un caffè, una scodella di yogurt, al quale aggiungo frutta e cereali, e vado a sedermi al nostro tavolo.
<<Oggi stiamo in spiaggia tutto il giorno?>> mi domanda Cameron.
<<Ma non partiamo subito dopo cena?>>
<<Sì, intendevo che torniamo per cenare e poi partiamo>>
<<A ok, va bene>>
<<Però con tutta la colazione che hai fatto non ti conviene entrare in acqua stamattina>> mi consiglia ridacchiando.
<<Vero>> ammetto, mischiando lo yogurt.
Quando finiamo di fare colazione torniamo in stanza a prendere le cose per il mare ed andiamo in spiaggia.
Lego i capelli in una coda alta, mi spalmo la crema e metto gli occhiali da sole.
<<Svegliami a mezzogiorno>> dico a Cam prima di sdraiarmi sul salviettone a prendere il sole.
E cullata dal rumore delle onde del mare, pian piano, mi addormento.

<<Ari>> sento qualcuno che mi chiama.
Apro gli occhi e mi metto seduta.
<<Dimmi>> dico mentre sbaglio.
<<È ora di pranzo>> mi dice Cam.
E proprio in quel momento la mia pancia inizia a brontolare.
<<Mangiamo qua?>> gli chiedo.
Annuisce porgendomi un trancio di pizza.
<<Grazie>> dico afferrandolo.
<<Ma quando l'hai presa?>> gli domando.
<<Mentre dormivi ero andato al bar e non sapendo che panino volessi sono andato sul sicuro e ti ho preso la pizza>> mi spiega sorridendomi.
<<Hai azzeccato>> contraccambio il sorriso ed inizio a mangiare.
Mi volto verso il mare.
<<Cam>> lo chiamo ad un certo punto.
<<Sì?>>
<<Tu sai cosa sono quelli?>> gli domando indicandogli delle persone su una tavola da surf, ma che è attaccata a qualcosa attraverso un tubo.
<<Intendi quella cosa che stanno facendo quelle persone?>>
Annuisco.
<<È il flyboard>> mi risponde come se fosse una cosa ovvia, banale.
<<Il fly che?>> gli chiedo, capendone sempre meno.
<<Flyboard>> mi corregge.
<<E che cosa sarebbe?>>
<<È una cosa fantastica. È una specie di tavola da surf collegata ad una moto d'acqua con un tubo e che sale in aria con un getto d'acqua e tu fai delle acrobazie mentre sei in aria>> mentre mi spiega sembra che gli luccicano gli occhi, come se per lui non fosse solo uno sport, ma una delle sue passioni.
<<Sembra divertente>>
<<Lo è>>
<<Vuol dire che lo hai già provato>>
<<Sì, era lo sport che facevamo io e mio fratello prima di ritornare qua>>
<<E com'è? Cioè, non è pauroso all'inizio essere là in alto?>>
<<Me lo dirai tu stasera>>
<<Eh?!>>
<<Hai capito bene>> mi risponde alzandosi.
<<No. Fermati. Dove vai?>>
<<Ad iscriverci ad una lezione oggi>>
<<Cosa?!>> mi alzo di scatto e lo raggiungo cercando di fermarlo.
<<Vacci tu se vuoi, ma io su quel coso non ci salgo>> lo avviso.
<<Tranquilla, ci sarò anch'io>> si volta verso di me, mi fa l'occhiolino e si rigira.
Ormai non riesco più a fargli cambiare idea, quando si fissa una cosa è quella, quindi rassegnata me ne ritorno ai salviettoni.
<<Ari andiamo>> mi dice Cameron, indicandomi le moto d'acqua con un cenno della testa.
Rassegnata lo seguo.
<<Ma siamo solo noi?>> domando non vedendo nessun altro.
<<Sì>> mi risponde un uomo sui venticinque anni massimo, porgendoci l'attrezzatura.
<<Meglio, almeno non fai fuori qualcuno>> scherza Cam, ricevendo un'occhiataccia come risposta.
<<Io sono Silvano, il vostro istruttore>> si presenta.
<<Ariana>>
<<Cameron>> ci presentiamo.
<<Allora, avete mai visto, sentito parare o praticato il flyboard?>>
<<Io l'ho praticato>> risponde Cam.
<<Io è la prima volta che lo vedo e che ne sento parlare>> rispondo.
<<È molto semplice, devi cercare di fare il maggior numero di evoluzioni che riesci>> mi spiega Silvano.
Mi siedo sulla moto d'acqua ed allaccio i boots come mi dicono di fare, poi mi attacco al tizio che guida la moto e ci allontaniamo dalla costa.
<<Pronti?>> ci domanda Silvano.
<<Pronti>> gli risponde Cameron per entrambi.
<<Parla per te>> gli dico.
<<Stai tranquilla>> dice prendendomi la mano.
Il getto d'acqua si attiva e ci fa salire in alto, mentre io mi trattengo dall'urlare.
Sento che sono sempre più in panico e spaventata, tanto che abbraccio il braccio di Cam, trovandomi così quasi al suo fianco, poggiandoci contro anche la fronte e chiudendo gli occhi.
<<Prendi un bel respiro e lasciti andare>> mi consiglia Cameron.
<<Ma io ho paura>>
<<Ma pensa un attimo, quand'è che ti può ricapitare una cosa così?>> mi fa notare.
Ha ragione, in fondo quando mi ricapita?
Mi stacco da Cam, che inizia così ad andare, chiudo gli occhi, faccio un respiro profondo e mi lascio andare.
Inizio con acrobazie semplici e facili, fino a provare qualcosa di via via sempre più complesso.
Mi muovo in modo spontaneo e finalmente, dopo non so quanto tempo, mi sento libera e senza pensieri.

<<Ok, abbiamo finito>> dice Silvano.
<<Di già?>> domando.
<<Ari, sono già le sei passate>> mi risponde Cam.
<<Di già? Com'è passato veloce...>>
<<Già>> concorda Cameron annuendo.
Con le moto d'acqua torniamo in spiaggia a prendere le nostre cose ed andiamo in hotel.
Mi faccio una doccia veloce, metto un paio di pantaloncini di jeans neri con una crop top nera, metto la matita ed il mascara ed esco al bagno.
Mentre aspetto Cam faccio partire la mia playlist e preparo le valigie.
Mentre piego e metto via i miei vestiti ripenso a questa vacanza, a come mi sono divertita e a quanto sia passata velocemente.
Quando Cam è pronto metto le adidas e sono pronta.
Scendiamo a cenare.
<<Per me cannelloni>> ordino.
<<Anche per me>> concorda Cam, mentre chiude il menù e lo ridà al cameriere.
<<Contenta di partire?>> mi domanda Cameron.
<<Per niente>>
<<Quindi?>>
<<Quindi cosa?>>
<<E com'è? Cioè, non è pauroso all'inizio essere là in alto?>>
Sorrido ripensando che è la stessa domanda che gli ho fatto io oggi pomeriggio.
<<All'inizio lo è, ma quando sei su è spettacolare, proprio come mi aveva detto un mio amico. Aveva ragione>>
Sorride.
<<Sono contento che ti sia piaciuto>> mi dice, iniziando a mangiare.

<<Hai preso tutto?>> mi domanda Cam, prima di chiudere la porta della stanza.
<<Certo>>
<<Sicura? Cellulare? Vestiti? Scarpe?>> annuisco ad ogni cosa che dice.
<<Sì>> dico alzando gli occhi al cielo.
<<Trucchi?>>
La matita!
<<No>>
<<Vedi che avevo ragione?>> sento che mi dice mentre vado in bagno a prendere la matita.
Esco dalla stanza, la chiudiamo e riconsegnamo le chiavi alla ragazza dietro il bancone.
Paghiamo, carichiamo le valigie in macchina e partiamo.
<<Ti è piaciuta questa vacanza? Divertita? Ti ho annoiata?>> mi domanda appena usciamo dalla città.
<<Sì, mi è piaciuta molto. E no, non mi hai annoiata>> gli rispondo.
<<A te?>> gli domando poi.
<<Apparte che ho dovuto sopportare una ragazza insopportabile e fifona, il resto è stato fantastico>> mi risponde sorridendo ed usando un tono ironico quando parlava di me.
Gli mollo un leggero pugno sulla spalla, facendo la finta offesa, mentre lui ride.
Poi accende la radio e io guardo fuori dal finestrino.
Ripenso a questo fantastico week-end passato con una persona a cui sono legatissima e sorrido, sapendo che non mi dimenticherò mai quanto mi sono divertita.
Un'altra cosa che non dimenticherò tanto facilmente è quello che ha detto Cameron e della sua promessa.
È stato l'unico ad essere riuscito a capirmi senza conoscerci tanto quanto chi mi capisce ed è una cosa fantastica trovare qualcuno così.
E questo qualcuno non devi lasciarlo andare via dalla tua vita, mai.
Infatti non voglio che se ne vada, non voglio perderlo, perché io ci tengo a Cam e, a quanto pare, lui tiene a me.
Sento che qualcosa dopo questa vacanza cambierà.
Saremo più forti e più uniti, come non lo siamo stati fino adesso.

The best friend of my best friends   Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora