Mi chiamo Emery, Emery Holt, abito in Colombia, ho 18 anni e ho 5 fratelli e sorelle, il più grande é Ramon, poi ci sono io, poi mia sorella Sofia, mio fratello Fernando, mia sorella Aurora e infine Celia, siamo sei in totale. Bussano alla mia camera, apro la porta rovinata, «mamma, che succede?» lei entra e io chiudo la porta, «Emy finalmente ho la cifra giusta » esce dei soldi dalla tasca del grembiule un pò strappato e me li porge, li prendo e li conto, «che fai con tutti questi soldi? Dove li hai presi?» lei abbassa lo sguardo, «dimmi che non sei tornata a prostituirti per dare da mangiare a noi» lei annuisce, le lacrime mi escono dagli occhi, le asciugo, gli ritorno i soldi, «no, questi servono a te, per andare a Los Angeles» io sospiro, «Los Angeles non é più importante della mia famiglia, questa é l'ultima volta che ti vendi, troverò un lavoro anche qui, in Colombia, e i soldi che prendo darò da mangiare a voi» «no, questa é la tua occasione bimba mia, ho altri soldi conservati per far tirare su questa famiglia, tu parti, trova un lavoro lì, e poi mi ritornerai i soldi che ti ho prestato» sospiro, «ne sei sicura?» mia madre annuisce, l'abbraccio, scendo le scale pericolose di casa mia e corro verso fuori, prendo il pick-up arrugginito di mio padre e lo accendo, faccio retromarcia e metto le marcie, in poco tempo corro nelle strade della Colombia pronta per comprare quel famoso biglietto tanto desiderato. «Salve come posso aiutarla?» una signora mi guarda da testa ai piedi, io la guardo male, stupidi snob del cazzo, «vorrei comprare un biglietto andata per los Angeles » la signora ride, «ma dove vuoi andare tu, spostati dai, fammi passare, un volo in business glass mi aspetta» io resto ferma, l'hostess guarda male la signora ricca, «vengono in totale 800 dollari» prendo le banconote dalla tasca dei miei pantaloncini di jeans e li conto, do i soldi richiesti a l'hostess e mi rimangono duecento dollari, li riconservo nelle mie tasche, «ecco qui il biglietto, il tuo volo sarà dopodomani alle ore 14 in punto, grazie per aver scelto la colombian company e buona fortuna» prendo il biglietto e le sorrido, mi giro e guardo la signora, «ah, si sbrighi, i tovaglioli caldi adesso sono freddi, e si passi il filo interdentale, ha un pezzo di verdura fra i denti» le sorrido soddisfatta ed esco dall'aereo porto, saltello felice, «graciàs dios mios » entro nel pick-up e ritorno a casa mia.
«Dov'è che vai?» mio fratello Ramon mi guarda attento, «a Los Angeles, vado li per lavorare, non patiremo più la fame e ai quei ricchi snob potete tappargli la bocca» dico soddisfatta, lui é serio, mai stato cosi serio, «come farai sola? In una città enorme, piena di persone con la voglia di scoparsi qualsiasi cosa, ricordati che los Angeles é la città dei peccati», io sbuffo, «mi comporterò bene, poi sarò li solo per il lavoro» lui annuisce, «tu invece come va con il calcio?» mio fratello mi sorride, «bene, hanno detto che ho un grande talento, forse vogliono farmi entrare in una squadra a Madrid famosa» io sorrido e lo abbraccio, lui ricambia, «andrà tutto bene, ci sistemeremo e questa situazione finirà una volta per tutte» lui annuisce e ci riabracciamo, io e mio fratello abbiamo questo rapporto, un rapporto bellissimo, anche perché lui é soltanto 2 anni più grande di me, riesce a capirmi e io a capire lui, aprono la porta di camera mia ed é Fernando, «voglio giocare a calcio, Ramon giochiamo? Aurora non vuole giocare con me» dice piagnucolando, «va bene» mio fratello si alza dal mio letto, «gioco anch'io » mi alzo e prendo mio fratello in braccio, scendo le scale di corsa e lui in braccio a me ride, «siamo arrivati primi» lui esulta e ride, «non vale» mio fratello Ramon arriva dopo, «iniziamo, Emy in porta» «voglio giocare anch'io» arriva Celia, «anche noi due» arrivano Aurora e Sofia, io sorrido alle mie sorelle, «allora Sofia centro campista a sinistra, aurora a destra, Celia difensore a destra, Fernando attaccante a sinistra e io portiere » mio fratello si mette nell'altra porta, «inizio!!» il pallone é nei piedi di Fernando che la passa a Sofia, Sofia la lancia per sbaglio ad Aurora, aurora corre verso la porta da Ramon ma la perde perché Fernando gli e la ruba da sotto i piedi, avanza verso di me superando le mie sorelle, e come un professionista la lancia verso la porta, non riesco a prenderla e segna, «GOOOOOL!!!» urla felice e corre verso Ramon abbracciandolo, io mi rialzo, «ci hai fatto perdere Emy» sbuffa Celia, «non sono brava a calcio» ammetto ridendo, Ramon mi aiuta ad alzarmi da terra, «bambini andate a lavarvi le mani, é ora di cena» li richiama mia madre da dentro, loro corrono verso la porta e scompaiono dalla mia visuale, guardo Ramon, «prenditi cura di loro» lui annuisce mentre un espressione drammatica prende possesso del suo viso, lo abbraccio, ed entriamo verso la casa rovinata. «Buona notte Ramon,Fernando,celia, aurora e Sofia» loro mi augurano la buona notte uno ad uno e vanno ognuno nella propria camera, chiudo la porta e guardo la mia camera, non é lussuosa, non é da copertina, ma la amo, perché i ricordi in questa stanza l'anno resa unica, prendo un borsone gigantesco e comincio a sistemare le mie cose, mi asciugo qualche lacrima che vaga nel mio viso quando ripenso al passato e nascondo il borsone. Mi sdraio nel mio letto ormai vecchio e guardo il soffitto, mi mancherà questo posto, mi mancheranno le mie sorelle che litigano per chi sia la mia preferita, mi mancherà Fernando che ogni notte si alza e viene a dormire da me perché ha paura che un mostro possa uscire da sotto il suo letto, mi mancherà mio fratello che ogni mattina colpisce il muro con il pallone da calcio e le mie urla di rimprovero, mi mancherà mia madre che ogni mattina viene a cessare le nostre continue litigate, mi mancherà la Colombia perché per quanto possa essere povera resta il continente più bello che esista, resta una parte di me, tutto questo mi mancherà, chiudo gli occhi e in poco tempo mi addormento.
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𝑃𝑎𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛
ChickLitEmery Holt, una ragazza povera proveniente da Barranquilla, per far vivere la sua famiglia parte per los Angeles, ma chi l'avrebbe mai detto che un volo non programmato, potesse stravolgere completamente la sua vita, tutto é partito da lì, da un...