Twenty Two

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Seduta sul letto di camera mia mentre fisso il muro color panna, non so a cosa penso di preciso, non so cosa provo in questo preciso istante della mia vita, non so che effetto mi stia facendo l'uomo che fino a 3 ore fa mi scopava davanti la grande scritta di Hollywood, non so cosa prova lui per me, o cosa provo io per lui, non so se sono un passatempo, non so se mi stia salvando perché ci tiene o per difendere la sua famiglia, potrebbe uccidermi, si potrebbe farlo, i miei pensieri vengono interrotti da qualcuno che entra dalla porta, «Emy che stai facendo?» guardo il ragazzo muscoloso con la maglietta rossa attillata che mi fissa perplesso con le braccia incrociate al petto, «stavo pensando » lui cammina verso di me sedendosi affianco a me, «a cosa?» mi torturo le mani nervosa, « a Demon, a tutta questa situazione, al perché stia facendo tutto questo per me» «sei proprio ottusa, é innamorato di te, per questo lo fa, non so cosa ti abbia fatto, ma Demon ha degli scatti di rabbia irrefrenabili, può diventare molto pericoloso se non si sa fermare, non devi mai parlargli del suo passato, si trasforma completamente » abbasso lo sguardo a terra, «oh...»  lui mi mette un braccio intorno alle spalle e mi stringe a sé, «cosa ti ha fatto?» bella domanda, non voglio diglielo, «nulla, abbiamo litigato molto forte, e io sono scoppiata»lui annuisce, «farò finta che sia la verità quella che tu mi stai raccontando, in ogni caso, stasera resterai a casa sotto sorveglianza di John e Bel, staranno fuori dalla villa, io, Demon e gli altri dobbiamo andare in un nightclub per parlare di affari con determinate persone» «voglio venirci» «io ti porterei, ma Dem non vuole» mi alzo di scatto, «dov'è lui?» «in salotto con gli altri a fumare » corro verso la porta aprendola, faccio di corsa il lungo corridoio scendendo le scale, «Demon!» arrivo nel salotto, ce puzza di erba e...sesso?? Vedo delle ragazze nude sopra a dei ragazzi mentre scopano, una ragazza si sfrega addosso a lui, ma non gli dà retta, troppo impegnato a fumarsi quella schifezza, lui appena mi vede butta a terra la ragazza e viene di corsa da me, mi prende per il braccio con forza, e mi porta verso l'uscita della villa, chiude la porta con forza, «perché sei scesa?!» mi urla in viso, «volevo solo dirti che stasera sarei venuta anch'io » lui si irrigidisce, «chi te l'ha detto? Tu resti a casa, non ti muovi da qui dentro» il suo tono é minaccioso, «dovrei stare qui dentro mentre i tuoi due amici drogati portano ragazze a casa a scoparsele mentre io devo stare rinchiusa in camera perché se scendo mi ritrovo a guardare un porno in diretta? No, non ci sto, o mi porti con te, o stasera esco per i fatti miei» lui gonfia il petto, «provaci a fallo e appena ti trovo ti rompo» rabbrividisco, «saresti capace di alzarmi le mani? Io non sono quella puttana di Veronica!» i suoi occhi si rabbuiano, «non nominare quella troia»  si avvicina a me, resto ferma, guardo come la maglietta nera a maniche corte fasci perfettamente il suo fisico tatuato e muscoloso, si abbassa alla mia altezza , mette il suo viso nell'incavo del mio collo, comincia a baciarlo con possessività, lo morde e io provo solo dolore, provo a spingerlo, ma é impossibile, «Demon mi fai male» provo a staccarlo da me, ma nulla, «Demon cazzo!» questa volta si stacca da me,  ha gli occhi terribilmente rossi, prova a baciarmi, ma mi ritraggo, «fai puzza di quella merda» lui ghigna, mi prende con forza e mi bacia, «Demon smettila» lui mi guarda in un modo strano, in un modo da far terribilmente paura, «Demon» lui sembra non darmi retta, ci fissiamo dritti nelle iridi, le mie azzurre le sue blu notte, si avvicina a me, mi prende il viso nelle mani e mi bacia in modo delicato, in un modo non previsto, in un modo intenso,  veniamo interrotti dalle urla di una di quelle ragazze, ci stacchiamo, vediamo correre a gambe levate una ragazza nuda per il giardino mentre ride, e un ragazzo, mi sembra Billy, nudo, Demon mi mette la testa nel petto tappandomi gli occhi, «coglione entra dentro casa muoviti!!» sento la sua voce rimbombare all'interno di lui, il suo cuore battere velocemente, non sento più nulla, lui mi alza il volto, «stasera verrai con me» gli sorrido. Perfetta, un jeans e una maglietta, sento bussare alla porta, «avanti!» alzo la voce per farmi sentire, entra Jeff, «come stracazzo ti sei vestita? Spero tu non sia seria, cambiati, non stiamo andando al Mac a mangiare, stiamo andando in un nightclub, non so se sai, ma lì si balla, si beve, e se non ti vesti bene le tante puttane li dentro faranno di tutto per attirare l'attenzione di Demon» mi irrigidisco, « mi cambio, mi cambio» lui ride divertito, esce dalla stanza, guardo cosa possa esserci all'interno dell'armadio, prendo una tuta a pantaloncini bianca con i fiori, é scollata dal seno, ha la schiena scoperta con una catenina che serve per coprire la schiena e abbellire l'abito, lo indosso in fretta togliendo il reggiseno, metto un paio di scarpe col tacco alto bianche lucide, per poco non cado quando provo a camminarci, potrei mettermi le all star bianche, dio, sarebbero la mia unica salvezza, ma non posso, mi risitemo il rossetto rosa e apro la porta della mia stanza, la richiudo a chiave nascondendo per bene la chiave e percorro il corridoio con cautela senza cadere, arrivo alle scale, tolgo le scarpe e le scendo, meglio non rischiare,  vedo i ragazzi, sono davanti alla porta che fumano, mi rimetto le scarpe sotto il loro sguardo divertito, «non volevo rischiare» loro ridono, mi avvicino a Demon, mi fissa senza dire nulla, butta il mozzicone della sigaretta nel portacenere, e si incammina senza di me, cerco lo sguardo di Jeff, lui mi guarda ma se ne va anche lui, qualcosa non va, mi incammino anch'io verso l'auto di Demon, apro lo sportello e facendo attenzione salgo sulla range rover, chiudo lo sportello, lui resta fermo,«come ti sei vestita?» mi guarda con attenzione, mi guardo, «cosa ce che non va?» lui guarda la strada, anche se siamo fermi, «ce che sei troppo scollata, e lì ci saranno abbastanza ragazzi, non mi va di fare a pugni stasera» io corruccio la fronte, «non ce bisogno di usare tanta violenza, starò vicino a te, così non ci sarà nessun rischio» «ci sara Christina lì, starà insieme a te nel frattempo che parlerò di affari con quegli uomini, non farti contagiare dalla sua pazzia» annuisco, «bene, vedremo» mette la marcia e parte, mi sistemo i pantaloncini se pur larghi fastidiosi e lui  mi fissa, «guarda la strada, non voglio finire schiantata contro un muro» lui ride, «sta tranquilla» «cosa é successo con Jeff, vi siete litigati?»lui torna serio, stringe li sterzo, «non sono affari tuoi» «scusami» guardo fuori dal finestrino, lui accende la radio e comincio a  pensare.

𝑃𝑎𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora