Avrei preferito non vedere questa scena, avrei preferito non vedere il cadavere della donna che mi ha salvata dalla fame, avrei preferito essere tutt'altra parte piuttosto di essere in queste quattro mura a guardare silenziosamente come tutti siano tristi e si piangano addosso, é stato un lungo viaggio, ma dopo essere arrivati ci siamo precipitati qui, odio vedere come sta in questo momento Demon, finge che sia forte e che non gli e ne freghi nulla, e tutti sembrano crederci, ma io, io so come soffre in questo preciso istante dentro di se, qualcuno mi tocca la spalla, alzo il viso e Christina si abbassa alla mia altezza, «Emy credo sia arrivato il momento di parlare con Jenny, non esce dalla stanza da due giorni, gli ho inventato che la casa é piena di collaboratori del padre e che non vuole che lei scenda, ma é testarda, vuole scendere» annuisco silenziosamente, mi alzo sistemando la gonna nera, supero l'ammasso di persone che bloccano il passaggio delle scale e le salgo gradino per gradino, la mia testa va e viene, i miei pensieri sono confusi e i miei gesti escono spontanei, come se non avessi più il controllo del mio corpo, apro la porta dipinta di rosa e busso, «Jenny?» «Emery?» sorride felice nel vedermi, i miei occhi diventano lucidi, chiudo la porta a chiave, mi avvicino alla specchiera, sposto la sedia, «siediti tesoro» lei annuisce sedendosi silenziosamente, prendo una spazzola e gli pettino i lunghi capelli biondi, «perché sei vestita così?» resto in silenzio, continuo a pettinare delicatamente i suoi capelli, «Jenny, sai, un giorno mio fratello mi disse "chi é forte in realtà é debole, chi é debole in realtà é forte, perché la vita é un continuo ostacolo e solo i più deboli andranno avanti" io non capì la frase, non aveva senso, i più forti andavano avanti, ma ci pensai a lungo, i più forti in realtà sono i più deboli, che hanno bisogno di sostegno e di coraggio per andare avanti e superare gli ostacoli, se non lo si fa, essi inciampano e cadono senza riuscire ad alzarsi» «perché me lo dici?» «perché é una frase che ti servirà per la vita, per superare gli ostacoli» mi inginocchio alla sua altezza, «Jenny, sai che ero fuori new york giusto?» «si» «il motivo per cui sono tornata é perché la tua mamma non sta bene» i suoi occhi si inumidiscono, «cos'ha?» trattengo le lacrime, «lei...» bussano alla porta, mi rialzo e apro la porta sbloccando la serratura, «Demon» lui mi guarda senza dire una parola, mi supera stando attento a non darmi una spallata, chiudo la porta, «perché anche tu vestito cosi? Cos'è un funerale?» abbasso lo sguardo, Demon si abbassa alla sua altezza, «Jenny, é successa una cosa, mentre ero in quel posto per degli affarri, hanno fatto del male alla mamma» silenzio lei si alza velocemente dalla sedia, «mamma non ce l'ha fatta Jenny, é morta» lei cade a terra, corro da lei sedendomi accanto, resta in silenzio con gli occhi sbarrati, una lacrima gli solca il viso, urla, un urlo disperato, comincia a prendere a pugni il pavimento, Demon la prende in braccio tenendola forte a se, «uccidili!!Uccidili!!»deglutisco con fatica, «gli e la farò pagare ad uno ad uno, promesso sorella» l'abbraccia più forte,io resto immobile seduta sul pavimento freddo. «Avrei preferito non vedere più la tua faccia, ma a quanto pare non é stato possibile» osservo la ragazza con il vestito stretto nero che mette in evidenzia la pancia gonfia a causa della gravidanza, «chi non muore si rivede, non é neanche per me un piacere rivederti, tu non dovresti neanche essere qui dopo quello che hai fatto a Dorotea» lei resta in silenzio, «neanche tu dovresti essere qui, la servitù non é ben accetta in mezzo a persone di classe sociale superiore» stringo i pugni, «non sono una serva...io «qualcosa non va?» Demon mi stringe a sé mentre osserva in cagnesco Chantal, «no tranquillo, va tutto bene, io e Chantal stavamo parlando tranquillamente da cose da donna» gli sorrido, lui mi parla all'orecchio, «se ti infastidisce dimmelo» annuisco, mi bacia la fronte e se ne va, «te lo scopi ancora?» mi sorride falsamente, «si, e non sai quanto godo nel scoparmelo» ricambio il suo sorriso falso, «d'altronde si sa, i soldi attirano le puttane» mi sta facendo innervosire, «la cosa é viceversa, te ne sei andata dritta al capo famiglia rovinandola, se non avessi fatto la puttana con il signor Mitchell probabilmente Dorotea sarebbe ancora al sicuro e viva» lei sbarra gli occhi, «farò finta di non averti vista, lo farò per rispetto di Dorotea» «come se tu avessi avuto rispetto di lei, non gli hai portato rispetto da viva, non ha senso farlo quando lei é morta, lei del tuo rispetto non se ne fa nulla, anzi, se sarebbe qua ti avrebbe buttata fuori, adesso vado dal mio ragazzo, ha bisogno di conforto» lei resta in silenzio tenendo gli occhi sbarrati, vado verso Demon che parla con una donna di mezza età, lui mi guarda sforzandosi di sorridermi,gli stringo la mano, «zia Doria lei é la mia ragazza, Emery» la signora mi sorride e io ricambio, «Emy lei é mia zia Doria, é la sorella di mia madre» annuisco, continuano a parlare, vedo Jenny vicino alla barra, piange, il padre cerca di consolarla e solo adesso mi rendo conto di quanto io sia fuori luogo qui, lascio la mano di Demon correndo verso l'uscita della grande casa, esco fuori correndo verso il giardino sul retro, voglio stare sola per un pò.
Il funerale é appena finito, ho il cuore spezzato, so che da adesso la mia vita sarà ancora più in pericolo di quanto non lo fosse già stata prima, ho ancora quella brutta sensazione allo stomaco. «Sei sicuro di non volere nulla?» lui annuisce silenziosamente mentre fissa fuori la finestra, «domani ritorniamo nella vecchia casa qui a los Angeles, Jenny resta qui da mio padre» resto in silenzio, mi avvicino a lui, lo abbraccio da dietro, lui abbassa la testa guardando le mie mani che lo stringono, le afferra nelle sue e si gira, «sei l'unica cosa che mi rimane » appoggia la sua fronte contro la mia, guardo i suoi occhi blu notte e mi perdo in quel mare oscuro che prova a rimanere calmo e quiete piuttosto che agitato e burrascoso, «ci sono io con te» lui mi bacia senza preavviso un bacio bisognoso, si stacca da me e mi abbraccia, e giuro che in quel abbraccio mi ci perderei senza mai stancarmene.
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𝑃𝑎𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛
ChickLitEmery Holt, una ragazza povera proveniente da Barranquilla, per far vivere la sua famiglia parte per los Angeles, ma chi l'avrebbe mai detto che un volo non programmato, potesse stravolgere completamente la sua vita, tutto é partito da lì, da un...