Mi sveglio accaldata e sudata, ho avuto un incubo, mi guardo intorno e la stanza è buia, il letto vicino a me è vuoto, i sensi di colpa cominciano a farsi spazio dentro di me, è stato solo per difesa, devo mettermelo in testa. Mi alzo lentamente e guardo fuori dalla finestra, è tutto buio e le luci sono accese, mi muovo lentamente a causa della ferita che ho, e apro la porta della stanza, guardo il corridoio per vedere se ce qualcuno,ma non ce anima viva, sospiro, 《è arrivata una lettera per te Emery》 mi giro ed è Flynn,un amico fidato di Demon, la prendo e gli sorrido per ringraziarlo, ritorno del tutto dentro la mia stanza e chiudo la porta, vado a sedermi lentamente sul letto e guardo il francobollo, è una lettera proveniente dalla Colombia,la apro in fretta e comincio a leggerla lentamente:
"Ciao tesoro,
Chi ti scrive è la tua mamma,penso l'avessi capito,le cose qui vanno bene economicamente,è arrivato un assegno con una cifra esuberante,e so che l'hai inviato tu,ti ringrazio infinitamente per tutto ciò che stai facendo per noi,ogni tuo sacrificio è apprezzato da tutti noi,sei il nostro orgoglio bambina mia. Ho mandato questa lettera per ringraziarti,ma soprattutto per avvisarti di un po' di cose,tua nonna non sta bene,il dottore dice che manca qualche mese prima di morire,il suo ultimo desiderio e rivederti, torna per lei, il più prima possibile niña. Del resto tutto bene, spero di rivederti presto bambina mia, ci manchi tanto,a tutti noi.
Un bacio,firmato la tua mamma"Resto in mobile,mia nonna sta morendo, colei che c'è sempre stata in ogni momento della mia vita,lei,che è stata come una seconda madre,mi asciugo le lacrime, mi alzo dal letto e porto con me la lettera, esco fuori dalla stanza, cammino velocemente nonostante la ferita tiri e bruci, apro la porta del suo studio senza nemmeno bussare,lui distacca gli occhi dal portatile e serra la mascella,so quanto gli dia fastidio chi entra senza bussare, entro e chiudo la porta, mi avvicino alla sua scrivania e mi siedo in una sedia, lui alza un sopracciglio, 《che ci fai qui? Tu non dovresti nemmeno stare in impiedi》 gli metto la lettera sulla scrivania, 《come sai il mio indirizzo di casa lì in Colombia?》 lui prende la lettera dalla scrivania e incomincia a leggerla, 《non ho inviato io quell'assegno》Mi paralizzo sulla sedia, 《ormai l'hai inviato, puoi anche dirmelo se sei stato tu》 lui serra di nuovo la mascella, 《Emery ho detto, che non sono stato io》il suo tono è cupo, impallidisco, 《ma se non sei stato tu allora...》 lui mi interrompe 《non lo so chi è stato, non farmi queste domande del cazzo》 è nervoso, 《Ok, ma non t'incazzare》 lui sospira, 《quando dovresti partire?》lo fisso dritto negli occhi, 《non ho detto che voglio partire》 i suoi occhi sono di un blu notte,brutto segno, 《è scontato》sento i muscoli del bacino contrarsi per il dolore procurato dalla ferita, resisto all'impulso di urlare dal dolore, comincio a sudare,lui non se ne accorge,《tu verresti con me? Ho bisogno di te, in questo momento più di qualsiasi altro》lui annuisce, sente la mia difficoltà nel parlare, mi fa alzare lentamente e mi prende in braccio facendo attenzione a non toccarmi la ferita, 《ti porto a letto》 è l'unica cosa che dice. 《Partiamo domani,faccio preparare le valigie dalla domestica,non sforzarti》 annuisco, lui si sdraia accanto a me e mi osserva , 《perché mi fissi》 lui fa un piccolo sorriso, 《Ti fisso e basta, non c'è un motivo》, arrossisco, odio l'effetto che mi fa, 《voglio capire chi è stato a mandare quell'assegno》mi interrompe dai miei pensieri, 《vorrei saperlo anch'io》, 《la gente non manda assegni da milioni di dollari così, senza alcun motivo》 «già, è strano» lui si lecca il labbro inferiore, «sono stanca, dormo in continuazione» lui ride, «sono i farmaci che ti abbiamo dato, provocano sonnolenza» annuisco, chiudo gli occhi, cado nella braccia di Morfeo.
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𝑃𝑎𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛
ChickLitEmery Holt, una ragazza povera proveniente da Barranquilla, per far vivere la sua famiglia parte per los Angeles, ma chi l'avrebbe mai detto che un volo non programmato, potesse stravolgere completamente la sua vita, tutto é partito da lì, da un...