Capitolo 6

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Miss Fortune Pov

La sera festeggiamo il saccheggio.
Stranamente non sono costretta a stare in cucina a preparare.
Me ne sto seduta su una cassa mentre mi guardo intorno.
La ciurma sembra soddisfatta di questo saccheggio e Gangplank ancora di più.
Egli parla con i suoi nuovi arrivi che ormai non sono poi così nuovi.
Il suo sguardo ogni tanto incontra il mio, mi sta ancora tenendo d'occhio.
Forse non si fiderà mai di me davvero, come io non mi fideró mai di lui.
Ma so che in qualche modo finiró a letto con lui.
Mi alzo e vado nel mio posto preferito.
Mi arrampico sulla rete e guardo l'oceano.
Sarebbe così facile scappare ora.
Potrei farlo, quando penso a questa ipotesi rido di me stessa.
Fizz mi troverebbe in un batter d'occhio come Tahm Ketch.
Sarebbe completamente inutile in effetti e potrebbe portarmi alla morte.
Immagino la scena.
Gangaplank che mi tortura fino a farmi arrivare a una morte lenta e dolorosa.
Ho visto i suoi esperimenti ed è raccapricciante.
Mi vengono i brividi solo a pensarci.
Mi sono state tolte di nuovo le mie pistole dopo il combattimento contro Riven, non ho sperato neanche un secondo che mi venissero ridate in modo permenente.
Guardo l'orizzonte, è una notte stellata.
Allungo la mano, come per toccare le stelle, so che non ci arriveró mai.
I miei sogni si sono infranti quando Gangplank è tornato.
Anzi si sono polverizzati.
Quando penso che sono diventata la sottoposta dell'uomo che ha ucciso i miei genitori e ha quasi ucciso me mi viene ancora voglia di vendicarmi.
Ma non dovrei essere stanca di provare così tanto odio?
Concordo con il fatto che questa vita non è così male, mi piace stare dalla parte dei vincenti ma l'etica di Gangplank mi fa paura.
È così freddo, calcolatore e malvagio che mi da i brividi.
Dall'altra parte peró mi eccita, penso che sia il suo enorme potere a portarmi a questi sentimenti non potrebbe essere altrimenti.
"Vuoi passare tutta la notte lì?".
Mi giro verso il basso.
Il moro ha due boccali di birra in mano.
Senza esitare scendo ed egli mi porge uno dei due boccali.
Lo accetto senza dire una parola e bevo guardandomi intorno.
Metà della ciurma sarà andata a dormire mentre l'altra si sta ancora divertendo.
È notte fonda ormai, non pensavo di essere stata appesa così tanto e solo ora sento i brividi di freddo per come sono vestita leggera.
Dovevo mettermi la giacca.
Sembro una bambina in questo momento, ho freddo ma come al solito devo nascondere i miei sentimenti.
Starnutisco.
E porca puttana.
Alzo lo sguardo e vedo Gangplank che sorride.
Stronzo calcolatore ti prenderei a calci e poi vediamo se sorridi ancora penso.
Continuo a bere e la domanda mi sorge spontanea.
"Perchè sei quì?" Chiedo ad alta voce.
Mi guarda pensieroso.
Forse è quì solo perchè vuole del sesso.
"Andiamo a festeggiare nella mia stanza".
Non so perchè ma speravo che mi dicesse qualunque altra cosa.
Annuisco e lo seguo.
Mentre passiamo alcuni fischiano o mi guardano divertiti, cosa pensano che sono una cagna?
Mi basta che dicano una parola per spezzarli il collo ma sfortunatamente non dicono nulla.
Continuamo a camminare ma non ci fermiamo davanti alla sua stanza, sorpassiamo il suo ufficio.
"Entra" ordina.
Questa è la stessa stanza in cui mi ha sottomessa.
Cos'ho fatto di sbagliato ora?
Il suo sguardo è impassibile quindi entro.
Appena entra anche lui chiude la porta a chiave.
Che cosa vuole da me?
Egli avanza, rimango ferma, non ho fatto niente di sbagliato.
"Sai quello che è successo oggi mi è parso molto strano".
Di che cosa sta parlando? Del saccheggio?
"Ho ubbidito ai tuoi ordini, cosa c'è di strano?" Chiedo seria.
"Che sia stato così facile battere Riven.
È un ottima combattente, è curioso che tu l'abbia sconfitta con tanta facilità".
Non crederà che stia cospirando alle sue spalle!
"Non era una recita, ho fatto sul serio" spiego.
Mi ritrovo la mano destra di gp sul mio collo e vengo sbattuta sullo stesso tavolo di lavoro di qualche tempo fa.
Le cinghie vengono strette e io mi divincolo.
"Ma sei pazzo? Non ho fatto nulla!" Sbotto.
Il moro non sembra sentire ragioni.
"Come mi spieghi che avesse così tanta confidenza?".
Prende l'attizzatoio rovente dal fuoco e lo avvicina al mio viso senza toccarlo.
Brucia lo stesso.
Che cavolo ha nel cervello?
"Entrambe abbiamo ideali simili e le nostre strade si sono intrecciate parecchie volte durante la mia vita ma giuro che non sto facendo nulla ora, ho giurato che non ti avrei tradito" dico con un po di panico nella voce.
L'arnese sfiora la mia pelle e penso soltando quanto farebbe male se toccasse la mia pelle.
GP rimane impassibile.
"Perchè non l'hai uccisa?".
Che razza di domanda è questa?!
"Perchè? Non lo so, perchè non se lo meritava?
Ho eseguito il mio compito non era necessario arrivare a tanto".
Risposta sbagliata.
L'attizzatoio rovente si avvicina alla mia gola e viene premuto sulla mia pelle.
Mi esce un gemito che diventa un urlo di dolore.
"Ti insegneró che non devi risparmiare nessuno, altrimenti la pagherai cara" dice allontanando finalmente l'attizzatoio.
Mi ci vuole tutta la mia volontà per non tremare.
Sento che sarà una lunga notte.

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