Capitolo 19

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Miss Fortune Pov

È stato tutto un sogno?
Gangplank, Illaoi, Katarina...
Ogni mia piccola parte di me lo spera ma quando apro gli occhi e vedo che tutto quello che è successo è successo realmente ho il mio primo attacco di panico della mia vita.
Complimenti Gangplank lentamente mi stai ammazzando.
Il mio corpo accasciato, pieno del liquido dei tentacoli di Illaoi, il dolore che sento su tutto il corpo...
Non ce la faccio più.
Ora basta.
Devo mettere fine a tutto questo.
A fatica mi alzo e senza neanche mettermi niente sango su con la rabbia e la disperazione che ormai mi ha divorato.
Lo sguardo di tutti è puntato su di me e colpisco Gangplank in faccia con un pugno.
"Ora basta".
Lo ripeto colpendo l'uomo che mi ha distrutto la vita.
Se questa è la fine voglio che finisca in fretta.
Per l'ennesima volta cerco di colpirlo ma lui mi ferma.
"Ti sei sfogata abbastanza" dice gelido.
Mi libero dalla stretta.
"No.
Sono stanca di tutto questo uccidimi ora.
Sono stanca dei tuoi giochetti".
Gangplank mi guarda negli occhi, tenta di capire cosa sta succedendo.
"Fai quello che vuoi ma voglio che finisca ora.
In modo veloce o lento.
Non mi interessa voglio che tu mi uccida.
Voglio che tu me lo prometta.
Entro stanotte".
Il mio tono trasuda un filo di disperazione che non riesco a trattenere.
Tutti ci guardano.
Tutti si aspettano qualcosa.
Gangplank resta fermo e non dice una parola.
"Tutto questo dura da troppo.
So quanto sei spietato ma è ora di finirla.
Dacci un taglio, passa alla tua prossima vittima ma in un modo o nell'altro stasera la voglio fare finita" dico con sicurezza.
"A si?" Dice gelido.
"Si".
"Sai quanto tutto questo risulta assolutamente patetico da parte tua?
Pregarmi per ucciderti.
Non avrei mai pensato che ti avrei portato a questo punto".
"Questa volta hai esagerato.
Si ti sto pregando.
Non mi interessa quanto posso risultare patetica ai tuoi occhi o a quelli della tua ciurma.
Io voglio solo una cosa, la stessa cosa che vuoi tu.
Uccidermi".
Gangplank prendo il pugnale che tiene la cintura e me lo punta addosso.
Dopodichè con forza lo pianta al suolo.
"Difenditi".
Scuoto la testa.
Prende un'altro coltello e si avventa su di me.
Non mi muovo di un singolo centimetro quando scorre dalla mia guancia alla mandibola.
"Ho detto difenditi".
Scuoto di nuovo la testa.
Perchè non lo accetta?
Mi prende per il collo e mi sbatte a terra facendomi uscire un sonoro gemito di dolore dalla mia bocca.
"Continua" lo imploro.
Sento i suoi pugni fiondarsi sul mio corpo.
In modo violento.
"Continua" sussurro mentre continua a colpirmi.
Poco dopo mi ritrovo in acqua.
Lascio che l'oceano mi trascini giù.
Prima che smetta di trattenere il fiato vengo riportata sulla nave.
È stato Fizz.
Sento un pugnale conficcato nella mia mano.
Fa male, ma non importa.
Vedo Gangplank prendermi per un piede e trascinarmi giù per minuti e minuti fino ad arrivare nel suo ufficio.
Mi sbatte con forza sulla parete e continua a farlo.
Ma non è abbastanza per uccidermi.
"Tutto quí quello che sai fare?" Sussurro in un gesto di sfida.
Egli prende qualcosa in un cassetto che apre con la chiave.
Le mie pistole.
Si avvicina e me e ne punta una al viso.
L'altra l'ha lasciata sul tavolo.
Con l'altra mano mi stringe il collo abbastanza per farmi respirare.
Il mio sguardo è supplicante e con il corpo mi spingo verso la pistola.
"Ti prego" lo imploro toccando con la fronte la pistola mentre lo guardo dritto negli occhi.
Il suo sguardo è inflessibile.
Toglie la sicura.
Sento il cuore martellarmi il petto mentre sento gli occhi inumidirsi.
"UCCIDIMI!" Urlo chiudendo gli occhi con forza.
Perchè non succede niente?!
Apro gli occhi e sento le labbra di Gangplank posarsi sulle mie.
Cerco di allontanarlo con scarsi risultati.
Alla fine mi arrendo e ricambio il bacio.
Trasuda disperazione non solo da parte mia ma anche di Gangplank.
Perchè non riesce ad uccidermi?!
Mi scosto bruscamente.
"Smettila di torturarmi, ti ho implorato di uccidermi!
Perchè non vuoi farlo?!" Urlo esausta da tutta questa situazione.
La sua espressione è indecifrabile.
Per vari minuti rimaniamo a guardarci poi Gangplank sospira.
Mi prende per il piede e mi trascina via.
Giù per le scale incurante del male che mi sta facendo fino ad arrivare alle celle.
Ne apre una e mi porta dentro.
Esce chiudendo a chiave e dopo qualche minuto torna lascia dei vestiti vicino a me ed esce chiudendo e andando via senza dire o fare nient'altro.
Con la poca forza che ho mi infilo i vestiti e mi lascio cadere per terra.

***

Per giorni e giorni non vedo altro che buio e la luce fioca di una torcia fuori dalla cella.
Non c'è nessuna via di scampo per me.
Ha scelto di farmi morire di sete e di fame.
È una scelta priva di stile e noiosa.
Non ha avuto il coraggio di uccidermi.
Il grande pirata temuto da tutti non ha avuto il coraggio di uccidere la sua peggior nemica.
Codardo.
E cos'era quel bacio?
Non riesco proprio a capirlo.
Li ho dato tutto quello che voleva eppure non gli è bastato.
Maledizione Gangplank che altro vuoi da me?

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