Miss Fortune Pov
Vengo torturata e picchiata.
Fortunatamte i segni di questa notte guariranno, ma è stato orribile.
Gangplank non ha alcuna pietà.
Ripenso a stanotte, a quando finalmente ha messo fine a tutta quella violenza.
Sento ancora le sue dita sulla mia pelle e il suo sguardo agghiacciante guardarmi.
"Spero vivamente che questa lezione ti sia servita a capire che la mia parola è legge.
La pietà è per i deboli".
Non ho più visto il moro da quel momento.
Vengo liberata dai suoi uomini.
La prima cosa che faccio è disinfettarmi i tagli, i segni di bruciatura e molte altre cose.
Ci metto un bel po ma alla fine ce la faccio.
Mi ripulisco alla meglio e salgo all'aria aperta.
Il sole fra poco tramonterà.
Non ho pranzato e quando il mio sguardo si posa su quello del capitano mi torna la nausea e sento le dita tremare.
Le metto in tasca e mi siedo in un angolino visibile a Gangplank.
Guardo il cielo e penso.
Sono spaventata.
Io Miss Fortune ho paura.
Lui è l'unico a farmi sentire così piccola e insignificante.
Tutto quello che mi sono costruita è stato spazzato via in sue poche mosse.
Lo odio così tanto e odio me stessa perchè non sono stata abbastanza brava da ucciderlo quella notte.
Devo vivere nel terrore che ogni volta che sbaglieró, la punizione sarà peggiore e ancora più crudele?
Appoggio il mento sulle ginocchia ed emetto un piccolo sospiro.
Vorrei solo andarmene.***
Durante la cena cerco di sembrare tranquilla ma non lo sono affatto.
Mangio qualcosa ma il mio stomaco sembra non essere d'accordo con me e così mi fermo.
Mi sento molto osservata questa sera, di solito non sono così silenziosa e sembra che l'equipaggio lo stia notando.
Anche dopo cena me ne sto seduta dov'ero prima e guardo le stelle.
Le mie mani perfortuna hanno smesso di tremare.
Forse è meglio dormire.
Mi dirigo verso la mia stanza e chiudo la porta a chiave.
Mi metto a letto con i vestiti ancora addosso intrisi di sangue secco di stanotte.
Sono al sicuro penso guardando la porta chiusa a chiave.
Ho proprio bisogno di dormire e infatti appena chiudo gli occhi mi addormento.***
I giorni passano e sembra tutto tranquillo.
Troppo tranquillo.
Non so la nostra destinazione e non so perchè GP non mi degna di uno sguardo.
Non che mi dispiaccia, mi fa salire l'ansia.
Ovviamente passo la maggior parte del tempo a cucinare per questa gente di merda.
Sento che il rispetto per me sta calando di giorno in giorno.
Non sono più la Miss Fortune temuta di un tempo, la ciurma visto che mi ha dominato Gangplank in così poco tempo pensa che chiunque ora possa farlo e il più delle volte devo difendermi per togliermeli di torno.
È tardi, non c'è nessuno in cucina tranne me.
Avevo da lavare una montagna di piatti e ho finito solo ora.
Ho un gran sonno, vengo un sacco sfruttata di recente e non posso fare nulla visto che il capo qua mi ricatta dicendo che se mi ribelleró racconterà qualcosa a Gangplank.
Tipo che ho cercato di ucciderlo o cose varie.
Penso che la pazienza del capitano si stia esaurendo e comunque si diverta a bullizzarmi.
Fanculo gli uomini, ne farei anche a meno.
Finito di mettere apposto esco e vado verso la mia camera.
Sono assonnata e non incontro quasi nessuno camminando.
Dove sono tutti?
Sento un po di frastuono in una delle stanze che usiamo per mangiare.
Forse si stanno ubriacando?
Meglio non accertarsene.
Prima di arrivare alla mia stanza mi ricordo che devo andare giù a prendere altro rhum.
È finito e toccava a me andare a prenderlo ovviamente.
Faccio una corsa e prendo una cassa con una ventina di bottiglie.
Pesano tanto, ma tengo duro e presto arrivo in cucina e le lascio dove le teniamo di solito.
"Hey Miss Fortune che ci fai ancora sveglia?".
Mi giro, perfortuna non è Gangplank.
Sono cinque persone dell'equipaggio.
"Non sono affari tuoi e non dovreste stare quì" dico con tono autoritario.
Essi ridono.
Sono completamente ubriachi.
"Uscite subito o le prenderete di santa ragione dalla sottiscritta" dico ringhiando.
La minaccia non ha avuto alcun effetto anzi uno di loro urla un paio di nomi e in qualche secondo sono una decina.
Devo mantenere il controllo.
Non sono così tanti.
Riusciró ad uscirne.
Mi muovo verso l'uscita ma vengo accerchiata.
Mi sono rotta di questa storia.
Devono avere rispetto per me.
Perfortuna avevo un coltello in tasca preso qualche secondo prima.
Mi avvento su uno di loro e comincia il putiferio.
Ne uccido più che posso ma presto sono spalle al muro.
Arriva altra gente, ma non Gangplank.
"Lascatemi andare o lo diró a Gangplank" dico gelida.
Lo stesso che ha parlato prima ride.
"Possiamo sempre dirli che hai tentato di scappare e per questo hai ucciso così tanti uomini della sua ciurma".
Resto a bocca aperta, potrebbe davvero crederli e per me sarebbero davvero guai a quel punto.
"Non mi serve il suo aiuto posso battervi da sola" affermo sicura di me stessa.
Non ho bisogno di lui.
"Peccato.
Non abbiamo più così tanta paura di te ora che il capitano ti ha ammaestrato facendoti diventare docile come un agnellino".
Ringhio.
"Vuoi provare? Guarda che cosa ho fatto solo con un coltello?
Vi uccideró tutti" affermo fulminandoli con lo sguardo.
Sembrano divertiti, di nuovo le mie minacce non hanno effetto.
"Forse con le tue pistole ti avrei dato ragione.
Ma così, beh non fai tanta paura".
Sento il corpo muoversi da solo e di nuovo avventarsi contro queste persone.
Non tutte sono completamente ubriache.
Alcune di loro hanno movimenti fluidi e sanno ben combattere.
Sono troppi.
Ricevo un colpo in testa che mi fa cadere per terra.
Fa male.
Tento di alzarmi ma uno di loro mi punta un coltello sulla gola.
E ora cosa succederà?
"Quindi che cosa volete da me?" Chiedo trattenendo la rabbia.
"Vogliamo te Miss Fortune che altro?
Non vediamo una donna da più di un mese e vogliamo divertirci".
Ho appena scoperto che il capo di tutto si chiama Wells.
Molti di loro lo hanno nominato.
"Non ve lo lasceró fare.
Non sono una puttana" ringhio.
Wells sogghigna, forse non è così ubriaco.
"Sei la puttana di Gangplank, non te ne sei ancora accorta?
Abbiamo sentito tutti qualche sera fa mentre ti scopava".
Nonostante Gangplank mi ignorasse ogni tanto finivo nella sua stanza e si faceva quello che voleva lui.
Non capivo il perchè ma non ero la sua puttana.
Era possibile che il mio nome fosse stato infangato così tanto?
"Lasciatemi andare".
Sono davvero furiosa e se non avessi questo fottuto coltello premuto alla gola darei il via a tutta la mia furia.
"Se no? Che farai?
Sei sola e questa notte ci prenderemo quello che vogliamo" dice lo stronzo avvicinandosi.
I miei polsi sono stati legati dietro alla schiena.
Non posso fare niente.
"Non fai più la dura ora? Chiedi pietà e forse non saremo troppo duri con te".
Neanche morta.
La pietà è per i deboli.
Le parole di Gangplank mi tornano in mente e ha ragione.
Non li supplicheró mai.
"Non succederà mai".
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Revenge
FantasíaMiss Fortune e Gangplank. Chi conosce la storia di questi due personaggi di League of Legends sa che Gangplank uccise i genitori di Sarah ovvero Miss Fortune per un paio di pistole. Tentó di uccidere anche la giovane ragazza dai capelli rossi ma lei...