Capitolo 8

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Miss Fortune Pov

"Non succederà mai".
Lo dico con tono calmo guardandolo dritto negli occhi.
È un rischio, li sto sfidando, ma non posso farmi vedere debole.
Wells tira fuori un coltello.
Si avvicina a me, non penso che mi farà del male con quello.
E infatti con quello mi taglia i vestiti.
Rimango in biancheria intima.
Ma dico, perchè devo sempre mettermi l'intimo fatto in pizzo?
Eccita questi idioti.
Mi viene tagliato anche il reggiseno e tolto insieme alle mutandine.
Sono completamente nuda ora.
Ho ancora il coltello puntato alla gola maledizione.
Appena lo muoverá anche solo di poco saranno guai per questi idioti.
Iniziano a toccarmi il corpo e dio solo sa che cosa gli farei io se solo quello stronzo abbassasse la guardia.
Ben presto è proprio Weels il primo a calarsi i pantaloni.
Vengo presa per la gola e mi girano a pancia in giù.
Gli sguardi di tutti i presenti tranne me sono eccitati e incuriositi da quello che sta succedendo.
Maledizione se solo avessi avuto le mie pistole tutto questo non sarebbe accaduto.
Troppo presto sento il suo pene sprofondare nel mio culo.
Non emetto un singolo gemito.
Ho conosciuto il vero dolore, questo posso sopportarlo.
Vengo tenuta a faccia a terra grazie alla presa sui miei capelli di quel lurido pezzo di merda che mi sta montando.
Geme come una puttanella, neanche fosse la prima volta che scopa.
Dio quanto mi sento sporca, quanto mi fa schifo tutta questa storia.
Vengo toccata dappertutto e con mio grande disgusto fanno a cambio per scoparmi.
Non mi era mai accaduta una cosa del genere.
Sono sempre stata in grado di difendermi, cos'è questa storia?!
Mi hanno praticamente rotto il culo, saró stata sfondata da mezza dozzina di persone, quello stronzo mi ha pure sborrato in faccia.
Me ne sbatto delle conseguenze di Gangplank e di cosa dirà questa feccia, io sventreró questo uomo.
Ma prima gli taglieró le palle e il cazzo.
Poi sarà il turno degli altri tre stronzi.
Non sembrano intenzionati a fermarsi.
Tocca a qualcun'altro a quanto pare.
Ormai non sento più il culo.
Non riesco a liberarmi, per tutto il tempo ho cercato di divincolarmi ma non è servito proprio a nulla.
Vengo tenuta ben ferma.
Lo sanno cosa succederebbe se riuscissi a liberarmi.
Sento la porta aprirsi in modo brusco e che gli Dei mi fulmino quello sulla soglia della porta è Gangplank e sembra anche abbastanza contrariato.
Il tizio che aveva cominciato a montarmi esce da me e lo sento rivestirsi.
C'è un silenzio di tomba.
Sono tutti molto spaventati.
"Non vi avevo detto che lei era solo mia?" Dice il moro con uno strano luccichio nello sguardo.
Conosco quello sguardo e sono felice che abbia proprio quello in questo momento.
Significa che è furibondo.
Non riceve alcuna risposta.
Egli si guarda in giro e vede i molti cadavri in giro.
Sa che ho lottato.
Vicino a lui c'è un giovane uomo con una cicatrice sulla guancia.
Deve averlo avvisato lui.
Forse dovrei ringraziarlo.
Prima o poi.
Il moro mi guarda, deve solo darmi il via e faró un fottuto bagno di sangue.
"Sei pronta Miss Fortune?".
Annuisco.
La pagheranno.
"Lasciatela andare".
Per un attimo Weels esita ma poi mi lascia andare.
Sono come un cane che non mangia da giorni a cui è stata appena aperta la gabbia.
Mi lecco le labbra e sogghigno.
Il capitano mi lancia un coltello e lo prendo al volo.
La gente comincia a indietreggiare ma Gangplank si para davanti l'uscita e comincia a sparare mentre io mi avvento contro chi mi ha stuprato.
Li uccido senza pietà in tanti modi differenti e finalmente arrivo a Weels.
Da poco c'è un silenzio di tomba.
Lo stronzetto è a spalle al muro.
Gli tiro un calcio nei coglioni e comincio a picchiarlo senza tregua.
Gli cavo gli occhi, gli taglio il cazzo e le palle e lo sventro.
Sono coperta di sangue ma non mi interessa.
Uccido quelli che restano.
Non mi interessa se sono nuda, li finisco tutti fino a che non rimaniamo in tre.
Lancio il coltello contro il muro di legno conficcandolo fino all'elsa e respiro affannosamente ancora furiosa.
Mi pulisco le mani dal sangue sul pavimento e quando alzo lo sguardo c'è GP con una coperta in mano.
Mi offre una mano per alzarmi e anche se vorrei non accettare sento troppo dolore e accetto.
Egli mi sistema la coperta coprendo il mio corpo nudo.
Lo guardo negli occhi, è pensieroso, sarà per quello che ha visto?
"Grazie".
Il mio tono è gelido e pieno di rabbia.
È tutta colpa sua, come tutto del resto.
Senza dire altro esco dalla cucina piena di cadavri senza dare la minima attenzione al ragazzo.
Gangplank non mi ha fermato.
Ne sono felice.
Finalmente mi chiudo nella mia stanza chiudendo la porta a chiave.
Lentamente mi dirigo verso il letto e mi ci siedo.
Subito un gemito di dolore esce dalle mie labbra.
Fa davvero male.
Piano piano mi sdraio.
Non sporco il letto.
Ormai il sangue che imbratta il mio corpo e secco e coperto dalla coperta che mi ha dato il capitano.
Quanto ancora dovró soffrire prima di avere quello che mi spetta?
Perchè il destino è così terribile con me?
Non ero mai stata violentata.
Neanche quando vivevo per strada.
Maledizione.
Le lacrime no.
Era da quando non ero piccola che non piangevo, ma per la prima volta in tanti anni mi sento impotente e questo mi fa sentire una nullità.
Mi fa male da morire.

***

È il sole a svegliarmi il giorno dopo, nient'altro.
Faccio un po' di fatica ad alzarmi ma poi decido di darmi una ripulita.
Ci metto il più del previsto a scrostarmi il sangue via, mi guardo allo specchio e quasi non mi riconosco.
Sono debole, sono diventata qualcosa che non avrei mai voluto essere.
Ma anche questa passerà, mi sono sempre adattata, sopratutto da piccola.
Dovró ricominciare a farlo e dovró farlo a testa alta.
Quindi mi preparo e quando sono pronta esco.
Mi dirigo sul ponte e vedo la gente guardarmi in modo strano.
Sanno.
Gangplank mi guarda dalla sua postazione, il suo sguardo è di nuovo pensieroso.
Fanculo non è che sta provando pena per me?
No, ma che vado a pensare?
Sono un idiota.
Uno degli uomini di GP viene da me e mi dice che devo darmi da fare.
Mi lascia un secchio d'acqua e uno spazzolone.
Comincio quindi a dare una pulita al ponte.
È un lavoraccio, questa nave è bella grande ma piuttosto che fare niente e rimanere con i miei pensieri questa opzione mi va benissimo.
Quando finisco lo stesso uomo di prima mi dice che devo andare anche in cucina a dare una pulita.
Guardo GP e mi viene detto che i corpi sono stati tolti.
Senza esitare ci vado.
Ho davvero fatto un bel bordello penso guardandomi in giro.
La cosa peggiore sono i ricordi che tornano a farsi strada fra i miei pensieri.
Probabilmente GP lo avrà fatto apposta.
Scommetto che è incazzato.
Lo è sempre con me.
Mi rimbocco le maniche e in qualche modo comincio.
Il guaio di sgozzare le persone è che il sangue è difficile da levare quando si secca, ma perfortuna tranne che in certi punti vado liscia.
Il culo fa ancora fottutamente male, non provo neanche a sedermi.
"Direi che va bene così".
Sulla soglia della porta c'è Gangplank che osserva l'interno.
Non so cosa dire o fare, quindi annuisco e mi pulisco le mani.
Lo sento entrare.
Che cosa vuole ancora?
Rimaniamo in silenzio per qualche minuto, mentre metto in ordine.
Mi sta dando sui nervi.
"Ti ascolto" dico fermandomi guardandolo negli occhi.

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