Revenge

Capitolo 26

Miss Fortune Pov

La mattina dopo non sono sorpresa di vedere quei due uscire dalla stanza di Katarina.
Lancio un occhiata languida a Katarina e a Garen.
"E bravi" dico con un sorrisetto strafottente.
"Sarah..." mormora la rossa con un piccolo sorriso fra le labbra.
La stoppo subito.
"No, no, no.
Non mi devi o dovete alcuna spiegazione.
Spero vi siate divertiti".
Non gli do modo di rispondermi in alcun modo perchè mi dirigo verso la sala da pranzo per fare colazione.
Al nostro tavolo ci sono sedute Vi e Caitlyn.
Gli altri due mi raggiungono.
Garen indossa di nuovo il mantello per non fare scoprire la sua identità.
Ci sediamo e la prima a parlare è Caitlyn.
È sempre molto autoritaria mentre Vi sembra l'opposto, eppure sono una coppia.
Qualche volta davvero gli opposti si attraggono.
Sembra che ci sia qualcosa che non va in città.
C'è molto lavoro con i criminali e la polizia sembra non bastare, ci vuole qualcosa di diverso.
Cacciatori di taglie.
Per questo siamo quí.
Collaboreremo per qualche settimana con loro.
Credo che basti per rimettere tutto apposto.
Ovviamente Cait sa benissimo chi si nasconde sotto quel mantello.
Vi inoltre ci informa che la nostra permanenza alla locanda non la pagheremo.
Meglio ancora.
"Miss Fortune, Gangplank sembra più scatenato che mai.
Sembra che ci sarà una guerra tra lui e Pyke, un suo vecchio compagno di ciurma che sembrava fosse morto" mi informa Cait.
"Pyke? Non lo conosco.
Perchè si fanno la guerra?".
Cait sospira ed è Vi a parlare.
"Pyke vuole vendetta.
Gangplank lo ha lasciato affogare.
Quello stronzo sembra aver acquistato potere, non sarà facile ucciderlo, anche per quel pazzo furioso" dice con una punta di disinteresse nel tono.
Annuisco.
"Sono fatti suoi, io non sono più sua" affermo con decisione.
Cait sorride in modo furbo.
"Le voci girano e forse non sembri cosí disinteressata come vuoi far credere".
Ruoto gli occhi indispettita.
"Non sono affari tuoi Caitlyn" sibilo.
Vi mi fulmina con lo sguardo.
"Occhio al tono se non vuoi ricevere un cazzottone dalla sottoscritta" sibila.
"Occhio al tuo altrimenti ti ritroverai un proittile sulla fronte" sibilo.
"Calma ragazze, siamo dalla stessa parte" mormora Garen per calmarci.
Entrambi sbuffiamo e ci giriamo dall'altra parte.
Forse non sarà cosí facile collaborare con queste persone.

Katarina Pov

Le settimane passano e io e Miss Fortune facciamo un sacco di soldi con la gente che catturiamo o uccidiamo.
Questa città è una miniera d'oro per noi ci sta fruttando meglio di qualsiasi cosa abbiamo fatto in passato.
All'inizio non riuscivamo a fare squadra con Caitlyn e Vi, sopratutto io.
Ma c'è sempre stato Garen con me.
Ammetto che è stato sempre di aiuto ed ogni giorno che passa mi sento meno arrabbiata con lui.
Credo di averlo torturato abbastanza, se ha resistito fino ad ora significherà qualcosa no?

***

"Quindi stai dicendo che Darius è sopravissuto e cerca vendetta?" Chiedo sorpresa.
Sono insieme a Garen sul mio letto mentre non facciamo altro che parlare.
Sono davvero sorpresa che Darius si sia salvato mentre Draven è morto.
"Vuole ucciderti Katarina, sembra deciso a smuovere tutta Noxus pur di ucciderti" mi dice con tono preoccupato.
Sospiro.
"Me la caverò come me la sono sempre cavata".
Lui non ne sembra tanto convinto.
"Combatterò, ti proteggerò ad ogni costo".
Ha lo stesso sguardo di quando parla del suo paese, fiero e temerario.
Sorrido.
"Bene, perchè se Darius davvero dovesse fare una cosa del genere mi servirà il tuo aiuto" dico ignorando le sue parole dolci.
Egli annuisce.
"Sei più importante di qualsiasi cosa, anche del mio regno".
Subito dopo si avvicina posando le sue labbra sulle mie.
Glielo lascio fare perchè ormai mi sono sciolta.
Ha dimostrato e dimostrerà di amarmi e questo mi basta.
Ricambio il bacio che si fa sempre più focoso e si trasforma ben presto in qualcos'altro.
Le sue mani si muovono sul mio corpo mentre io lo svesto strappandoli la camicia mentre lo bacio.
Sono a cavalcioni su di lui e quando mi stacco lui sembra meravigliarsi che quello che sta succedendo sia reale.
Quando mi leva l'intimo sembra estasiato e vedo l'eccitazione nel suo sguardo.
"Credo che dirti che sei stato perdonato sia sciocco da parte mia" sussurro mentre le sue mani si spostano velocemente.
La sua risposta è un gemito sommesso che mi fa sorridere.
Ci stiamo stuzzicando, non con le parole come facciamo di solito ma in un'altro modo.
"Credo di doverti dire che ti amo" mormora per poi baciarmi.
Sorrido sulle sue labbra.
È sempre bello sentirselo dire.
Mi fa battere il cuore in una maniera incredibile.
Neanche una battaglia o una guerra mi ha mai fatto battere il cuore come ora.
Appena sento il suo pene sprofondare nella mia vagina tocca a me trattenere un gemito.
O almeno ci provo.
"Sono quí non ti abbandonerò mai più" dice mettendomi una ciocca di capelli dietro all'orecchio mentre mi guarda con dolcezza.
Mi fermo e ammiro questo uomo che ha appena detto di essere solo mio.
Le parole non sono esattamente il mio forte e se non dico la cosa giusta potrei rovinare tutto.
Che dire?
"Scusa, non volevo metterti a disagio.
Continua, ti prego" mormora.
Sento le guance farsi sempre più roventi e obbedisco ricominciando a muovermi.
Lui si muove con me, piano.
Ci stiamo questo godendo questo momento mentre non smettiamo di baciarci.
Provo dei forti sentimenti per questo uomo.
Sentimenti che stento a credere siano ricambiati cosí tanto.
Sono cosí felice che non mi abbia deluso.
La situazione si infiamma sempre di più e i ritmi cambiano cosí velocemente che quasi non mi accorgo di essere finita sotto di lui.
Affonda di nuovo in me e ora sono le mie dita che si posano sulla sua pelle muscolosa e con le cicatrici sopra.
Gemiamo insieme non vergognandoci di quanto stiamo godendo.
Siamo solo noi ora.
I nostri respiri che si armonizzano sullo stesso ritmo.
Non dobbiamo preoccuparci di altro.
È tutto perfetto.
Anche quando il mio orgasmo sovrasta la stanza insieme a lui.
"Credo di amarti" sussurro fra le sue braccia.
Il castano sorride dopodichè mi addormento.