Capitolo 4

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Jacob's POV

L'incessante frastuono di passi mi fa alzare la testa e fare una smorfia annoiata. Ma le persone non possono fare più piano? Qui c'è una persona che si sta deprimendo. Oh,ma cavolo! Sono un ragazzo,non dovrei starmene qui a piangere!

Mi alzo dal pavimento leggermente freddo,apro la porta ed esco fuori chiudendola. Scendo le scale ed entro in sala dove trovo Twyla e mia madre intente a parlare della scuola e del matrimonio che verrà tra una settimana.

-Ciao!- esclamo dando un bacio sulla testa di Twyla e mi siedo accanto a lei.

-Hey,come stai?- chiede sorridendomi

-Come al solito- dico sarcastico

-Quindi come un'ora fa- commenta guardando il suo orologio da polso.

Sto per ribattere quando nella sala entrano Skyler e suo padre,che si presenta a Twyla e poi si siede sulla poltrona davanti a mia madre e Skyler dall'altro lato di Twyla. Subito un imbarazzate silenzio cade nella sala.

-Mamma può venire Twyla al matrimonio?- chiedo interrompendo il silenzio

-Certo- dice sorridendo prima a me e poi a Twyla.

-Papà,se lui invita la sua amica posso invitare Aaron?- e chi è questo?

-Certo,se a Veronica va bene- dice Sebastian rivolgendosi a mia madre.

-Certo,puoi invitare il tuo amico- dice mia madre rivolgendosi a Skyler.

In risposta la ringrazia e si alza dicendo che va ad avvisare questo Aaron. Mentre lei esce dalla porta,fa il suo ingresso Alec vestito con un tuta nera e con il cappuccio tirato sulla testa. Al mio fianco Twyla deglutisce e lo guarda meravigliata. Conosco questi gesti e non è mai un buon segno,per me ovviamente.

-Papà vado a correre,non so a che ora torno,quindi non aspettarmi. Ti avviso appena arrivo a casa- dice guardando il padre che annuisce solamente per poi sorridergli.

Quel sorrido è uno squarcio al petto. Uno squarcio per tutte le volte che ne sono stato privato,per tutte le volte che avevo bisogno di un consiglio che non ho potuto avere,per tutte le urla che non ho potuto subire se facevo qualcosa di sbagliato,per tutte le volte che mi serviva un abbraccio che non ho potuto avere e per tutte le volte che avevo bisogno di una presenza paterna che non ho avuto,ma che molti altri hanno potuto avere e anche odiato. Però non sanno come è dura vivere senza un padre al proprio fianco...

La porta che sbatte mi strappa dai miei pensieri e mi volto a guardare Twyla che mi guarda con compassione,che non voglio assolutamente e soprattutto da lei.

-Si è fatto tardi. Io vado,ma ci vediamo in giro- dice la mia migliore amica alzandosi dal divano e sorridendoci.

La accompagno alla porta e mi abbraccia,rimanendo a lungo tra le mie braccia. Nella mia testa balenano ricordi di me che la stringo e dei suoi occhi verdi che mi guardano accompagnati dalla sua dolce risata. Se prima mi scaldava il cuore,ora riesce solo a creare delle crepe su di esso,a distruggerlo ed è impossibile ripararlo.

Ci stacchiamo e prima di andarsene mi rivolge un breve sorriso. La porta si chiude e mi volto per salire le scale. Inizio a salire i gradini e vado a sbattere contro Skyler che per poco non perde l'equilibro. Si aggrappa al corrimano e mi guarda male.

-È inutile che mi guardi così,tanto la colpa è tua. Potevi stare più attenta a dove metti i piedi- dico acido e sposto lo sguardo dal suo che si fa subito cupo.

Finalmente arrivo alla cima delle scale ed entro in camera mia. Apro la porta e la chiudo strisciando verso il mio letto dove mi sdraio e comincio osservare la mia stanza. Il comodino al fianco del letto matrimoniale,a mio parere troppo grande per una sola persona,la scrivania al suo finaco. Sulla parete l'armadio. Sulla parete di fronte al letto vari poster attacati al muro sul wrestling e su pop star che mi piacevano qualche anno fa,ma che non ho voglia di togliere perché sono pieni di ricordi. Sulla parete dove è attaccato il letto c'è una finestra. Ricordo vagamente le volte che si appoggiava lì e guardava il panorama,le case,le nuvole,il sole. Il sole bello come lei,splendente. Mi volto a guardare la scrivania dove c'è la foto scattata al parco divertimenti. Era la prima volta che ci andava e quel giorno era ancora più bella con il suo cappellino rosa come la gonna e la maglietta bianca come le sue scarpe. La creatura più bella che abbia mai visto.

Con un sospiro sofferente mi volto a guardare di nuovo il soffitto,dove a stento si vedono le stelle che nell'oscurità illumineranno il mio cammino e spero che mi portino nella direzione giusta.

Spazio autrice
Ecco un nuovo capitolo! Spero che vi piaccia. Da come capite Jacob ha sofferto per un padre che non ha potuto avere e per una ragazza dagli occhi verdi.

Al prossimo capitolo,bye bye❤

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